Anche
i killer hanno un'anima? Forse,ma è sepolta sotto le regole di un
"mestiere" che non lascia molto spazio ai pensieri positivi. Brutti ceffi,
insomma, anche quando si presentano con i volti simpatici di Ray e Ken, i
due protagonisti di In Bruges. La coscienza dell'assassino. Un'opera
prima, quella di Martin McDonagh, che ha il pregio di spiazzare lo
spettatore. Una bellissima città, inquadrature quasi da film di promozione
turistica, e poi il giro di boa. Raye Ken sono in Belgio solo per
nascondersi, e quel set da cartolina fa da singolare contrappunto alla
loro storia. Vite violente, segnate dal crimine. E un "incidente" di
percorso, di cui veniamo a sapere solo più avanti. Ray, durante l'ultima
missione,ha ucciso per sbaglio un ragazzino. La sua coscienza, anche se
rimasta allo stadio embrionale, comincia a tormentarlo. Voglia di farla
finita, mentre da Londra arriva un altro ordine terribile. Intanto la vita
a Bruges propone svolte impreviste: una ragazza gentile (ma dai molti
misteri) con un ex fidanzato assai violento, un nano americano che sta
girando un film,la proprietaria dell'albergo in attesa di un bambino. È
quasi Natale, e la Vigilia si prospetta alquanto movimentata.
Luigi Paini - Il
Sole-24 Ore
Finalmente
un film ben scritto e diretto da Martin McDonagh, che scompagina i generi
noir col suo curriculum teatrale che privilegia dialoghi e atmosfere. Sono
due killer in attesa di punizione, a Bruges; mentre aspettano il capo, il
loro gioco psicologico di vittime-carnefici si fa sempre più teso anche se
i luoghi fiamminghi invitano al turismo. Volando alti, si potrebbero
citare il Godot di Beckett ma anche certi incastri alla Pinter; comunque
il racconto funziona, anche con valenza surreale, grazie alla perfetta
sintonia di tre attori che si palleggiano una specie di infelicità
esistenziale ma colorata di gangsterismo. Sono Colin Farrell, alla sua
prova migliore, con aria stralunata ma sempre a caccia di ragazze; Brendan
Gleeson, il più combattuto; il boss porta dubbi e segni di Ralph Fiennes.
Delitto, pentimento, rimozione e castigo, nel gusto del ricamo delle
Fiandre da sottosapore amaro.
Maurizio Porro - Il
Corriere della Sera
cinélite
TORRESINO
all'aperto:
giugno-agosto 2008