The Imitation Game
Morten Tyldum
- USA 2014 - 1h 53’



 

   ...La bellezza del film di Morten Tyldum è tutta nel fatto che non è una brillante orazione funebre, ma una celebrazione del genio e della vita, di un uomo affascinante e complesso, sensibile e caparbio, di un uomo che ha saputo credere in qualcosa di grande per poi realizzarlo. Nonostante l'ingiustizia ignobile sia lì ad un passo, il regista non la usa come scorciatoia, né come ricatto allo spettatore. Non la ignora neanche, ma capisce che può e deve rendere omaggio alla grandezza di chi ha salvato e cambiato il nostro mondo. Lo fa, peraltro, grazie a un attore in crescita costante e vertiginosa, quel Benedict Cumberbatch che un eroe digitale l'ha già interpretato (Julian Assange) e che in quel viso espressivo e ambiguo porta mille personaggi e ancor più contraddizioni. E' così bravo il cineasta e perfetto il protagonista che si sopporta persino la solita Keira Knightley, tanto adorabile e bellina con le sue mossette (e fossette) quanto pleonastica per tutta la durata dell'opera. The Imitation Game, peraltro, denuncia la sua forza già nel titolo. Nell'enigmistica di vite e scoperte nascoste, nell'inganno di chi deve inventare e di chi deve indagare. Tutto nasce con un gioco da prestigiatore: mostrare, per nascondere. Come fare, infatti, a evitare la scomoda morte a 41 anni di Turing? Citandone subito, spudoratamente, il motivo. Il film è un flashback di fronte al poliziotto che ha arrestato Alan. E così la vita prende subito possesso del film, contro la morte e l'ottusità. Tyldum sa portarci in un thriller brillante, un po' come Il falsario, alla ricerca dell'arma definitiva, in questo caso di difesa. E ci racconta un mondo affascinante, ancora capace di stupirci e stupirsi (per decrittare il Codice Enigma si prende uno scienziato esperto nel ramo, un campione di scacchi e una fenomenale enigmista), ma anche una società puerile e squallida, incapace di capire e accogliere quegli eccentrici che vuole, di cui necessita ma che poi ritiene di dover emarginare. Li mette sotto copertura mentre inventano, li accantona quando hanno dato quello che il Paese, vampiro, voleva da loro. E così The Imitation Game, con la sua struttura semplice e immediata, con quel ritmo che lo rende una sorta di cubo di Rubik da risolvere il più in fretta possibile, perché sai come finirà ma non sai in che modo ci si arriverà, capisce la vera tragedia di Alan Turing.

Boris Sollazzo - Cronache del Garantista

promo

Inverno 1952. Le autorità britanniche entrano nella casa del matematico, criptoanalista ed eroe di guerra Alan Turing per indagare in seguito a una segnalazione di furto con scasso. Ignari di trovarsi di fronte al pioniere della moderna informatica, gli agenti arrestano lo stesso Turing con l'accusa di "atti osceni", incriminazione che lo avrebbe portato alla devastante condanna per il reato di omosessualità… Nei panni del padre della moderna informatica, genio eccentrico e febbrile incapace però di decifrare emozioni, sentimenti e regole sociali, c'è la star del momento, Benedict Cumberbatch, la cui performance è il vero asso nella manica di un film che, senza particolari invenzioni registiche, ma con una solida sceneggiatura, racconta una storia irresistibile.


cinélite giardino BARBARIGO: giugno-agosto 2015