Perez,
opera seconda di Edoardo De Angelis, dopo
Mozzarella Stories, è un polar-noir tutto metropolitano di
chiara matrice italiana, interpretato dal nostro ottimo Zingaretti che
l’ha anche voluto produrre, tanto ha creduto nel progetto fin
dall’inizio. Perez, il protagonista, è un avvocato d'ufficio a Napoli;
la sua ignavia gli ha impedito di divenire un grande leguleio, la
paura e la viltà l'han fregato, non solo nel lavoro, ma pure nei
sentimenti: la moglie l'ha abbandonato ed il rapporto con la figlia
che vive con lui è, per certi versi, pure di 'vassallaggio'. D'altro
canto la sua mediocritas, non certo aurea, l’ha sempre messo al riparo
dall’infelicità. Quando il pericolo si insinua in casa sua, lo tocca
nell'ormai unico affetto davvero caro, la figlia, si rende conto che è
ora di dare una svolta alla propria esistenza, fino ad allora calma e
piatta. E lo farà, stravolgendo la propria vita e quella di altre
persone, araba fenice che, finalmente, si riscatta e risorge da ceneri
– il concetto è più letterale di quanto si pensi, ben emerge vedendo
il film – che lo condurranno alla rinascita, ad una concezione ed a
una presa di coscienza del sé mai sperimentate, nuove per la sua
indole e la sua vita fino ad allora. |
Maria Cristina Nascosi Sandri- ottobre 2014 - pubblicato su MCmagazine 36 |