Cinema
e cibo: può sembrare un binomio facile, ma non è così banale il
percorso culturale legato alla “fragranza” della cucina
nell’immaginario cinematografico, che deve rinunciare agli odori e
ai sapori per esprimere il “gusto” con la creatività dell’amalgama
visivo e sonoro. Così quest’anno vi proponiamo un appetitoso
“impasto” in cui il nutrimento del corpo e il nutrimento della
mente trovano la giusta “dieta” alimentare, fatta di suggestioni,
memoria, vissuto personale e… immaginazione.
Soprassediamo su due titoli con troppo potere calorico-culturale
come La grande abbuffata e Il cuoco, il ladro, sua
moglie e l'amante (rispettivamente: Marco Ferreri, 1973 e
Peter Greenaway, 1989) e glissiamo pure su “piatti” classici quali
Big Night e Ratatouille, aprendo il nostro “menù”
con
La
cuoca del presidente
nel cui gusto ancient per le pietanze preparate all'Eliseo “bolle”
una dichiarazione di genuinità gastronomica e morale. Si entra poi
nel vivo della categoria dei “pubblici esercizi cine-gastronomici”
con
Ricette d'amore
e
Amore, Cucina e Curry
che “spadellano” a fuoco vivo tormenti dell'animo e del cuore,
mentre la verve itinerante di
Chef - La ricetta perfetta
mette come “contorno” esplicito anche la gioia di vivere! Un
pizzico di esotismo e di riflessione esistenziale accompagna in
Mangiare bere uomo donna
il menage familiare del maestro Chu e delle sue problematiche
figlie, ma il piatto forte della rassegna resta, di diritto,
Il
pranzo di Babette:
il meraviglioso menù della chef parigina esule in Scandinavia è di
quelli che restano nella memoria, non solo dei suoi commensali...
Chiude il ricettario “multimediale” di
Julie & Julia.
Due anime lontane nel tempo e nei luoghi, ma accomunate dal
“gusto” per il buon cibo e per un stile di vita charmant. Nel
racconto in parallelo delle due cuoche-scrittrici, il cinema sa
“cucinare” ancora una volta gli ingredienti giusti per divertire e
far sorridere. L'appetito vien
guardando!
ezio leoni |