Occidente
Corso Salani
- Italia 2000 - 1h 35'

da Film TV (Alberto Crespi)

È davvero interessante, ed encomiabile, il cammino che Corso Salani si è scelto all'interno del cinema italiano: dopo aver recitato per Marco Risi in due film come Il muro di gomma e Nel continente nero, accanto ad Abatantuono, avrebbe potuto tranquillamente fare l'attore nel cinema "commerciale", invece ha scelto una strada più personale ed inquieta, a cavallo fra cinema narrativo e reportage d'autore. Occidente racconta l'incontro fra un luogo, Aviano, paesino friulano che vive intorno alla famosa base Nato, e una persona, Malvina, (Agnieszka Czekanska), giovane rumena, cameriera in una pizzeria country & western. L'amore silenzioso che prova per lei Alberto, un insegnante di inglese (lo stesso Salani), è uno spunto più emotivo che narrativo. Succede poco nel film, o meglio, succede tutto dentro la coscienza di Malvina, nel suo sentirsi straniera ovunque, nel suo offrirsi a uomini distratti che la prendono per una prostituta e si meravigliano quando lei rifiuta i loro soldi. L'Occidente di Salani è una doppia illusione: per noi che sogniamo l'America, per Malvina che ha sognato (altrettanto vanamente) l’Italia. Un film su mille solitudini, una love-story reticente ambientata in una Terra di Nessuno dove politica, memoria, sentimenti sono azzerati. Una Terra di Nessuno chiamata Nord-Est, Italia.

 da La Repubblica (Roberto Nepoti)

Tutto il film è basato sull’impossibilità di comunicazione, riassunta simbolicamente nel linguaggio. Si parla inglese, romeno, senza capirsi; le uniche a parlare italiano sono Malvina e la sua amica romena, consegnate a una lingua estranea alla propria e che impedisce — ancora una volta — la comunicazione tra loro. Salani adotta mezzi di estrema sobrietà: un fraseggio della macchina da presa prosciugato ed essenziale, una recitazione totalmente priva di enfasi. Fino in fondo, evita qualsiasi concessione, scegliendo un finale sospeso che non ci informa sulla sorte dei personaggi. Non è roba per palati facili, Occidente; però ci parla dell’estraneità a se stessi, della dialettica tra speranze e delusioni che cuce la vita di tutti come pochi altri film, ultimamente, hanno saputo fare.

cinema invisibile cinema TORRESINO ottobre-dicembre 2001
incontri con il cinema italiano: sarà presente in sala il regista

per tamburini... L'amore silenzioso di Alberto, professore in un istituto alberghiero, verso Malviana, una ragazza rumena che lavora come cameriera presso la base Nato è uno spunto più emotivo che narrativo e l'occidente del titolo si configura come un'illusione per tutti coloro che non sono soddisfatti del loro essere. Più che una love-story, un tentativo reciproco di superare la solitudine, di esprimere emozioni, di comunicare e di capirsi. Il tutto in una Terra di Nessuno dove politica, memoria, sentimenti sono azzerati.