Tra
i film presentati quest’anno in concorso un cenno particuliér lo
merita di certo
Equals,
scritto e sceneggiato da Nathan Parker e diretto dal regista
californiano, classe 1983, Drake Doremus, prodotto, tra gli altri,
da Sir Ridley Scott e dalla casa che aveva fondato col compianto
fratello Tony. Kristen Stewart, Nicholas Hoult, Guy Pearce e Jacki
Weaver, son attori tutti di notevole spessore, a onor del vero, ma
non riescono a dare alla pellicola un’aria completamente ‘sopportabile’.
Gli Equals
sono apparentemente calmi, imparziali e la vita nel loro mondo è
perfetta, difficile da capire per esseri che, come noi, son abituati
a vivere di sentimenti, di soprassalti, di turbamenti, pur se non
sempre: essi non provano avidità, non esiste per essi una condizione
come la povertà, non c’è violenza, ma non provano, né conoscono
l’emozione.
Testo scontato
sin dai primi fotogrammi: non si sentiva certo la mancanza di un
nuovo redivivo ed orwelliano1984. Tutto è prevedibile, si possono
immaginare le conseguenze che una ‘fragile’ società fondata sulla
perfezione dell’aridità e dell’inumanità può subire. Eppure oltre
alla grande letteratura fantascientifica, usata ed abusata,
ritroviamo citazioni ad un futuribile mondo alla Piranesi/Escher, un
mondo alla rovescia, una città che ricorda
Metropolis di Lang, ma senza una vera vita, nemmeno
meccanica/meccanicistica.
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Maria Cristina Nascosi Sandri- ottobre 2015 - pubblicato su MCmagazine 38 |