Una relazione privata (Une liaison pornographique)
Frédéric Fontey – Belgio/Francia/Lussemburgo 19991h 20’

Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile - Venezia 1999

da L'Unità (Michele Anselmi)

     Il romanzo Pornografica o privata che sia, la relazione raccontata dal trentunenne regista belga Frédéric Fonteyne film successivo in archivio non ha niente di scandaloso. Semmai è una storia d'amore vibrante e gentile dove il nudo dei corpi latita o quasi. Non per censura, semplicemente perché Una relazione privata (in italiano Une liaison pornographique suonava meno bene, sostengono alla Lucky Red) va da un'altra parte, lasciando per lo più fuori dalla camera d'albergo 118 la rappresentazione del sesso, anzi di quella misteriosa fantasia erotica - che sarà mai? - che la donna chiede al suo partner di soddisfare. Una lui e un lei di cui non sappiamo niente (nomi, passato, mestieri, legami), un po' come succedeva in Ultimo tango. Ma non spira un'aria mortuaria sulla coppia quarantenne. Alla fine si lasciano come si sono conosciuti, forse per un malinteso stampato sul volto della donna, forse per la paura di soffrire racchiusa nello sguardo dell'uomo. È la voce di un intervistatore fuori campo a sollecitare mesi dopo il ricordo già sfocato di quella "relazione pornografica". Entrambi fisicamente cambiati (lei porta ora un caschetto di capelli neri, lui s'è fatto crescere il pizzetto), i due rievocano come si incontrarono, tramite inserzione su una rivista sexy, in un bar parigino: "Era sesso, solo sesso", minimizza lei. Ma poi le cose si complicarono, al sesso subentrarono l'amore, la tenerezza, l'intimità, e tutto diventò più difficile...
Concentrato nella misura aurea degli 80 minuti, il film è assolutamente da vedere: per la finezza dell'osservazione, per la vivacità dei dialoghi, per l'eloquenza dei silenzi, per la bravura degli attori. Che sono la francese Nathalie Baye (premiata a Venezia) e lo spagnolo Sergi Lopez, doppiati rispettivamente da Paila Pavese e Luigi Ferraro: naturali e sensibili, sia quando è lei a pilotare il gioco trasgressivo, sia quando è lui a chiedere un supplemento di conoscenza. Davvero non c'è una nota stonata nella partitura (il copione di Philippe Blasband potrebbe essere benissimo trasposto a teatro) tenuta su un livello di sobrio realismo, ma dotata all'occorrenza di sottolineature ironiche, come quando la donna - parlando d'orgasmi - si lamenta che "al cinema il sesso o è la Beresina o il Nirvana, mai una via di mezzo".

da La Nuova Venezia (Carlo Montanaro)

     Certo il sesso è l'argomento centrale di Une liaison pornographique, ma "in sottrazione", malgrado la perentorietà del titolo. Il belga Frédéric Fonteyne conduce il gioco psicologico con sicurezza e levità, con immagini semplici, intense ed eleganti, ottenendo dai due attori (Natalie Baye e Sergi Lopez) naturalezza e spontaneità. I due attraverso un'inserzione in una rivista specializzata, allacciano una misteriosa relazione pornografica. Non sapremo mai in cosa consisteva esattamente la perversione sognata da sempre dall'ancora piacente signora e praticata consensualmente insieme al giovane partner di origine spagnola. Del loro stare insieme conosceremo solo dettagli quanto meno normali. Così come normale diventa poi l'utilizzo dei rispettivi corpi, un paio di volte alla settimana, in un albergo ad ore. Normale anche se è lei a voler condurre il gioco quando, gradualmente, questa loro normalità potrebbe stabilizzare il rapporto. Il film sta tutto qui. Sul loro contatto iniziale, sicuro nella voglia di sesso fine a se stesso. Poi sulla curiosità, diretta in "lui" e reticente in "lei", di conoscersi meglio. E infine sul tentativo sentimentale fallito. I due si confessano, rispondendo ad un intervistatore, a rapporto concluso. E poi, tra flash-back e voce fuori campo, rievocano con grande serenità ma senza emozione la loro avventura, quasi ritrovando solo quel pudore interiore che, componente essenziale del sentimento, avevano per presupposto negato quando si erano incontrati.


Successi a Sorpresa

CinemaEstate - LOGGIA AMULEA - PD luglio-settembre 2000
pieghevole LUX - V.O.S. gennaio/aprile 2000