USA 1920 (88′)
È il 1927 quando il regista Alan Crosland si insinua nella storia del cinema producendovi una frattura ineludibile. Lo fa dirigendo Il cantante di Jazz, primo film con suono e dialoghi sincronizzati. Si tratta, a ben vedere, di un’opera modesta, la cui fama è del tutto dovuta all’applicazione di quel principio tecnico, che, di lì a poco, scombinerà per sempre le sorti delle immagini in movimento e dei loro pionieristici creatori. Prima, però, di questo evento – a metà tra il funesto e l’epifanico – Crosland diresse un considerevole numero di innocue pellicole mute, per lo più di carattere sentimentale, del tipo che qualche anno fa avremmo potuto immaginare trasmesso in un pomeriggio d’autunno su rete 4.