Dio è donna si chiama Petrunya

In una piccola città in Macedonia, Petrunya, 32 anni disoccupata, vive ancora con i genitori. Un giorno, tornando da un fallimentare colloquio di lavoro, “partecipa” ad una particolare cerimonia nella quale il sacerdote lancia nel fiume un crocifisso di legno. È una gara in cui gli uomini del paese si tuffano per recuperarlo, ma sarà invece Petrunya ad impossessarsene dando vita a un vero e proprio scandalo mediatico. Come ha osato una donna intromettersi nel rituale maschile? Un’ispida satira su una società patriarcale e retrograda, religiosamente arcaica, che la quarantenne regista macedone affronta con personalità di stile, essenziale nella forma ed esplicito nei contenuti.

 

Gospod postoi, imeto i’ e Petrunija
Macedonia/Belgio/Slovenia/Croazia/Francia 2019 – 1h 40′

 BERLINO – A cominciare dal titolo, estremamente accattivante per non dire geniale, sembrava essere la rivelazione del festival il nuovo film della regista macedone Teona Strugar Mitevska, peraltro alla sua quarta partecipazione a Berlino. Anche qui, come nei precedenti, l’obiettivo è dare un’immagine non convenzionale del suo paese, appena uscito dal comunismo ma ancora in lotta per liberarsi dalle pastoie dell’autoritarismo, della discriminazione di genere, del clericalismo di ritorno.

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La paranza dei bambini

Piranhas – La paranza dei bambini
Italia/Francia 2019 – 1h 51′

 BERLINO – Graziosamente beneficiario di un incongruo Orso d’argento per la migliore sceneggiatura (della serie qualcosa bisogna dargli ma non sappiamo cosa), Piranhas – La paranza dei bambini, unica presenza italiana a Berlino, è un modesto prodotto commerciale volto a sfruttare, anche e soprattutto a livello internazionale, la moda del genere Gomorra, Suburra e similari.

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Border – Creature di confine

Tina ha un fisico massiccio e un naso eccezionale per fiutare le emozioni degli altri. Impiegata alla dogana è infallibile con sostanze e sentimenti illeciti. Viaggiatore dopo viaggiatore, avverte la loro paura, la vergogna, la colpa. Tina sente tutto e non si sbaglia mai. Almeno fino al giorno in cui Vore non attraversa la frontiera e sposta i confini della sua conoscenza più in là. Vore sfugge al suo fiuto ed esercita su di lei un potere di attrazione che non riesce a comprendere. Teso ad una surreale e grottesca poesia il film di Abbasi conduce su un terreno originale e perturbante: il percorso di Tina eccede il sovrannaturale, facendosi parabola di un’interrogazione intima e sociale più grande.

Gräns
Svezia/Danimarca 2018 – 1h 48′
CANNES: vincitrice della sezione Un Certain Regard

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Ultimo tango a Parigi

Un uomo, rimasto vedovo della moglie suicida, si aggira per Parigi in preda a una irrefrenabile malinconia, dovuta, oltre che alla perdita della sua compagna, a un passato confuso e alla perdita della giovinezza. L’incontro con una giovanissima ragazza borghese e il loro fulmineo rapporto sessuale cambierà la vita di entrambi. Ma l’uomo sembra imprigionato in una sorta di ossessione erotica, che solo in un primo tempo è condivisa dalla giovane. Quando scemerà l’interesse della ragazza per quel rapporto senza futuro, questa ucciderà il suo amante. L’opera più celebre, discussa e controversa di Bertolucci, pessimista e perversa , ma vitalizzata da un talento registico indiscusso che con la musicale mobilità della cinepresa sa legare spazio, personaggi, oggetti e décor.

 

Italia/Francia 1972 – 2h 12′

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Il venerabile W.

La figura e il percorso di Wirathu, maestro buddhista birmano che predica “la protezione della razza e della religione”, esortando al massacro del popolo musulmano dei Rohingya. Il regista candidato al Premio Oscar Barbet Schroeder si chiede come una filosofia così pacifista e tollerante come il Buddhismo, da lui stesso praticata, possa provocare tali degenerazioni nell’animo umano. Attraverso un’intervista esclusiva con Wirathu, Schroeder ci porta dolorosamente a conoscenza di una situazione pressoché sconosciuta in Italia, ma che riflette in modo esponenziale i delicati equilibri internazionali e si ripercuote su ogni Paese, per quanto geograficamente lontano.

Le Vénérable W.
Francia/Svizzera 2017 –  1h 40′

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Copia originale

New York, 1991. Lee Israel ha un grande talento e un pessimo carattere. L’alcolismo e la misantropia, le alienano qualsiasi possibilità di carriera. Licenziata per un bicchiere e un insulto di troppo, deve trovare un altro modo, e deve trovarlo presto, per sbarcare il lunario e curare il suo adorato gatto. Due lettere di Fanny Brice, rinvenute per caso in un libro della biblioteca e vendute a 75 dollari, le forniscono l’idea che cercava. Biografa talentuosa, mette a frutto la sua conoscenza della materia e il suo talento di scrittrice. Ispirato alle memorie dell’omonima scrittrice Lee Israel, il film mette in scena un dialogo accattivante tra ciò che è falso e ciò che è originale, tra il valore della copia e la passione per il collezionismo. La riproducibilità è una questione di tecnica o di intelletto?

Can You Ever Forgive Me?
USA 2018 – 1h 46′

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Westwood: Punk, Icon, Activist

Il film esplora l’ascesa verso il successo di Vivienne Westwood, icona Punk Rock per eccellenza, mostrando da vicino il suo talento, il suo attivismo e la sua significativa importanza culturale. Intrecciando il materiale d’archivio e quello inedito, viene raccontata in modo intimo la storia di Vivienne, attraverso le sue stesse parole e le toccanti interviste alla sua stretta cerchia di familiari, amici e collaboratori.

UK 2018 – 1h 24′
versione originale sottotitolata

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Kusama Infinity

La giapponese Yayoi Kusama è una delle artiste più influenti della storia dell’arte contemporanea, colei che ha fatto delle sue allucinazioni un’arte diventando l’artista donna più venduta al mondo. Il film esplora la sua ascesa verso il successo mostrando da vicino il suo talento, le sue ossessioni, la malattia mentale e le difficoltà incontrate durante il suo percorso, la sua significativa importanza artistica e culturale nell’arte contemporanea del Novecento e della nostra epoca.

USA 2018 – 1h 25′
versione originale sottotitolata

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Diabolik sono io

Angelo Zarcone oppure Diabolik? Partendo da questo spunto, il docu-film immagina di tratteggiare un identikit quanto più accurato del Re del Terrore, avvalendosi di una galleria di testimoni dell’Olimpo’ del fumetto, di esperti del noir, di registi visionari… Ma a fare da fil rouge della narrazione sono ancora una volta loro, le sorelle Giussani, grazie a un’intervista ‘senza tempo’ riemersa dalle Teche Rai: un ritratto mai visto prima dell’eroe del fumetto.

Italia 2019 – 1h 45′

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La douleur

Nella Francia del 1944 occupata dai nazisti, Marguerite, una giovane scrittrice di talento, vive con angoscia l’arresto e la successiva deportazione del marito Robert Antelme, figura chiave della Resistenza a Parigi. Per riuscire a ottenere maggiori Marguerite instaura una pericolosa relazione con Rabier, uno dei collaboratori locali del Governo di Vichy, e rischia la vita pur di liberare Robert, facendo imprevedibili incontri in tutta Parigi, come in una sorta di gioco al gatto e al topo. Lui vuole veramente aiutarla? Vita e inchiostro, memoria e tragedia. Un film che cerca di rendere universale e controllata una materia intima e inquieta. Magistrale l’interpretazione della Thierry, inossidabile, in sottofondo, la patina letteraria della Duras. 

 

 

 

Francia/Belgio/Svizzera – 2h 7′

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