L'insolito caso di Mr.Hire (Monsiuer Hire)
Patrice Leconte - Francia 1989 - 1h 20'


 

da Il Morandini -  Dizionario dei film

     Dal romanzo (1933) Les fiançailles de M. Hire di Georges Simenon: il signor Hire, strano tipo di misantropo solitario e ruvido, passa il suo tempo libero a spiare dalla finestra una ragazza che abita nella casa di fronte finché scorge qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. E cade in una trappola mortale. Regista di commedie leggere, P. Leconte governa sapientemente la suspense, l'atmosfera inquietante, la sensualità perversa, il montare delle passioni riuscendo, senza forzature né artifici, a collocare l'azione fuori dal tempo e dalla geografia. Attraverso il rigore arriva l'emozione. M. Blanc perfetto. M. Nyman, musicista prediletto di Peter Greenaway, ha arrangiato benissimo il Quartetto in sol min. op. 25 di Brahms. Già portato sullo schermo in Panico (1946) di Julien Duvivier con Michel Simon e Viviane Romance.

da Cineforum (Mariachiara Pioppo)

     Monsieur Hire, sarto di professione, vive circondato dal disprezzo del suoi vicini. Il suo atteggiamento schivo e scontroso lo condanna ad una triste solitudine e attira su di lui i sospetti di un commissario di polizia che sta indagando sulla morte della giovane Pierrette. M. Hire, però, non solo non è colpevole, ma sa anche chi ha commesso il delitto; egli tace, tuttavia, perché è innamorato di Alice, sua dirimpettaia e fidanzata di Emile, l'assassino…
Da che cosa trae forza e interesse
Monsieur Hire? Dalla complessità dei suoi personaggi; dalla loro ambiguità e dal loro rivelarsi gradualmente diversi da ciò che l'apparenza farebbe supporre. Perché M. Hire e Alice, attraverso il reciproco rapporto, mostrano gli aspetti più reconditi del loro «io». Il primo dietro quella maschera esteriore, inquietante e «repellente» (lo spettatore non può fare a meno di domandarsi come l'attraente Alice possa lasciarsi sedurre dal brutto M. Hire), nasconde la personalità interiormente più vivace e ribelle. I sei mesi di reclusione per oltraggio al pudore, le saune in compagnia di sensuali e seminude massaggiatrici (!) negre e la musica (un quartetto di Brahms) ascoltata durante i quotidiani appuntamenti alla finestra rivelano una vitalità insospettabile. Si verifica, cosi, un improvviso, quanto inatteso, scambio di parti: M. Hire, il reietto che ha ucciso (tutti ne sono convinti) una ragazzina, la valvola di sfogo delle frustrazioni esistenziali del vicinato (ivi compresi i bambini che reputano il sarto destinatario privilegiato del loro giochi e delle loro provocazioni), è l'unico in grado di rendere la routine quotidiana, a cui egli — non lo si deve dimenticare — passivamente si sottomette, meno opprimente attraverso un'intensa vita interiore e, soprattutto, attraverso il potere dello sguardo.

 

promo

Da un romanzo di  Simenon: il signor Hire, strano tipo di misantropo solitario e ruvido, passa il suo tempo libero a spiare dalla finestra una ragazza che abita nella casa di fronte finché scorge qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. E cade in una trappola mortale... Leconte governa sapientemente la suspense, l'atmosfera inquietante, la sensualità perversa, il montare delle passioni: attraverso il rigore arriva l'emozione.

LUX -  mini-personale di Patrice LECONTE - aprile 2003