Buryng The Ex
Joe Dante - USA 2014 - 1h 39'

fuori concorso - VENEZIA 71

    Il cinema americano di oggi appare come un calderone privo di particolari e riconoscibili caratteristiche, poche idee e per lo più mal scopiazzate altrove, anche evidentemente agli occhi dello spettatore meno dedito all'analisi di percorsi e mutamenti storici. Non ne può uscire indenne nemmeno il genere per eccellenza, vale a dire l’Horror (più di ogni altro territorio spesso privilegiato di sperimentazione e scoperta), costretto a confrontarsi con un’industria che di recente ne ha stravolto miti, icone e stili trasformandoli in giocattolini per adolescenti o video-clip allungati all’eccesso che nascondono dietro un montaggio forsennato poche idee e uno stile inconsistente, una produzione condizionata dalla serialità e quindi dedita unicamente all’incasso forzato. Sono poche le piacevoli eccezioni - l’identità orgogliosamente indie della Lionsgate, Hunger Games a parte,  o il misurato utilizzo della commistione tra generi in film come L’alba dei morti dementi e Benvenuti a Zombieland, ad esempio è impossibile non applaudire con convinzione il ritorno dietro la macchina da presa  di nomi illustri che hanno rivoluzionato, attraverso l’horror in primis, le coordinate dell’industria cinematografica tutta. Lo stesso caloroso entusiasmo riservato di recente a l’elegantissimo The Ward di Carpenter o al visionario Drag me to Hell di Sam Raimi va ora rivolto all’ultimo spassoso progetto di Joe Dante: Buryng the Ex è un film piccolo piccolo, una produzione dall'iter sgangherato che diverte e coccola lo spettatore più nerd e cinefilo grazie a un dissacrante mix di citazioni, ironia e parodismo. 

La storia è quella di Max e della sua relazione ormai agli sgoccioli con la fidanzata Evelyn. Il giorno in cui Max trova finalmente il coraggio di troncare con la ragazza, lei è coinvolta in un incidente e muore. Ma si sa, non è mai facile chiudere davvero una storia e mentre Max inizia a frequentare Olivia, Evelyn ritorna, dalla tomba… 
Ovvio, 
Buryng the Ex diverte più che spaventare e mai traspare, né dalla regia di Dante, né dalle interpretazioni degli ottimi attori (nomi tutti in ascesa quelli di Alexandra Daddario, Anton Yelchin, Ashley Green) o dalla sceneggiatura di Alan Trezza, l’intenzione di prendersi particolarmente sul serio. Il basso profilo e il tocco leggero non possono però essere etichette negative per un film che incarna un’idea di cinema tanto cristallina e autentica. Dante scomoda i classici degli anni 50’, 60’ e 70’,  sguazza nello spirito produttivo degli 80’, sghignazza del contemporaneo e immagina una rinnovata incarnazione dello zombie come metafora di un amore fallito e evidentemente si diverte, tanto. Nemmeno un fotogramma di Buryng the Ex  presentato fuori concorso alla 71a Mostra d’arte cinematografica di Venezia - richiama il troppo cinema tronfio d’oggi, è “solo” cinefilia pura e onestissima di cui si sente troppo spesso la mancanza.

Valentina Torresan - ottobre 2014 - pubblicato su MCmagazine 36