Il collezionista di ossa (The Bone
Collector) |
da L'Unità (Michele Anselmi)
In realtà non c'è
nessun «collezionista di ossa» in questo notturno thriller
tratto dal romanzo di Jeffery Deaver (Sonzogno) e diretto dallo
specialista Phillip Noyce (Ore 10. Calma piatta), il quale, un po' alla
maniera di Hitchcock, compare per un attimo in libreria, nel
sottofinale. C'è di mezzo infatti un vecchio libro gotico, una
specie di «Giallo Mondadori» intitolato appunto The Bone
Collector, che fa da modello al serial-killer in questione:
il quale, sulla falsariga dei delitti narrati sulla pagina
scritta, inscena crimini sempre più lambiccati e feroci, per il
solo piacere di farsi notare dall'eminente criminologo Lincoln
Rhyme paralizzato a letto. E vero, il detective deduttivo che
risolve tutto da casa non è una novità: costretto sulla sedia a
rotelle per una frattura alla gamba era il James Stewart di La finestra sul
cortile,
e lo stesso succedeva, a causa di una paralisi, al Raymond Burr
della serie tv Ironside.
Il divo nero Denzel Washington rinnova il genere con cerebrale
autorevolezza, calandosi nel ruolo di questo ex poliziotto dall'intelligenza
acutissima e dal corpo immobilizzato (muove solo la testa e le
dita) per via di un incidente sul lavoro. Legato alle macchine
che lo tengono in vita, Rhyme medita di farsi morire, e intanto
si appassiona alle gesta di un omicida seriale esperto in
medicina che infligge orribili mutilazioni alle sue vittime,
lasciando accanto ai cadaveri sofisticate tracce da decodificare.
Livido, invernale, vagamente mistico, Il collezionista di ossa
aggiunge poco di nuovo al filone rilanciato da Seven... Se Denzel Washington,
bello e carismatico anche a letto, si conferma interprete di
classe, è l'emergente Angelina Jolie (figlia di Jon Voight) a
imporsi nel ruolo della giovane poliziotta dal fisico prorompente
e dall'animo ulcerato che diventa il «braccio» pensante del
criminologo...