Il sospetto
(Suspicion) |
Joan Fontaine, che avevamo incontrato la settimana scorsa accanto a Laurence Olivier in Rebecca è anche l'interprete del film di stasera, Il sospetto. Ancora una parte di donna dolce e insicura: questa volta il suo partner è l'ineffabile Cary Grant, alla regia ancora il mago del brivido, il grande Alfred Hitchcock. Hitchcock è stato per anni sottovalutato, relegato al ruolo di regista "ad effetto" di un genere particolare, il giallo. Oggi è da tutti riconosciuto come vero autore, maestro nell'uso degli elementi cinematografici, dai meccanismi narrativi: dal plot alla tecnica di ripresa, dalla direzione degli attori al montaggio, alla musica. Tutti tasselli fondamentali per un'opera compiuta e "finalizzata" in ogni sua componente. Ne Il sospetto la scelta di Cary grant è motivata proprio dal suo fisique du role di gentleman buono. Non è il caso ovviamente di anticipare il finale, peraltro famosissimo, sappiate soltanto che Hitchcock aveva previsto una conclusione diversa, proprio giocando sulla suggestione sul pubblico del personaggio-Cary Grant. Un'ultima notazione per la famosa scena del bicchiere, per la quale, al di là dell'indimenticabile tensione, si ribadisce la proverbiale inventiva di Hitchcock nel creare la giusta atmosfera per le sue scene-clou: "Avevo fatto mettere una luce nel bicchiere del latte. Perché doveva essere essere estremamente luminoso. Cary Grant sta salendo le scale e bisognava che si guardasse solo quel bicchiere..." e.l. telechiara maggio 1991 |