È
un universo essenzialmente maschile quello del cinema
western, ma il
granitico spirito della Horse Opera trova
contraddizioni e cambi di prospettiva con l’arrivo sugli
schermi di
Il mio corpo ti
scalderà (Howard
Hughes, 1943) e
Duello al sole
(King Vidor, 1946).
Ma se il film di Vidor riesce a trovare un posto di prestigio
nella filmografia del genere grazie alle passionali
interpretazioni di Jennifer Jones e Gregory Peck,
Il mio corpo ti scalderà
resta invece un oggetto filmico irrisolto, intrigante e di
scandalo nelle intenzioni, memorabile in fondo solo per
presenza scenica di Jane Russell e le provocatorie immagini di
lancio.
Insomma se
Duello al sole riesce a superare le
discontinuità della regia (a più mani) grazie alla forza
prorompente del melodramma, viscerale e disperato, in
Il mio corpo ti scalderà
sono proprio l’eccesso di misoginia e le ambiguità
relazionali che impediscono a Hughes di portare a
compimento la verosimiglianza dell’avventura.
Ezio Leoni
NOTA:
Una citazione-sexy la merita anche Virginia Mayo,
la Colorado di
Gli amanti della città sepolta
(Raoul
Walsh anni ‘40 -
MCmagazine 64); è il suo fascino
prorompente che conquista il cuore del protagonista Wes
McQueen, rimasto deluso dalla cinica avidità di Julia
Winslow, la donna in cui aveva riposto le sue speranze
di riscatto sociale. |