Il matrimonio che vorrei
(Hope Springs)
David Frankel - USA
2012
- 1h 40' |
Non
è un film sulla crisi coniugale di una coppia in età della middle class
americana in stanza nel Nebraska, o meglio non è solo questo.
Il
matrimonio che vorrei,
al di là del titolo (nella versione è Hope Springs), racconta in modo
tanto affabile quanto diretto, il sesso nella terza età, e lo fa mettendo
in scena un anti-melodramma, quasi una sit-com pensosa e dal ritmo blando.
Protagonista assoluta, una coppia inedita e stranamente ben assortita
(anche se sulle prime uno penserebbe a un mis-casting): Meryl Streep e
Tommy Lee Jones. (...) dopo aver letto un manuale ad hoc, la metodica
mogliettina organizza un viaggio di una settimana in un piccolo paesino
nel Maine proponendo il loro disastro sessuale alle cure di un psicologo
per coppie mosce. Dal Nebraska al Maine, dalla casetta di un matrimonio
sonnecchiante alla stanza di uno psicologo di periferia, pronto a scuotere
la coppia con domande impensabili sulla loro sessualità. E qui il film, al
netto delle scenette a due più o meno riuscite, arriva al suo cuore e lo
fa senza veli, duro e puro, mettendo in scena un confronto diretto dal
sapore quasi teatrale capace di arrivare a dire cose che al cinema non
siamo abituati a sentire, soprattutto americano: il sesso orale, le
fantasie erotiche, la masturbazione, il kamasutra matrimoniale... Il
regista è quello di
Il diavolo veste
Prada, la sceneggiatrice, al suo
esordio al cinema, ha scritto il fantasy per la televisione
Il trono di spade, gli attori sono due
star assolute del cinema americano che qui giocano e si sfidano in un
torneo di sommessa bravura. |
Dario Zonta -
L'Unità |
...Meryl
Streep e Tommy Lee Jones, sposati da oltre 30 anni, vanno da un terapeuta
di coppia per rianimare la loro unione spenta. Diciamo subito che il
linguaggio in materia sessuale è decisamente esplicito, ma mai volgare,
grazie anche al garbo dei due attori. |
Alessandra De Luca
-
Avvenire |
...L'inquadratura
funziona come quello che i teorici del montaggio sovietici chiamavano
effetto-Kuleshov: tutto, o quasi, è affidato alla nostra immaginazione...
Come in amore, in fondo. Come al cinema, quando immagini e parole hanno il
buon senso di non esaurire il senso profondo del film. |
Fabio Ferzetti -
Il Messaggero |
L'indubbio
valore di
Il matrimonio che vorrei sono i coniugi protagonisti Meryl
Streep/Tommy Lee Jones, per non parlare del comprensivo psicologo Steve Carell, dispensatore di consigli atti a salvare (o, eventualmente,
troncare) un rapporto in crisi. Della Streep, che abbiamo ammirato non
poche volte in ruoli sentimentali, sapevamo che è capace di intarsiare un
personaggio su qualsiasi registro, utilizzando le più sfumate note di
cesello e sottotono. La sorpresa è il duro per eccellenza Tommy Lee Jones,
semplicemente perfetto nella parte di un marito che sotto la scorza di un
volto ingrugnato e impassibile nasconde un'inattesa vulnerabilità. (...)
Grazie agli straordinari interpreti, quella che poteva risultare una
banale storiella diviene un'accattivante commedia dolce/amara; mentre il
regista David Frankel impagina con finezza il duetto (e il terzetto quando
è in scena Carell) in uno stile essenziale quasi da «strip», cui la
morbida fotografia di Florian Ballhaus conferisce un carattere di
intimità. |
Alessandra Levantesi
Kezich - La Stampa |
...David
Frankel, che qui veste minimal e realista infilando la camera nel buco
della serratura: fellatio, posizione del missionario e fantasie assortite,
non si nasconde nulla, ma senza farsa né occhiolini, perché a parlare è il
mesto quotidiano di una coppia smunta come tante altre e l'età non conta.
In equilibrio tra dramma e commedia, non si tralascia nemmeno la noia: non
un difetto, ma il pregio di un film coraggioso, che sulle spalle di due
giganti, Streep e Lee Jones, trova la forza per raccogliere i cocci di un
matrimonio e un sogno, infranto. Non ci sono vie di fuga, nemmeno le
scappatelle, ma l'amore ai tempi della tenerezza che non ho, la
comprensione che non so, il sesso che non voglio. Da vedere, anzi,
consumare. |
Federico Pontiggia -
Il Fatto Quotidiano |
...Il
film di David Frankel è certo scorrevole,
garbato e al cento per cento credibile, ma lo humour e il ritmo zoppicano
sin dall'inizio, per asciugarsi del tutto all'impatto con lo
psicoterapeuta. Qui tutto si fa serioso e il disinibito repertorio dei
riferimenti più che al divertimento del pubblico sembra mirato al suo
aggiornamento. |
Valerio Caprara -
Il Mattino |
promo |
Per ravvivare il trentennale
matrimonio con il marito Arnold (Tommy Lee Jones), ormai reso
stanco e logoro dalla consuetudine, Maeve (Meryl Streep) lo
convince a trascorrere un fine settimana nella cittadina di Great
Hope Springs, dove potranno frequentare il corso di terapia di
coppia tenuto dal famoso sessuologo Bernie Feld (Steve Carrell). I
consigli e le impartizioni del guru dei matrimoni, però, non sono
così semplici...
Quando la sterilità sentimental/sessuale della coppia agée diventa
terreno cinematograficamente fertile, la differenza sta
nell’approccio. E la regia, supportata da un copione garbato,
lavora in sottrazione di aneddotica patetica e dimenticabili scene
madri e grazie
agli straordinari interpreti, quella che poteva risultare una
banale storiella diviene un'accattivante commedia dolce/amara.
Immagini e parole hanno il buon senso di non esaurire il senso
profondo del film e il linguaggio in materia sessuale, decisamente
esplicito, non diventa mai volgare. |
|
LUX
- novembre 2012 |
|