Ancora Boston, la città del Mystic River, a fare da sfondo lugubre a una vicenda di rapimento. Amanda, quattro anni, è svanita nel nulla, la madre (Amy Ryan) è una tossica persa e mentre la polizia sembra tergiversare, sua zia si rivolge a Patrick (Casey Affleck), che insieme alla fidanzata Angie (Michelle Monaghan) va alla ricerca di persone scomparse: il ragazzo vive lì, è stato a scuola con quelli che ora spacciano crack, e il suo aiuto si rivela prezioso nell'indagine svolta dai detective Remy (Ed Harris) e Nick (John Ashton), con la supervisione del loro partecipe superiore Morgan Freeman. Ma la soluzione del caso, considerato anche lo sviluppo drammatico del film, sembra giungere troppo presto per mettere in pace la coscienza di Patrick. Fin dalle prime scene si intuisce che Gone Baby Gone, scelto da Ben Affleck per esordire alla regia adattando il romanzo di Dennis Lehane, è molto più di un thriller incalzante, (un noir) misurato su colpi di scena a orologeria. Interessa al regista la messa in scena di un paese, l'America, in preda a una deriva morale senza ritorno, in cui Dio ha abbandonato a se stesse le sue creature, lasciando qua e là solo qualche effigie di santo. E una dolente processione verso il dilemma cardine del film che si interroga sulla ricerca della verità e l'esercizio della giustizia, terrena e divina, in cui anche lo spettatore è chiamato a scegliere. |
Marco Consoli - Ciak |
PRIMA VISIONE
cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2008