Nuvole in viaggio
(JuhKauas Pilvet Karkaavat) |
Stile minimalista (all'apparenza), personaggi laconici, tensione dolceamara (tra la più nera disperazione e la poesia della speranza): ecco Nuvole in viaggio, l'ultimo, bellissimo film di Aki Kaurismaki, che, dai rigori climatici e psicologici della Finlandia, continua a confermarsi come uno degli autori europei più inventivi e rigorosi. Kaurismaki (che come sempre ha scritto, diretto, montato e prodotto il film, il quindicesimo, senza contare i corti) racconta questa volta una storia di quotidiana disoccupazione: un uomo, una donna, un cane e tutti i loro amici, lasciati sul lastrico dall'improvviso licenziamento, la disperazione istintiva, sulla quale prendono il sopravvento, nonostante tutto, la voglia di ricominciare e il senso della propria dignità. «La disoccupazione è una catastrofe che colpisce non solo la Finlandia, ma quasi tutto il mondo», ha detto Kaurismaki. «E credo che in questo momento un film possa proporsi solo di offrire una speranza, da un lato, e un documento, dall'altro». Da qui il lieto fine (temporaneo, ovviamente), la solidarietà ironica con cui tutti ricominciamo. Ispirato a Ladri di biciclette e a La vita è una cosa meravigliosa, dickensiano nell'accumularsi delle catastrofi e nell'umorismo sotterraneo, un film tutto giocato sulla gamma del blu e su una composizione matematica dell'inquadratura, che commuove senza essere mai patetico, che non perde di vista né la moralità né il cinema. E' dedicato a Matti Pellonpaa, l'attore preferito di Kaurismaki, morto l'anno scorso, che è il bambino nella foto incorniciata. |
Emanuela Martini - filmtv |
LUX - mini-personale di Aki KAURISMAKI - febbraio 2003