La
niņa dei tuoi sogni (La niņa de tus ojos) |
da Il Corriere della Sera (Tullio Kezich)
Si comincia con un vero Noticiario espaņol del 1938, inneggiante alle vittorie franchiste nella guerra civile, in coda al quale arriva la cronaca (inventata) della partenza per Berlino di una troupe iberica con la diva Macarena Granada (alias la deliziosa Penelope Cruz). Scopo del viaggio č girare un musical andaluso in coproduzione con la Ufa, ma il momento non č dei pių propizi, tanto č vero che gli ospiti finiscono fra gli sconquassi della famigerata "Notte dei cristalli". Accade poi che l'onnipotente ministro Goebbels (perfetto l'attore austriaco Johannes Silberschneider e gustosa anche l'apparizione di Hanna Schygulla nelle vesti della moglie) si incapriccia della bella Macarena e la corteggia con il costante ausilio di un traduttore, mentre la diva si innamora seriamente di un prigioniero che intende salvare a tutti i costi dalle grinfie dei nazisti. Sostenuto dalla regia brillante di Fernando Trueba, il quale non disdegna di ispirarsi alle pių collaudate formule del teatro di Feydau, lo spassoso copione nel quale si sente la mano di Rafael Azcona brilla anche per una serie di battute irresistibili: "Per la patria sono pronto a dare la vita, non il culo", protesta l'attore spagnolo circuito dal collega tedesco; "Non sono omosessuale, sono omosentimentale", dichiara un costumista di equivoci costumi, e via citando. La niņa de tus ojos č uno di quei film che si assumono l'impegno di far ridere in margine alle tragedie del XX secolo, scoprendone il lato comico. Proprio come hanno fatto Roberto Benigni in La vita č bella e (molto prima di lui) il grande Ernest Lubitsch in Vogliamo vivere.