versioni originali sottotitolate!

 

 
sabato 1/8 ANTEPRIMA
ore 21.15
  Giardino Barbarigo Viaggio a Tokyo - 1953 (2h 16')
Ancor oggi il più famoso dei film di Ozu, celebrato con estese citazioni da Wim Wenders in
Tokyo-ga.
È la cronaca venata di amarezza del viaggio di un’anziana coppia per far visita ai figli sposati nella metropoli.
sabato 29/8
domenica 30/8

RIAPERTURA SALA
cinema LUX

lunedì 14/9
18.30-21.00

cinema LUX Fiori di equinozio - 1958 (2h)
Ironizza pacatamente sulla perdita dell’autorità paterna: un padre che si oppone al matrimonio della figlia viene battuto dalle forze coalizzate del mondo femminile.

lunedì 21/9
18.30-21.00

cinema LUX Buon giorno - 1959 (1h 34')
Remake alla lontana del capolavoro muto Sono nato, ma…, è una deliziosa commedia sullo sciopero del silenzio di due fratellini che vogliono che la famiglia compri un televisore; e insieme è una divertita riflessione sul linguaggio: di cosa parliamo quando parliamo?

lunedì 28/9
18.30-21.00

cinema LUX Tardo autunno - 1960 (1h 34')
Un film ironico, pieno di nostalgia agrodolce, su tre vecchi amici, ex corteggiatori di una donna ora vedova. Cercano di combinare il matrimonio della figlia di lei, col pensiero che pure la madre si possa risposare.

lunedì 5/10
18.30-21.00

cinema LUX Il gusto del saké - 1962 (2h 13')
Ultimo film di Ozu, è un’elegia del tempo che scorre e della nostalgia del passato, imperniato ancora sul tema del matrimonio, ma con un accenno sul filo del ricordo agli ambienti studenteschi dei vecchi tempi.

lunedì 12/10
18.30-21.00

cinema LUX Viaggio a Tokyo - 1953 (2h 16')

data da destinarsi
2016

cinema LUX Tarda primavera - 1949
   
       

    È il 1927 quando a soli 24 anni Ozu Yasujirō dirige il suo primo film (Strada di penitenza), ma occorre attendere il 1933 perché, con Il figlio unico, si delinei il suo personalissimo tocco d'autore caratterizzato da tonalità di tristezza, di malinconico disincanto [...] ripiegato in una prospettiva di introspezione esistenziale, di esplorazione dei sentimenti e delle emozioni che integra lo sfondo sociale della coscienza degli individui [...] in una visione lancinante dell'esistenza che ne costituisce la cifra dominante.
Dopo la guerra (e un periodo di prigionia) torna alla regia e, a seguire alcuni film considerati minori, realizza il bellissimo
Tarda primavera (1949). Da lì in poi la sua filmografia è una pietra miliare della storia del cinema per tematica e stile. Ozu è un cineasta modernissimo, lucido indagatore dei conflitti interpersonali generati dal mutamento della società civile: piazza la sua mdp a mezza altezza ("ad altezza di cane" come lui stesso diceva) e lascia fluire il movimento interno al fotogramma, dilatando le psicologie, le passioni e le emozioni dei suoi personaggi, le amicizie, i rancori, i conflitti tra generazioni; in una parola, lascia scorrere il flusso della vita. Una visione distanziata la sua, ma al tempo stesso profondamente partecipe delle angosce, delle malinconie dell'uomo contemporaneo alle prese con la solitudine e il silenzio esistenziale. Se in tutto questo il suo taglio personalissimo tende sempre alla perfezione, i diversi elementi tendono a combaciare così perfettamente che mai lo spettatore si rende conto del suo virtuosismo. I suoi film sono realizzati con uno stile talmente spoglio da far passare inosservata l'abilità che a permesso di raggiungerlo. Il suo montaggio con campi-controcampi a 180° è d'una assoluta sobrietà, così come la direzione degli attori, il senso degli oggetti e dei particolari...
Tra i titoli memorabili emergono
Viaggio a Tokyo (1953, una sorta di sintesi del suo cinema), Fiori di equinozio (1958) e Tardo autunno (1960). Conclude la sua opera nel 1963 con una commedia sorridente qual è Il gusto del saké e muore di cancro l'anno dopo, lasciandoci un cinema emozionante, commovente, struggente e straordinario.

Il cinema/i cineasti - George Sadoul / Garzantina Cinema a cura di Gianni Canova

flyer.pdf - press-book.pdf


contatore cinema invisibile dal 04-10-2001