Giovanna la pazza (Juna la loca)
Vicente Aranda - Spagna 2001 - 2h 03'


www.juanaalaloca.com

da Kataweb (Franco Montini)

La storia, quella con la esse maiuscola, in versione soap-opera... Utilizzando la struttura di un unico, lungo flash back, la pellicola racconta le vicende di Giovanna, figlia di Isabella e Ferdinando, i re cattolici di Castiglia, che, per ragion di stato, nell'agosto del 1496 viene spedita nelle Fiandre per andare in sposa a Filippo il Bello. Imprevedibilmente fra i due giovani esplode immediata una grande attrazione fisica e i primi anni di matrimonio sono caratterizzati da slanci e passione. Ma presto l'ardore di Filippo, al contrario di quello di Giovanna, si spegne e mentre lei mette al mondo figli e continua ad amare il marito, lui è coinvolte in mille avventure e tradimenti, come quasi tutti i sovrani dell'epoca. Così nel 1504 quando per la morte dei genitori e dei fratelli maggiori, Giovanna, che non avrebbe mai dovuto regnare, diventa regina di Castiglia, si può dire che il suo matrimonio sia già finito. Ma Filippo vuole approfittare della situazione per regnare: dalle Fiandre, la coppia regale si trasferisce in Spagna, dove la gelosia di Giovanna esplode definitivamente. Approfittando di essa, Filippo, con la complicità della nobiltà fiamminga e di una parte degli aristocratici castigliani, cerca di far interdire e deporre Giovanna, accusata di follia. Proprio quando il progetto sembra realizzarsi, la regina, amata dal popolo, al contrario di Filippo, si rimpossessa del proprio ruolo e del proprio legittimo potere, mentre il marito, colto da una misteriosa febbre, finisce rapidamente al creatore. E tuttavia, anche dopo la morte, Giovanna non cessa di amare Filippo, facendone conservare il cadavere in un sarcofago, visitandolo regolarmente per anni ed accreditando in questo modo la propria nomea di pazza.
Giovanna la pazza sembra un film d'altri tempi: ricorre sovente ad una voce esplicativa fuori campo, per informare gli spettatori sul contesto, non molto noto, soprattutto al pubblico italiano. Esagera in un'inutile illustrazione della vita di corte con un eccesso di feste e balletti, mescola erotismo e morte, moltiplica le scene madri (come la nascita del secondo figlio di Giovanna) e, senza preoccuparsi troppo della verosimiglianza, fa della protagonista un'eroina massimamente romantica e moderna, quasi un'incarnazione protofemminista, una donna che rivendica la propria dignità di moglie, prima ancora che di regina...

TORRESINO - settembre 2002