miglior attore - CONTROCORRENTE
Last Life in the Universe
è l’ultimo lavoro (il quarto nella carriera) di Pen-ek Ratanaruang,
regista thailandese non molto noto anche se recentemente è stato distribuito
in Italia il suo Mon-Rak transistor. E’ davvero un’opera interessante
quella di Ratanaruang, anche se non un capolavoro, certamente un film
non privo di fascino estetico e di un punto di vista intrigante sul
delicato rapporto uomo-donna, vita-morte.>>
Kenji (interpretato dal divo nipponico Asano Tadanobu), è un bibliotecario
ossessionato dalla pulizia e dal suicidio; Noi, è una giovane prostituta
che vede morire davanti gli occhi la sorella, di cui Kenji era innamorato.
In circostanze luttuose i due si incontrano, come se il destino volesse
congiungere due solitudini senza speranza, due caratteri e due vite
agli antipodi, spaesati come gli unici e gli ultimi abitanti dell’universo.
Ma in tutto questo non manca l’aspetto umoristico derivato dalla tradizione
del cinema giapponese (Kitano insegna…), e i gangster della yakuza
in cui si imbatte il protagonista per l’accidentale uccisione di uno
di loro, ne è il pretesto. Alessandro Tognolo - MC magazine 8 - ottobre/novembre 2003 |