Marguerite,
l’ultima pellicola di Xavier Giannoli (soggettista, sceneggiatore e
regista) è stata tra le migliori presentate in concorso a Venezia.
Come sempre la cinematografia francese – spesso a torto definita ‘da
salotto’ – risulta tra le migliori. Pur affrontando a volte
tematiche nient’affatto sofisticate, riesce sempre a creare
interesse ed a divertire con intelligenza estrema lo spettatore,
anche con les petites choses de la vie. Così anche
Marguerite,
ispirato ad una storia vera, riguardante la vita di una pseudo
cantante lirica americana, Florence Foster Jenkins, comunica un
senso della sofferenza, della fatica dei rapporti umani, di quanto
costino al viver civile e familiare davvero di notevole spessore. Ha
dichiarato Giannoli in conferenza-stampa, “ … non volevo certo
fare un biopic, ma raccontare vicende esistenziali realistiche. Ci
sono persone che vivono nell’universo dell’immaginazione, sognando
di essere diverse da ciò che sono. Tutti abbiam bisogno
dell’illusione per vivere, e questo mi sembra il filo rosso di tutta
la vicenda”. |
Maria Cristina Nascosi Sandri- ottobre 2015 - pubblicato su MCmagazine 38 |