Christian è il curatore di un importante museo di arte contemporanea di Stoccolma, nonché padre amorevole di due bambine. Nel museo c’è grande fermento per il debutto di un’installazione chiamata “The Square”, che invita all’altruismo e alla condivisione, ma quando gli viene rubato il cellulare per strada, Christian reagisce in modo scomposto, innescando una serie di eventi che precipitano la sua vita rispettabile nel caos più completo. Inquadratura dopo inquadratura, situazione paradossale dopo situazione paradossale la regia di Östlund sgretola a colpi d’ironia e assurdo tutte le sovrastrutture sociali, mettendone a nudo l’inadeguatezza e il ridicolo e spiazzando provocatoriamente lo spettatore.
Loveless
Boris e Zhenya stanno divorziando e litigano in continuazione, schiavi delle visite al loro appartamento messo in vendita. Entrambi stanno già pensando al futuro: Boris ha una relazione con una giovane donna che aspetta un bambino da lui e Zhenya sta uscendo con un uomo ricco che sembra pronto a sposarla. Nessuno dei due, però, sembra avere alcun interesse per il futuro di Alyosha, il loro figlio di 12 anni. Fino a quando quest’ultimo scompare… Un film che fotografa l’angoscia glaciale e disperata di una coppia che è emblema di una società disumana, incapace di provare amore, pietà, compassione. Una metafora, più morale che politica, dell’assenza di speranze nella Russia di Putin.
Russia 2017 – 2h 8′
PREMIO DELLA GIURIA A CANNES 70°
CANNES – Loveless (senza amore, o mancanza d’amore) era probabilmente il film più meritevole della Palma, per la potenza formale, il rigore morale, l’uso implacabile della macchina da presa, del paesaggio e della musica come protagonisti . Quali fossero le doti del suo autore, Andrej Zviagnitsev, lo avevamo già visto proprio qui a Cannes tre anni fa, quando aveva presentato Leviathan, potente ritratto di una Russia arcaica, nordica periferica, minata dall’alcool, in preda ad una violenza e ad una corruzione endemiche, senza speranza.
Kotoko
È la storia di una madre che soffre di visione doppia. Vede le persone divise in due… una negativa e una positiva. Questo disturbo le provoca un forte senso di disagio e prendersi cura del piccolo diventa un compito estenuante che la porterà all’esaurimento nervoso. Quando la situazione le sfugge di mano, è accusata di abusi sul bambino che di conseguenza le viene tolto. Mentre canta, però, non vede doppio. Quello è l’unico momento in cui il mondo torna a essere uno e la sua mente trova la pace. Conosce un uomo, incantato dalla sua voce, ma la storia tra i due finisce presto. Nel frattempo ottiene di nuovo la custodia del bambino, ma le sue “visioni doppie“ diventano così intense che….
Personal Shopper
Maureen è una ragazza americana che lavora a Parigi come “personal shopper”, ovvero sceglie i vestiti giusti e con un budget stratosferico a disposizione per Kyra, una star molto esigente. Ma Maureen ha anche la particolare capacità di comunicare con gli spiriti, dono che condivideva con il fratello gemello Lewis, da poco scomparso. Mentre è in cerca di un contatto con l’aldilà per poter salutare definitivamente Lewis e riappacificarsi con la sua perdita, Maureen inizierà a ricevere ambigui messaggi inviati da un mittente sconosciuto. Entrerà così in contatto con una presenza spettrale, ma non è sicura che si tratti di Lewis. La trama può ricordare quella del giallo paranormale all’italiana anni 70, con quei copioni inverosimili, ma la regia è d’autore, controllata, precisa. In Personal Shopper tutti si parlano in assenza (Skype!) e le immagini si moltiplicano sui cellulari. C’è forse un parallelismo tra i fantasmi e il mondo della comunicazione?
Due uomini, quattro donne e una mucca depressa
Edoardo vive un momento di crisi. È un compositore dotato di grande talento che, per circostanze caratteriali ed esistenziali, fatica ad accettare compromessi; la sua realtà creativa e lavorativa non lo soddisfa. La sua vita affettiva ne ha risentito pesantemente ed è anche a causa di questo che la sua capacità di sopportazione e di mediazione crolla. Ed è allora che Edoardo si prende una sorta di “periodo sabbatico”. Quando arriva in Spagna, è un uomo cinico, rompiscatole, stufo di se stesso e demotivato, incapace ormai di scrivere musica in cui si riconosca. L’impatto con quel piccolo paese, le sue donne, i suoi colori e sapori lo fa aprire di nuovo alla vita e alle emozioni, e gli fa ritrovare l’energia anche per comporre di nuovo la “sua” musica. Così come le donne che gli ruotano attorno, anche Edoardo compie un suo percorso di cambiamento. Quello che si instaura tra Edoardo e gli altri personaggi è una sorta di scambio terapeutico, che si attua soprattutto grazie al potere comunicativo della musica. Tra cliché di zitelle focose e un nostalgico ex generale franchista-razzista (ma non per davvero) ecco una commedia italiana “polifonica” che può avere anche per il pubblico piacevoli effetti collaterali “terapeutici”: la sceneggiatura è esile e “depressa”, ma il risultato è fresco e gradevole.
Il diritto di contare
L’incredibile storia, mai raccontata, di Katherine G. Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, tre brillanti donne afro-americane che hanno lavorato alla NASA e che hanno collaborato a una delle più grandi operazioni della storia: il lancio in orbita dell’astronauta John Glenn, un risultato sorprendente che ha riportato fiducia alla nazione statunitense e ha segnato una svolta nella corsa verso la conquista dello spazio, galvanizzando il mondo intero. Un trio visionario che ha attraversato tutte le barriere di genere e razza ispirando le future generazioni a sognare in grande. Film luminoso e illuminante nella sua lineare classicità, che limita la retorica, puntando sui fatti. Il tutto impreziosito da tre attrici in perfetta sintonia con i personaggi rivoluzionari loro assegnati e da un ben ritrovato Kevin Costner.
Tutto quello che vuoi
Alessandro ha 22 anni, ed è un trasteverino ignorante e turbolento; Giorgio di anni ne ha 85 ed è un poeta dimenticato. I due vivono a pochi passi l’uno dall’altro, ma non si sono mai incontrati, finché Alessandro accetta suo malgrado un lavoro come accompagnatore di quell’elegante signore in passeggiate pomeridiane. Col passare dei giorni dalla mente un po’ smarrita dell’anziano poeta e dai suoi versi, affiora progressivamente un ricordo del suo passato più lontano: tracce per una vera e propria caccia al tesoro. Seguendole, Alessandro si avventurerà insieme a Giorgio in un viaggio alla scoperta di quella ricchezza nascosta e di quella celata nel suo stesso cuore. Forse la migliore commedia italiana della stagione: la scrittura è attenta, il senso della misura costante, il romanocentrismo scongiurato, il ponte generazionale teso tra nonni e nipoti empatico e prezioso.
NASTRO D’ARGENTO 2017 PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA
La ragazza del treno
Rachel, devastata dal recente divorzio, passa il tempo a fantasticare sulla coppia apparentemente perfetta che vive in una casa che vede ogni giorno dal treno che la porta al lavoro, fino a quando una mattina vede qualcosa di sconvolgente e si trova improvvisamente coinvolta in un caso misterioso e inquietante. Melò thriller che intreccia flashback e labirinti mentali, false verità e colpi di scena. L’ambizione è quella di miscelare Henry James e Hitchcock…
Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse
Samuel conduce un’esistenza senza legami o responsabilità in riva al mare, nel soleggiato sud della Francia, vicino alla gente che ama e con cui lavora, senza troppa fatica. Questo fino a quando una delle sue ex conquiste gli lascia una bimba di pochi mesi: sua figlia Gloria. Incapace di prendersi cura della piccola e determinato a riportarla alla madre, Samuel si precipita a Londra per cercare la donna, ma senza successo. Otto anni dopo, mentre Samuel e Gloria ormai vivono a Londra e sono diventati inseparabili, una sorpresa inaspettata cambierà le loro vite… Il centro, naturalmente, è il rapporto padre-figlia e il giovane Gélin riesce a commuovere senza eccedere in moine. Leggerezza, buon ritmo seppur con qualche volo pindarico di troppo: nel complesso la ricetta funziona.
Indivisibili
Viola e Dasy sono due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere perché il loro sogno è la normalità… Sotto il cielo plumbeo di un hinterland senza speranze, al centro di un film potente e affascinante, le protagoniste (Angela e Marianna Fontana, gemelle, due talenti), compiono il miracolo di un esordio straordinario. Tutti gli elementi della commedia drammatica «napoletana», con le sue componenti di umorismo e dialetto, canzoni, citazioni ne fanno un film di gusto inaspettato.
6 DAVID DONATELLO