Occidente |
da Film TV (Alberto Crespi)
È
davvero interessante, ed encomiabile, il cammino che Corso Salani si è scelto
all'interno del cinema italiano: dopo aver recitato per Marco Risi in due film
come Il muro di gomma e Nel
continente nero, accanto ad Abatantuono, avrebbe potuto
tranquillamente fare l'attore nel cinema "commerciale", invece ha
scelto una strada più personale ed inquieta, a cavallo fra cinema narrativo e
reportage d'autore. Occidente
racconta l'incontro fra un luogo, Aviano, paesino friulano che vive intorno alla
famosa base Nato, e una persona, Malvina, (Agnieszka Czekanska), giovane rumena,
cameriera in una pizzeria country & western. L'amore silenzioso che prova
per lei Alberto, un insegnante di inglese (lo stesso Salani), è uno spunto più
emotivo che narrativo. Succede poco nel film, o meglio, succede tutto dentro la
coscienza di Malvina, nel suo sentirsi straniera ovunque, nel suo offrirsi a
uomini distratti che la prendono per una prostituta e si meravigliano quando lei
rifiuta i loro soldi. L'Occidente di Salani è una doppia illusione: per noi che
sogniamo l'America, per Malvina che ha sognato (altrettanto vanamente)
l’Italia. Un film su mille solitudini, una love-story reticente ambientata in
una Terra di Nessuno dove politica, memoria, sentimenti sono azzerati. Una Terra
di Nessuno chiamata Nord-Est, Italia.
da
La Repubblica (Roberto
Nepoti)
Tutto
il film è basato sull’impossibilità di comunicazione, riassunta
simbolicamente nel linguaggio. Si parla inglese, romeno, senza capirsi; le
uniche a parlare italiano sono Malvina e la sua amica romena, consegnate a una
lingua estranea alla propria e che impedisce — ancora una volta — la
comunicazione tra loro. Salani adotta mezzi di estrema sobrietà: un fraseggio
della macchina da presa prosciugato ed essenziale, una recitazione totalmente
priva di enfasi. Fino in fondo, evita qualsiasi concessione, scegliendo un
finale sospeso che non ci informa sulla sorte dei personaggi. Non è roba per
palati facili, Occidente;
però ci parla dell’estraneità a se stessi, della dialettica tra speranze e
delusioni che cuce la vita di tutti come pochi altri film, ultimamente, hanno
saputo fare.
cinema
invisibile
cinema TORRESINO
ottobre-dicembre
2001
incontri
con il cinema
italiano:
sarà presente in
sala il regista