La
scheda di L'uomo che uccise
Liberty Valance (1962) era d'obbligo, ma il
capolavoro di
John Ford fa anche da pretesto per una curiosa catena
di agganci cinefili... Se si sono mosse critiche relative
all'etą troppo avanzata degli interpreti per i ruoli di Ransom
Stoddard e Tom Doniphon, resta il fatto che la concomitante
presenza di James Stewart e John Wayne č un valore aggiunto
per il film che mette sullo schermo per la prima volta i due
mostri sacri del
western.
La prima ma non l'ultima. Ci vorranno quattordici anni, ma i
due si troveranno di nuovo insieme per
Il pistolero di Don
Siegel (1976). Sarą una definitiva chiusura di carriera per
Wayne (morirą tre anni dopo) e per Stewart segnerą in ogni
caso l'addio al genere, ma il film, anche nella trama, si
configura come un vero testamento cinematografico per il
grande John.
E se č l'accoppiata senile
che fa da ponte tra L'uomo che uccise
Liberty Valance e Il
pistolero, quella pistola buttata lontano nel film
di Siegel rimanda a La
carovana dei mormoni (1950) e all'analogo gesto
compiuto nel finale dal wagon master Travis (Ben
Johnson).
Siamo in un altro grande
film di
Ford, realizzato come il seguente (Rio
Bravo) in un rigoroso bianco e nero. Qui il
regista tocca corde memorabili del suo umanesimo seguendo una
carovana di coloni in viaggio verso l'Utah, la loro "terra
promessa". Uno dei film preferiti dallo stesso regista.
Ezio Leoni
|