Texas,
1989. Richard Dane è un corniciaio che vive nella provincia americana con
la moglie e il figlio di pochi anni. Una notte, svegliato da rumori
sospetti, scopre che un ladro è penetrato a casa sua. Recuperata la
pistola spara accidentalmente un colpo che uccide il malvivente in
salotto. Stabilita la legittima difesa, la polizia rilascia Richard dopo
la deposizione in cui apprende il nome dell'uomo che ha ucciso. I giorni
passano e Richard fatica a ritornare alla normalità. A peggiorare le cose
arriva Ben Russel, galeotto in libertà vigilata e padre del delinquente
defunto. Deciso a vendicare la morte del suo ragazzo, Ben minaccia il
bambino di Richard, che chiede alla polizia di sorvegliare la sua casa e
di proteggere la sua famiglia. Ben però rinuncia alla sua rivalsa,
scoprendo molto presto e con l'aiuto di Richard che l'uomo morto in casa
sua non è in realtà suo figlio.
Ambientato nel 1989, l'epoca del vhs e delle videoteche, fondamentali per
risolvere il 'caso',
Cold in July
è la trasposizione del celebre romanzo di Joe R. Lansdale, una vicenda
straordinaria che si dipana da una situazione ordinaria e da una villa di
periferia. Su questa tela di fondo e dentro il quotidiano della tranquilla
borghesia americana, lo scrittore innesta tante incursioni che sembrano
venire fuori da altrettanti suoi lavori. Come i suoi romanzi allora e la
polizia chiamata ad indagare sul furto, Cold in July si comporta in modo
sospetto, avviandosi come un thriller ma rivelandosi presto un oggetto in
espansione e in costante arricchimento.
In bilico tra ironia e disastro, la trasposizione di Jim Mickle ha ritmo e
compostezza formale mentre osserva le cose da più punti di vista per (non)
farsene travolgere. Tre gli sguardi, tre i personaggi, tre gli attori che
interpretano una storia di avversità e nuove opportunità, traumi passati e
orizzonti futuri. Richard (Michael C. Hall), Ben (Sam Shepard) e Jim Bob
(Don Johnson) non potrebbero essere più diversi tuttavia un uomo
ordinario, un galeotto spregiudicato e un investigatore eccedente (a
partire dalla sua Cadillac long, shiny and red) condividono una missione e
una medesima forma di visionarietà, un modo attraverso il quale vedere
meglio le strutture profonde della società e denudarne la loro
inconsistenza, siano queste enti statali (la polizia) o istituzioni
sociali (la famiglia). Ritratti forti, ambigui e complessi sulla carta e
sullo schermo grazie alle performance disilluse e anarcoidi degli
interpreti, che formano un team da ronda notturna destinato a lasciare un
segno indelebile nella storia del genere. Lontani da qualsiasi eroe
incrollabile a due dimensioni, i nostri si agitano, come ogni personaggio
di Lansdale, nel buio che copre sempre i delitti e genera storie da
raccontare. Nel Texas condiviso con Cormac McCarthy, dentro ai suoi
orizzonti e al suo umorismo nero in piena luce, il film indaga il mistero
che siamo e che è il protagonista, deciso a mettersi in gioco. Alla
maniera del serial killer che lo ha reso celebre (Dexter),
Michael C. Hall non vede mai il confine perché il confine si allunga senza
tregua. Il divertimento allora non può mancare così come l'incertezza e il
sangue.
Come il romanzo omonimo e le ombre della notte, il film di Mickle si
dispiega e improvvisa, portandoci lontano dal punto di partenza ma
chiudendo proprio e secondo una traiettoria circolare dal principio. Se
tutto comincia e finisce dentro a un letto a due piazze, nel mezzo, buio e
tempestoso, esplode la commedia e Don Johnson, investigatore cialtrone che
pratica la giustizia terrena fottendosene di qualsivoglia redenzione. A
Sam Shepard spetta invece il ruolo 'tragico' di uomo macchiato dal male
umano e di padre alle prese con le derive criminali del figlio, peccatore
senza pace e senza espiazione.
Il rovesciamento più eclatante, fuori e dentro la finzione, resta senza
dubbio quello di Michael C. Hall e del suo (extra)ordinary man, le cui
azioni maldestre, che lo mettono freneticamente nei guai, si rivelano alla
fine un piano quasi perfetto e diabolicamente inconsapevole per la sua e
altrui salvezza.
Cold in July
è un thriller che vira in lieto fine e in toni da commedia nera, esibendo
un grottesco risvolto dell'american way of life. Caldo e freddo, come
suggerisce il titolo,
Cold in July
è un proiettile narrativo che esplode freddando di gioia lo spettatore.
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