Bob Roberts
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Per comprendere fino in fondo Bob Roberts,
prima regia dell'attore americano Tim Robbins, occorre penetrare nell'attualità
e nella storia della democrazia USA, della sua politica, della sua cultura
e, ovviamente, del suo cinema. Proprio a Cannes, l'anno scorso, accanto
a Bob Roberts sono passati due film-chiave di Robert Altman: The
Player (I protagonisti), impietoso ritratto dell'amoralit e del cinismo
hollywoodiani (interpretato proprio da Tim Robbins) e Tanner 88,
un caustico tv movie di 11 puntate sulla campagna elettorale di un candidato
democratico alla presidenza. Con
Bob Roberts Robbins, regista, attore e autore con il fratello dei
brani musicali (Nashville docet), ricostruisce nella fiction la
scalata al Senato di un ricco folksinger, abile nel manipolare miti e mass
media americani per propagandare nuovi valori (reazionari) e nascondere
oscuri traffici politici. Gli anni 60 quale declamato disvalore di una
società permissiva (efficacissimo il video-clip di dylaniana memoria,
sfrontata la citazione, sempre da Dylan, con il brano "The Times
are changin' back"), la mistificazione dell'immagine come veicolo
di persuasione ("la politica è realtà, non immagine"
proclama inutilmente l'avversario politico del futuro senatore), il pulsare
delle contraddizioni tra democrazia enunciata e garantismo negato, libertà
e denaro come fini sociali antitetici, su cui giocare ambiguamente tra
idealizzazione e rifiuto. Concretezze e problematicità che Tim Robbins
sente con urgenza e che in Bob Roberts emergono con tutta l'evidenza
di un originalissimo stile da reportage televisivo e la coerenza appassionata
della sua denuncia sociale: "Volevo mostrare qualcosa che preoccupa
molti americani: l'espandersi nel nostro paese di un nuovo fascismo non
rumoroso, non ridicolo, che non ha bisogno dei baffetti di Hitler o delle
divise per farsi sentire. Oggi i nuovi fascisti sono gente normale, perbene,
quelli con la faccia carina e la bella casetta, sempre più egoisti,
sempre più sprezzanti verso i diseredati, sempre più ansiosi
di non essere chiamati in causa. Quello che vogliono il loro ordine, la
loro sicurezza, la loro giustizia: e che gli altri si arrangino senza dar
fastidio. Una delle canzoni di successo del candidato-cantante dice: -
Non chiedere cosa puoi fare per il tuo paese, ma quello che puoi fare per
te - "
e.l. LUX
febbraio/aprile 1993 |