L'estate di Giacomo
Alessandro Comodin -
Italia/Francia/Belgio
2011
- 1h 18'
- opera prima - |
|
LOCARNO 64°:
pardo d'oro cineasti del presente |
Giacomo ha 18
anni ed è sordo da quando era molto piccolo. I suoni sono percezioni
lontane nei ricordi, contaminate dai sogni. Ma, come accade a chi è
portatore di un senso 'interrotto', il ragazzo gode della compensazione
iperattiva degli altri dispositivi sensoriali, che gli permette di vivere
in una bolla di odori, colori e materiali. In una giornata estiva, durante
un picnic al fiume, scoprirà grazie alla coetanea Stefania che può anche
innamorarsi ed essere ricambiato. Pluripremiato nel mondo, e vincitore del
Pardo d'Oro per i Cineasti del Presente a Locarno 2011, l'esordio del
friulano Comodin, classe 1982, studi in Belgio e ora di residenza
parigina, è un piccolo prodigio cinematografico dalla struttura narrativa
di assoluta originalità. Il suo tentativo, riuscito, è infatti quello di
estremizzare l'uso del linguaggio del corpo coadiuvato da notevoli effetti
visivi e sonori a compensare la quasi totale assenza di dialoghi. Ne
risulta un film 'di formazione' fuori genere e di grande impatto
emozionale. Da cercare, anche nelle arene estive. |
Anna Maria Pasetti - Il
Fatto Quotidiano |
L'estate
di Giacomo è uno
degli esordi più intensi dell'anno, scoperto alla scorsa edizione del
festival di Locarno, ci ha rivelato il talento di un cineasta, il
trentenne Alessandro Comodin, ma soprattutto un fare cinema italiano (?)
che respira, fuori da ogni confine, l'immaginario mondiale, e non solo
perché Comodin, cresciuto nei luoghi dove ha girato, un angolo di
Tagliamento, vive oggi tra Parigi e Bruxelles. Ora, finalmente, arriva
anche nelle nostre sale, dopo l'uscita con grande successo, qualche
settimana fa, in Francia. Non perdetelo perchè è un film speciale, di
singolare tenerezza e di toccante semplicità, fatto di piccole cose
assolute come la vita e un'estate in campagna, una corsa in bicicletta, la
carezza sui capelli, lo sguardo tra un ragazzo e una ragazza prima
dell'amore. E di un passaggio, il romanzo di formazione dell'adolescenza,
che per Giacomo è sentimentale e sensoriale - ma c'è poi una separatezza?
Giacomo infatti era sordo sin dall'infanzia, e ha da poco riacquistato
l'udito grazie a un'operazione. [...] In origine il film avrebbe dovuto
«documentare» il suo passaggio dalla sordità all'udito, che poi appunto è
divenuto qualcos'altro, il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, e
insieme quasi una «madeleine» alla prima persona nella quale il regista
intreccia le personali memorie di ragazzo, sospese tra fantasie di fuga e
legami profondi. [...] Comodin unisce la precisione dello sguardo a un
lavoro di sensibilità sonora che rende inutile ogni «categorizzazione»,
documentario o finzione poco importa, la storia è semplice e bella, è
cinema nella sua essenza più dolce e ruvida d'imprevisto, in cui la vita
scorre, e la precisione della messinscena intreccia il romanzesco alla
realtà. In una formula organica ritroviamo Jean Rouch, e la Nouvelle Vague,
la magia di un
Rohmer,
di un Truffaut, di un Eustache: nella serie di lunghi piani-sequenza che
scandiscono il racconto, la macchina da presa rimane accesa, si sospinge
nell'ignoto, nell'imbarazzo, nell'intimità di una danza o del suono di una
batteria. Ma sempre con amore. |
Cristina Piccino - Il
Manifesto |
Preceduto
dal premio al Festival di Locarno e da un'ottima accoglienza parigina dove
è uscito in sala ai primi di luglio, arriva adesso anche in Italia
L'estate di Giacomo,
opera prima del friulano Alessandro Comodin, ultimo esempio di un cineasta
italiano che gli stranieri scoprono e valorizzano prima di noi. [...]
Sembrerebbe un documentario, in qualche modo, questo pedinamento
esistenziale tra natura e palpiti del cuore del giovane Giacomo Zulian,
[...] ma sarebbe sbagliato anche catalogare il film nella docu-fiction
perché manca un'interazione precisa tra queste due possibilità espressive.
Si respira piuttosto una voglia di «circuire» lo spettatore, di depistarlo
lungo sentieri tortuosi e sfinenti come quello che Giacomo e Stefania
percorrono all'inizio del film, metafora piuttosto evidente di un cinema
che sta cercando se stesso e che rischierebbe di «smarrirsi» proprio per
colpa di un partito preso troppo rigido e predeterminato. Quello che
invece sorprende, e a volte trascina lo sguardo dentro una sorprendente
magia di luci e forme, è proprio la libertà con cui Alessandro Comodin
organizza la sua materia, facendosi guidare non tanto da una precisa linea
narrativa [...] quanto dall'estro della sua macchina da presa. Ci sono
delle immagini e delle scene che trovano la loro più profonda
giustificazione solo nella bellezza dei colori, delle sfumature, dei
rumori e dei suoni della Natura. Nel piacere puro e gratuito della
ripresa, di fronte alla quale i protagonisti offrono una spontaneità di
comportamento che sembra totale, assoluta. E che «ricaccia» il film dentro
il dubbio della sua origine. Documentario? Finzione? |
Paolo Mereghetti -
Il
Corriere della Sera |
promo |
È estate e il 19enne Giacomo, rimasto sordo da piccolo, si reca
insieme all'amica 16enne Stefania in campagna per un picnic vicino
a un fiume. Lungo il tragitto, i due si smarriscono nel bosco e si
ritrovano soli e liberi in un posto paradisiaco. Il pomeriggio
sembra durare all'infinito e Giacomo e Stefania si perdono nella
sensualità che accompagna i giochi loro da bambini, finché
l'avventura appena vissuta insieme non diventerà altro che un
ricordo dolce e amaro di un tempo già perduto... Un pomeriggio
d'estate sulle rive del fiume diventa così la metafora di
un'educazione sentimentale e alla vita fatto di immagini vere,
ruvide come quelle non filtrate dalla finzione. Siamo dalle parti
della primissima Nouvelle Vague, con il suo modo poetico di
raccontare l'adolescenza. Comodin gira con stile volutamente
esile, ma riesce a far sembrare il Tagliamento un luogo
dell'anima. un film 'di formazione' fuori genere e di grande
impatto emozionale. Da cercare, anche nelle arene estive. |
cinélite
giardino
BARBARIGO:
giugno-agosto
2012
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INCONTRI CON L'AUTORE - venerdì 10
agosto - PRIMA VISIONE |
il regista
Alessandro Comodin
non potrà essere presente alla proiezione ! |