People I Know |
da Film Tv (Enrico Magrelli) |
Se si guardano con attenzione le pareti degli interni di questo film si capisce subito il sentimento cinematografico che ha animato il regista Dan Algrant (ha diretto, tra l'altro, alcuni episodi della serie Sex and the city) e lo sceneggiatore Jon Robin Baitz. Al muro sono appesi due manifesti non casuali: Il re dei giardini di Marvin e Perché un assassinio. Un Rafelson e un Pakula dei primi anni Settanta, stagione della riflessione lucida e pessimista sull'America amara e sul cinema che doveva svelarla e non consolarla. La Manhattan delle ultime ore che feriscono e uccidono é quella dura, politicamente rigida e molto discutibile, del sindaco Giuliani prima che lo sciagurato attentato alle Twin Towers trasformasse il capo della metropoli in una figura carismatica, eroica e da non mettere in discussione. La città nuda e turpe nasconde fumerie d'oppio, arrivismo politico, trame e tresche, clan e bande d'affari, ricatti e prostitute da eliminare. Non si salva nessuno, Il gioco é sporco e durissimo anche per un navigato PR in disarmo, infagottato in un cappotto troppo grande, con troppe ore di sonno arretrato, con troppe pillole ingoiate per paura di guardarsi dentro e allo specchio. Pacino si trascina sotto il peso delle tante sconfitte in una notte e in un giorno da cani bastonati. |
da La Repubblica (Roberto Nepoti) |
Non accade di frequente che un film esca prima da noi che in America: ma è questo il caso di People I Know, negli States ritenuto troppo scomodo per come rappresenta le autorità, i leader politici e tutta la gente che "conta" a New York. Il pierre Eli Wurman (Al Pacino) ha passato la vita a curare l'immagine dei ricchi e potenti; ora gli è rimasto solo un cliente, l'attore Cary Launer (Ryan O'Neal), che lo tratta poco meglio di un cameriere. Incaricato da Launer di levargli dai piedi un'ingombrante starlette televisiva tossica, Wurman è testimone dell'omicidio della ragazza che, ripresa una videocassetta compromettente, minacciava di lavare in pubblico i panni sporchi dei vip. L'uomo capisce di essere in pericolo; tuttavia non accetta la proposta della vedova del fratello, Victoria (Kim Basinger), che lo ama e cerca di persuaderlo a lasciare il mondo di rapaci in cui vive. Eli ha una missione. Da militante di sinistra, è ancora capace di battersi a favore degli immigrati senza permesso di soggiorno: per difendere alcuni di loro, ha organizzato una festa, coinvolgendovi i capi della comunità ebraica e di quella nera di New York, con contorno di celebrità. Ma se i leader sono egoisti e vanesi, più attenti al proprio tornaconto che alla tutela del diritto, tra gli invitati c'è qualcuno che vuole farlo tacere. Difficile da collocare in un genere preciso (il suo fascino consiste anche in questo), People I Know è una struggente parabola metropolitana con sfumature di noir interpretata da un Al Pacino sempre più strapazzato, bravo ai limiti della gigioneria, così pieno di carisma da farsi perdonare il più assurdo taglio di capelli mai passato per la testa di una star. |
TORRESINO - novembre 2002