aprile 2021

periodico di cinema, cultura e altro... ©
 

n° 65
Reg.1757 (PD 20/08/01)

 
 

Con questa ottava pillola la nostra pagina dedicata al western si avvicina ai quaranta titoli e si arricchisce di uno sguardo non solo rivolto agli autori cult della storia, ma che spazia su un tema che vede come protagonista una delle figure classiche del genere, il cowboy.

 
 

  PILLOLE WESTERN                                         

 

mandrie in viaggio

  Lo spostamento delle mandrie e la dura vita dei cowboy è un tema principe della filmografia western. Nelle carovane verso una nuova terra i pionieri portavano con sé solo qualche coppia di bovini e cavalli al seguito dei carri (I pionieri, Il grande sentiero) e le grandi mandrie costituivano quindi l'approvvigionamento necessario da inviare agli insediamenti in divenire (Il cavallo di ferro). Ma nel selvaggio West i viaggi degli armenti possono anche entrare a margine di dinamiche complesse come in L'occhio caldo del cielo dove la mandria da far arrivare a destinazione è un intermezzo per contrasti tra sceriffi e fuorilegge, tra donne e uomini innamorati o come in Terra lontana dove è lo spunto di partenza di un percorso contrastato di individualismo e solidarietà oltre i confini del Canada. Oppure costituire, nella sua pienezza, il filo del racconto: è il caso di Il fiume rosso (Howard Hawks, 1948), Cowboy (Delmer Daves, 1958), Gli implacabili (Raoul Walsh, 1955), I cowboys (Mark Ryddel, 1972), Fango sudore e polvere da sparo (Dirk Richards, 1972).
Il film di Hawks, ancora in bianco e nero, è uno dei capolavori del genere, quello di Delmer Daves è significativo più che altro per come mette a confronto le personalità di un rude mandriano e di un cittadino intraprendente (Jack Lemmon, alla sua unica performance nel genere), Gli implacabili di Walsh è forse il più completo nell'amalgamare la liricità del paesaggio (grazie al colore, in CinemaScope) e le tribolazioni dell'avventura.

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I due western autunnali degli anni settanta affrontano invece entrambi un percorso di iniziazione giovanile alla dura vita del cowboy: collettivo ed orientato ad una solidarietà di gruppo I cowboys, in cui le insidie del percorso non faranno che consolidare la formazione dei giovani mandriani; individualistico e segnato da una cocente disillusione l'esordio cinematografico di Richards che prova a coniugare il respiro mitico delle praterie con la cruda violenza delle rivisitazioni di Leone e Peckinpah.

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Ezio Leoni

NOTA 1
Può essere significativo confrontare le sequenze della partenza delle mandrie nei titoli analizzati:

Certamente memorabile l'avvincente partenza de Il fiume rosso. Dopo che Thomas e Matthew si sono confrontati sulla situazione, c'è una carrellata su uomini ed animali in attesa (con, in primo piano sonoro, i muggiti degli animali), poi all'ordine di Dunson ("Via, dà la partenza!") si susseguono le urla e i volti dei cowboy (in primis Matthew) che incitano se stessi e la mandria; a seguire il campo lungo sugli armenti e le riprese, dal basso, delle ruote dei carri.

In Gli implacabili la partenza è preceduta dalla benedizione di un frate ai cowboy messicani; poi l'inquadratura è tutta per Ben Allison e per il suo incitamento ("Avanti, puntate a nord!"). Sfilano quindi i cavalli dei vaqueros e la mandria si incammina affollando lo schermo al suono delle musiche di Victor Young e del mugghiare dei buoi.

I cowboy. C'è un'ariosa carrellata che accompagna Wil Anderson mentre costeggia la mandria. Quando raggiunge il carro del cuoco gli chiede se tutto e a posto, quindi dopo un perentorio "Si parte per Belle Fourche" si rivolge ai suoi giovani cowboy con un "Falli muovere". È la volta dei ragazzi che rispondono prontamente ("Sì signore" - "Mettili in movimento" - "Falli partire"...) e la mandria inizia a muoversi con le inquadrature che si posano sugli animali e sui cavalieri, ritmate dai loro incitamenti. Nel mezzo anche un campo lungo con la visione della mandria che si allontana dai carri dei genitori che hanno accompagnato i figli. Non manca l'accompagnamento enfatico delle musiche di John Wiliams.

Ci sono vari insert sui particolari dei preparativi che aprono la partenza in Fango, sudore e polvere da sparo: la sella da appoggiare sul dorso del cavallo, uno zoccolo da fissare, le briglie e un fucile da sistemare, il caricamento di una pistola... Le inquadrare sui vari cowboy si chiudono su quella di Frank Culpepper che guarda l'orologio e quindi incita alla partenza. Al suo urlo rispondono quelli dei mandriani, proprio sulla falsariga delle scene de Il fiume rosso. Poi la mandria procede, ripresa spesso col teleobiettivo e sottolineata musicalmente dai suoni del banjo.
 

NOTA 2

Al di fuori della storiografia classica occorre citare il maxi-film televisivo, Lonesome Dove>>, una serie del 1989 (in quattro puntate di un'ora e trenta l'una), un'appassionante trasposizione cinematografica del capolavoro omonimo di Larry McMurtry.

 
 
 
 

in rete dal 24 aprile 2021

 
 

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