Corpi
(Cialo) |
BERLINO - Orso d'argento miglior regia (ex aequo) |
Varsavia,
oggi. Un sostituto procuratore ha una figlia anoressica, Olga, che è in
aperto contrasto con lui dopo la morte della madre avvenuta anni prima. La
ragazza ha come terapeuta una donna che ha perso un figlio in tenerissima
età e ritiene di poter essere in contatto con i defunti. Il procuratore
però è di giorno in giorno sempre meno convinto dei suoi metodi. |
Giancarlo Zappoli - mymovies.it |
Ci sono due momenti sublimi in Corpi, (...). Si trovano all'inizio, nella scena impregnata di humour nero in cui la polizia rinviene un impiccato, e alla fine, che riscatta con un colpo d'ala un rapporto famigliare malato. (...) Da che parte starà lo spettatore? Quel che importa non è tanto la risposta, quanto la capacità del film di sollevare problemi; unita a un sano distacco umoristico che non si fa mai derisorio. |
Roberto Nepoti - La Repubblica |
promo |
Janusz non è un uomo che si impressiona facilmente. Di lavoro fa il Procuratore ed è abituato ad analizzare le scene dei crimini nei minimi dettagli. Janusz, lavora sodo, forse fin troppo, ma nei confronti di sua figlia Olga, ancora in lutto per la madre morta e affetta da anoressia, si sente impotente. Temendo che la ragazza possa uccidersi, il padre decide di metterla in cura presso la clinica in cui lavora Anna, una psicologa che a sua volta ha perso il proprio bambino alla nascita e che vive isolata nel suo appartamento dove evoca spiriti che comunicano con i vivi dalla tomba. I corpi a cui si fa riferimento nel titolo sono quelli che pesano con la loro sconvolgente fisicità nei luoghi del crimine ma ancor più quelli, ormai immateriali, che tormentano le coscienze di chi è rimasto in vita. Una commedia nera con spunti di dramma esistenziale raccontata con notevole ironia. Orso d'argento per la miglior regia a Berlino. |