da Il Messaggero (Roberta Bottari) |
Possiamo perdere tutto quello che abbiamo, tranne la nostra identità, il nostro passato. E Passaggi di tempo , di Gianfranco Cabiddu, è un invito a ricordarci chi siamo. Un viaggio, un diario di bordo ma soprattutto un’avventura umana, per raccontare il concerto Sonos ’e memoria , a partire dalle immagini mute dell’Istituto Luce, che mostrano una Sardegna diversa. Il regista va a scovare i musicisti nel proprio ambiente e si confronta con la necessità di andare oltre il folklore, per trovare una sonorità che, senza tradire le radici, possa convivere con musica colta e jazz. Ognuno recita se stesso, ognuno ha un aneddoto, un ricordo. E si vede un musicista classico, che insegna al Conservatorio, correre a cavallo, mentre partecipa a una tipica gara selvaggia sarda. O il padre di Paolo Fresu, contadino e poeta, mentre detta al figlio, che trascrive al computer, le parole dimenticate, che non si usano più, affinché non vadano perdute. Ma si vedono anche i grandi concerti e i musicisti internazionali, come Uri Caine, Gerardo Nunez, Ernst Raijsenger, in jam session che lasciano il segno. In un montaggio che emoziona e grida l’orgoglio di un popolo. |
da La Repubblica (Paolo D'agostini) |
Passaggi di tempo
è una "fiction", un documentario, un film musicale, un montaggio di
repertorio, la ricostruzione di uno spettacolo dal vivo. Tutte e nessuna
di queste cose. E' un'opera originale. Per definirla si è fatto il
paragone con Buena Vista Social Club. All'inizio ci fu l'intento del
regista sardo di compiere una ricerca d'archivio sui documenti Luce
relativi alla sua isola dagli anni 20. Da lì lo stimolo: riunì attorno al
nascente progetto un gruppo di musicisti, primo il jazzista Paolo Fresu,
che avessero un legame profondo con la loro terra ma contemporaneamente da
artisti esprimessero il massimo di apertura. Sottopose loro quelle memorie
filmate che evocavano la vita dei loro avi contadini o pastori o pescatori
o minatori, e chiese loro di interpretarle, di dare nuova vita e nuovo
protagonismo a quelle testimonianze. |
i giovedì del cinema invisibile TORRESINO maggio-giugno 2005
PRIMA VISIONE