Disco Boy

Francia/Italia/Polonia/Belgio 2023 (92′)
BERLINO 73° – Orso d’argento per il miglior contributo artistico

 BERLINO –  L’unico film italiano in concorso a Berlino è in realtà un opera a dir poco ibrida, o se preferite transnazionale; l’autore regista, Giacomo Abruzzese, è si nato a Taranto 40 anni fa, ma vive e lavora da più di un decennio in Francia, dove si è costruito una solida fama come autore di cortometraggi, invitati e premiati in numerosi festival europei e no. Autore quindi cosmopolita, così come la produzione franco-polacca-italo-belga, la varietà delle lingue parlate, la nazionalità degli attori.

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Le grand chariot

Svizzera/Francia 2022 (95′)
BERLINO 73° – Orso d’argento per la migliore regia

 BERLINO – Saga familiare autobiografica? Testamento spirituale? Metafora sul destino del cinema e dell’arte in generale? C’è tutto questo e qualcosa di più nello splendido film presentato da Philippe Garrel Le grand chariot, giustamente premiato con l’Orso d’argento per la migliore regia (il titolo in francese starebbe per L’orsa maggiore, ma ci sembra molto più pertinente tradurlo in italiano con Il Carrozzone). 

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Le mura di Bergamo

Italia 2023 (136′)

 BERLINO – Ai primi di marzo 2020 Stefano Savona, direttore del Corso di documentario presso il Centro sperimentale di cinematografia di Palermo, arriva a Bergamo con un gruppo di suoi studenti. Sono i giorni dell’apice dell’epidemia da COVID (6000 morti in 40 giorni). Ne uscirà un documentario di due ore e mezzo, ora presentato Berlino nella sezione Encounters.

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Il cielo brucia

Una piccola casa-vacanze sul mar Baltico. Sono giorni caldi e non piove da settimane. Quattro giovano si incontrano: amicizie vecchie e nuove, amori e desideri, gelosie, tensioni e risentimenti… Sia l’arida foresta che i loro sentimenti iniziano a infuocarsi.

Roter himmel
Germania 2023 (103′)

BERLINO 73° – Gran Premio della Giuria

 BERLINO – Maggior rappresentante di quella “scuola di Berlino“ che tanti allori ha mietuto ai festival negli ultimi anni, Christian Petzold nei suoi precedenti film aveva sempre mostrato una grande attenzione alla storia del suo paese, che fosse la Germania post bellica de Il segreto del suo volto o la DDR dominata dalla Stasi de La scelta di Barbara; ma anche uno sguardo aperto ad una dimensione fantastica e mitologica, come nel più recente Undine presentato alla Berlinale 2020.

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Laggiù qualcuno mi ama

Italia 2024 (128′)

 BERLINO – Dopo aver reso omaggio l’anno scorso a Scarpetta e Eduardo, con la straordinaria ricostruzione storica di Stasera rido io, Mario Martone porta fuori concorso un altro mostro sacro della scena e della mitologia napoletana, Massimo Troisi. Proiettato in una sala gremita di italiani che letteralmente faceva il tifo per il protagonista, a volte anticipandone le battute, Laggiù qualcuno mi ama è si un documentario, ma di un tipo molto speciale. Non la solita biografia, ma un atto d’amore in piena regola e soprattutto un film-saggio su un autore forse poco compreso.

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Le Petit Piaf

In un villaggio sull’isola della Réunion, Nelson, 10 anni, sogna di diventare un grande cantante e di rendere orgogliosa la madre che lo sta crescendo da sola. Quasi per caso e con un po’ di fortuna, Nelson riesce a convincere Pierre Leroy, celebre chanteur ormai a fine carriera in tournée nell’isola, a fargli da un coach per prepararsi alla gara del talent Star Kids. Una commedia vitale, che celebra l’amicizia e l’importanza della trasmissione del sapere.

Francia 2021 (95′)

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African Dreamers. Five true stories

Un film documentario che racconta la storia in un passaggio di vita di cinque ragazze africane. Cinque giovani donne, in 4 paesi di quell’Africa da dove molti fuggono in cerca di una vita migliore. Wangare e Grace, Deborah, Marveille e Mariam hanno deciso di restare e di provare a cambiare la loro difficile vita, lottando contro i pregiudizi, le credenze, le violenze e le culture antiche che troppo spesso negano diritti universali.

Italia 2020 (78′)

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Gli ultimi giorni dell’umanità

Il panorama delle vicende umane incontra l’uomo con la macchina da presa… “Personaggi, situazioni e luoghi si accampano nel vissuto di un’umanità che è al contempo colei che vede e la cosa vista”. Presentato a Venezia 2022, questo monumentale (non) film deve la sua ossatura all’archivio privato di Enrico Ghezzi: una vita camera alla mano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila. A questi preziosi ed eterogenei materiali si sono aggiunti, in quattro anni di ricerca con il coautore Gagliardo, quelli di diversi archivi internazionali ed estratti da film di Ferrara, Debord, Sokurov, Tarr, Straub&Huillet, Syberberg, Wakamatsu, Paradžanov, Iosseliani, Bertolucci, Bene, Fellini e altri grandi autori, in un dialogo serrato e geniale tra cinema e vita, passato e presente, immagini, parole e suoni. Un’esperienza audio-visiva autentica ed immersiva.

Italia 2022 (196′)

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As Bestas – La terra della discordia

Una coppia francese di mezza età, Vincent e Olga, si trasferisce in un villaggio nel cuore della campagna galiziana. Il loro intento è entrar maggiormente in contatto con la natura, coltivand,o ortaggi e riabilitando case abbandonate, ma i loro vicini di casa sono disturbati dalla loro visione idilliaca e dalla loro presenza. Le ostilità si acuiranno quando i due si opporranno alla realizzazione di un impianto eolico su un appezzamento di terreno nei pressi della loro tenuta, bloccando il progetto.

Spagna/Francia 2022 (137′)

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L’innamorato, l’arabo e la passeggiatrice

A Clermont-Ferrand, il 35enne Médéric si innamora di Isadora, una prostituta di mezza età sposata con un uomo geloso e possessivo. Quando un attacco terroristico colpisce la città, il giovane senzatetto Selim si rifugia nel palazzo dove vive Médéric, generando una psicosi collettiva. Tutto si complica per Médéric, perché, a differenza degli altri, prova simpatia per il ragazzo e, in più, è alle prese con l’amor fou per Isadora. Una commedia potente e provocatoria che esplora le nevrosi della società contemporanea, tra complottismo, poliamore e desiderio.

 

Viens je t’emmène
Francia 2022 (100′)

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