da La Repubblica (Paolo D'agostini) |
L'ipotesi di Provincia meccanica, che unico italiano ci rappresenta nel concorso per l'Orso d'oro al festival di Berlino, è interessante. E interessanti non sono solo le intenzioni: c'è evidentemente del valore anche nel modo in cui il film è realizzato, e nelle prestazioni dei due attori principali. Stefano Accorsi e forse ancora di più - nel senso che qui l'attrice ha trovato quella che fino ad oggi è la sua migliore occasione - Valentina Cervi. Stefano Mordini, qui debuttante nel film narrativo di misura convenzionale, si era già segnalato soprattutto grazie ad alcuni documentari (Arbitri, Paz '77 su Andrea Pazienza). Marco e Silvia sono, sullo sfondo di una provincia non meglio identificata, una coppia dai comportamenti "strani". Lui è operaio di notte, lei sta a casa ad aspettarlo con la bambina Sonia. Vivono di sentimenti appassionati ma nel caos e senza rispettare convenzioni e leggi - Sonia non va quasi mai a scuola - tanto che l'onnipresente madre di Silvia riesce con l'appoggio di un'assistente sociale a sottrarre la bambina ai genitori. Di qui inizia un processo di disgregazione che minaccia l'armonia dell'insolita famiglia, Silvia ammutolisce e con disperazione Marco la vedrà darsi a un altro. E' un'impronta di stile e un pregio il procedere senza dare troppe spiegazioni, è sicuramente un difetto (di sceneggiatura) il rischio continuo e crescente di perdere il filo della narrazione. Ciononostante ci sembra giusto incoraggiare un nuovo regista di talento. |
TORRESINO
- febbraio 2005