Bandits |
da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro)
E se in un film di rapinatori di banche si parlasse un linguaggio da commedia sofisticata, di pieno understatement? I due generi si sposano molto, molto felicemente in Bandits di Barry Levinson, regista dotato di humour grottesco, da Rain man a Sesso e potere. Grazie a una sceneggiatura di Harley Peyton che non perde un colpo (è un tipo da mettere subito sotto contratto), i due ben associati «banditi della buonanotte», Bruce Willis e Billy Bob Thomton, entrambi «fidanzati» con la casalinga frustrata Cate Blanchett, si ritrovano a parlarsi, litigando e/o amoreggiando, come Katharine Hepburn e Cary Grant ai bei tempi di Susanna. Un equilibrio di generi delicato che arriva a destinazione in una escalation di ironie di cui fanno le spese tutti, il governo che ruba soldi ai cittadini, il desiderio di fama della gente comune e la global tv sensazionalistica-bidonista in nome dell'audience. L'idea geniale sta nel modo di rapinare le banche inventato dai due evasi dall'Oregon. Alla sera si presentano a casa del direttore, pranzano e dormono in famiglia - c'è una cenetta che è deliziosa, ci si abitua subito a tutto - e al mattino presto cordialmente rapinano gli uffici che si fanno aprire con anticipo. Sembra Prendi i soldi e scappa di Woody Allen. Così è la vita, finché non si aggiungono prima lo stunt man Troy Garity e poi il magnifico ostaggio Blanchett (ex Elisabetta) che, umiliata dal marito, cambia casa, registro e s'innamora della strana coppia, regalandoci, in versione rozza, le morbidezze di Jules e Jim, giacché i due uomini sono complementari e, riuniti insieme, ne formano uno perfetto, E mentre noi assistiamo, in ritmo di ballata, alle gesta di questa gangster story dalla violenza delicata, con una scena bombarola solo alla fine, la tv la rievoca facendo alla fine alcune gaffes che non riveliamo. La carta vincente dell'operazione sta comunque nei dialoghi extra fini, una serie di battute a raffica. Che sfruttano da una parte la rozzezza dell'uomo d'azione che cita il Clark Gable di Accadde una notte ma sogna i tramonti esotici (un Willis che torna, come agli inizi, ad essere un brillante commediante), e dall'altra le deliziose nevrosi (i mobili antichi ma anche Charles Laughton) dell'ipocondriaco e stupendo Billy Bob Thorton, una faccia che è una cartina di humour represso, sensazioni ed emozioni. Il film è annunciato dal vecchio ruggito della Metro, con aggiunto l'indirizzo Internet sotto le leonine basette di Hollywood.
TORRESINO dicembre 2001