Le nozze di Muriel
(Muriel's Wedding) |
da Sette - suppl. Corriere della sera (Paolo Mereghetti) |
Irruente come il personaggio principale del suo film, l'esordio di P.J. Hogan ha un'energia ed un'esuberanza che non possono che lasciare ammirati. Sovrappeso e un po' invadente come la Muriel che aspira con tutte le sue forze al matrimonio, il film mescola commedia e melodramma senza preoccuparsi molto della coerenza e dello stile, ma piuttosto puntando tutte le sue carte sulla forza della sua contagiosa vitalità... La storia in sé non è certo nuova (una specie di brutto anatroccolo grasso e sgraziato si prende una sonora rivincita sulle amiche che la disprezzavano sposando un superfusto, salvo poi mandare tutto a carte e quarantotto quando scopre sulla propria pelle che non era il velo bianco la cosa che le importava davvero), ma c'è nel film un'irriverenza, una cattiveria, una capacità di ironizzare su tutto e su tutti che lascia stupiti. E il modo in cui Muriel attraversa la società australiana, con la malagrazia di un elefante in una cristalliera, ma senza provare il minimo senso di colpa perché il mondo è fornito di ancor meno grazia di lei, beh è una storia che a volte è bello sentirsi raccontare. |
rassegna: Storie di uomini. Storie di donne - gennaio-marzo '96