A.K.
"Mi sembra che i registi
britannici non riescano più a fare delle commedie inglesi vecchi stile. Così
sono andato io a farne una... Ho sempre avuto voglia di girare un film nel
classico stile degli studios britannici, ma non volevo girarlo in studio. Quando
avevo otto anni ho visto un film intitolato Last
Holiday. E' rimasto nella mia testa per ventiquattro anni e adesso ho
voluto liberarmi la mente da questo fantasma. Mi sarebbe piaciuto avere Alec
Guinness come protagonista del mio film" |
Il protagonista di I
Hired a Contract Killer
invece Jean-Pierre Léaud, tornato al cinema dopo gli anni d'oro con
Truffaut (ricordate il ciclo di Antoine Doinel?) per immergersi, stranito
ed fascinosamente statico, in un ruolo che gli calza sulla pelle come una
nuova identità d'attore.
Licenziato da una ditta londinese dopo quindi anni di servizio, il
francese Henri Boulanger ha nelle tasche solo l'orologio regalatogli come
buonuscita (che non funziona!) ed un'agenda telefonica funestamente vuota.
Solo al mondo, non ha più ragioni per continuare a vivere, ma anche la via
del suicidio non gli congeniale. Decide così di assoldare un killer al
quale consegna puntualmente la foto della vittima predestinata, la
propria... Serenamente in attesa del suo assassino, l'uomo si rilassa,
entra in un pub, incontra una ragazza, si innamora. Cambiata
repentinamente idea sul proprio destino, Henri si affretta a rintracciare
il contatto con il quale ha concluso l'affare, ma la cosa non è cose
semplice e il killer ormai sulle sue tracce...
Commedia dell'assurdo, noir stravagante e umoristico, Ho
affittato un killer
spiazza le convenzioni del cinema di genere e lascia spazio all'estro
ironico di Kaurismaki che racconta in modo sincopato, accenna situazioni
e sentimenti, lancia lapidarie battute, si riserva, alla
Hitchcock, un simbolico cammeo come venditore di occhiali da sole.
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