The Great Train Robbery

I banditi riescono a fermare un treno e lo assaltano, impossessandosi del sacco dei valori e derubando i passeggeri. Allontanatisi con la locomotiva, raggiungono i loro cavalli e fuggono. Sono però raggiunti dagli uomini del saloon e vengono uccisi.

Nell’ufficio telegrafico di una stazione ferroviaria due banditi fanno irruzione, costringono il telegrafista a fermare il treno in transito e lo lasciano a terra legato
Al rifornimento presso il serbatoio dell’acqua altri banditi salgono sul treno
I banditi entrano nel vagone postale, sparano al corriere e si impossessano del sacco dei valori
Altri banditi raggiungo la locomotiva, aggrediscono il fuochista e, pistola alla mano, fanno fermare il treno
Costringono poi il macchinista a staccare la locomotiva
Fatti scendere i passeggeri li rapinano e non esitano ad ucciderne uno
Risaliti sulla locomotiva la fanno ripartire

Arrivati lontano la locomotiva si ferma  e i banditi scendono
Nella boscaglia raggiungo i loro cavali, montano e fuggono
Nell’ufficio della stazione arriva la figlioletta del telegrafista e lo libera dalle corde
Nel saloon la gente si sta divertendo a ballare quando l’arrivo del telegrafista che avverte dell’accaduto fa sì che gli uomini si precipitino fuori alla caccia dei banditi
I banditi fuggono a cavallo inseguiti dagli uomini del saloon
Nel bosco i banditi sopravvissuti cominciano a spartirsi il bottino ma arrivano gli inseguitori e li uccidono
Il capobanda (in primo piano) punta la pistola verso la macchina da presa e spara

USA 1903 (11′)

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Gran Bretagna/Portogallo2020 (73′)
VE 77° – ORIZZONTI: Gran Premio della Giuria – Premio VE opera Prima

 VENEZIA – Al suo primo film, la regista portoghese Ana Rocha de Sousa sembra guardare al modello di Ken Loach. Di un cinema, in altre parole, di impronta civile, tutto teso a raccontare un’umanità marginale, restituendo agli oppressi del mondo la dignità che gli ingranaggi delle società capitaliste vorrebbero sottrarre loro con marcata ostinazione.

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Wife of a Spy

Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, il Giappone vive un periodo di forti tensioni interne. La propaganda si rafforza e con essa il controllo dei cittadini da parte delle forze dell’ordine, pronte a scorgere espressioni di dissenso persino nel più lieve dei cedimenti alla moda occidentale. Un uomo d’affari di Kobe, durante un viaggio in Manciura, scopre con orrore quel che va tramando l’esercito in quei luoghi e sceglie di denunciarlo alla comunità internazionale, trafugando segreti militari. Riuscire nel compito senza coinvolgere l’amata e patriottica moglie si rivelerà impresa assai complicata.

Spy no tsuma
Giappone 2020 (115′)
VENEZIA 77°: Leone d’argento alla regia

 VENEZIA – Bizzarra avventura per il venticinquesimo film del talentuoso Kyioshi Kurosawa, che, prodotto per la televisione giapponese e già trasmesso in patria, finisce in concorso alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia. Un’opera televisiva, eppure assai più cinematografica della maggior parte dei film della selezione ufficiale..

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La candidata ideale

Maryam è una dottoressa saudita che ogni giorno deve fronteggiare l’ostilità di pazienti e colleghi uomini che mal vedono una donna medico; costretta per un contrattempo a rinunciare ad un meeting a Riad prende l’occasione per candidarsi alle elezioni per un posto nel consiglio municipale. Il suo programma? Far asfaltare la strada che conduce i pazienti al pronto soccorso nel quale lavora… Partendo da una dimensione familiare, Haifaa Al-Mansour costruisce un percorso di denuncia sociale senza assumere i toni del pamphlet. Un film che non sempre convince ma che ha un suo appassionante crescendo.


The Perfect Candidate
Arabia Saudita 2019 (101′)

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#Unfit – La psicologia di Donald Trump

Un documentario che analizza la figura del Presidente degli Stati Uniti e soprattutto della sua psiche. Insieme a psicologi, giornalisti, avvocati ed ex collaboratori di Trump, il regista cerca di rispondere alla domanda “Donald Trump è idoneo alla presidenza?” Ne esce un ritratto scioccante, quello di un uomo che sembra rappresentare una vera e propria minaccia per il mondo intero. Un monito, uno amaro spunto di riflessione per una partecipazione più consapevole della politica internazionale.


The Psychology of Donald J. Trump
USA 2020 (83′)

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Cosa sarà

Salvati, regista dalla carriera non certo promettente, separato e padre di due figli adolescenti, scopre di avere una forma di leucemia. La tragica rivelazione gli permetterà di cambiare il suo sguardo sul mondo. Un film “rischioso” nell’affrontare una tematica di sofferta riflessione, ma proprio per questo capace di toccare nel profondo: commovente, catartico e a tratti sarcastico.


Italia 2020 (101′)

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The Massacre

Nel vecchio Sud una donna sposa uno dei suoi corteggiatori, amici tra loro. Anni dopo (è il tempo della guerra civile) Stephen, l’ex-prendente, torna in visita e la trova gravemente malata, ormai vedova e con una bambina. La donna muore e Stephen prende con sé la piccola e quando questa si fa adulta le chiede di sposarlo. Lei però preferisce accasarsi con un bellimbusto più giovane così che Stephen, già scout militare, decide di tornare nei ranghi dell’esercito. Due anni dopo la ragazza, il marito e il loro figlioletto, decidono di partire dal Missouri alla volta della California e la donna col bambino si unisce ad una carovana di coloni. Il reparto di Stephen intanto ha attaccato un inerme villaggio indiano compiendo una strage e la vendetta dei pellerossa si accanisce proprio sulla carovana a cui il reparto di Stephen è stato assegnato di scorta. Lo scout, con un gruppo di coloni, riesce da prima a sfuggire all’assalto ma i superstiti vengono raggiunti e stretti in un assedio senza speranza. Quando dal forte arrivano i soccorritori, di cui fa parte anche il marito, il massacro ormai è compiuto; eppure dal cumulo dei cadaveri riemergono la donna e il bambino, salvati da Stephen che li ha protetti con il suo corpo, fino alla morte.

USA 1912 (34′)

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Banksy – L’arte della ribellione

È l’artista contemporaneo più conosciuto al mondo, ma di lui sappiamo veramente poco: il mistero è parte dell’immagine di Banksy come i baffi di Dalì o i capelli color argento di Andy Warhol. Ora un film è pronto a far luce sulla storia dello street artist di Bristol! 


Banksy and the Rise of Outlaw Art
Gran Bretagna 2020 (112′)

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Caro diario

Tre episodi: nel primo Moretti, per la prima volta nei panni di se stesso e non del suo alter-ego Apicella, girovaga per le strade di Roma sul suo mezzo preferito; nel secondo si reca alle Eolie; nel terzo infine racconta di una sua personale odissea sanitaria. Un film divertente e amaro, che tra gli indimenticabili tormentoni morettiani si configura come un’autobiografia profondamente collettiva, dove le ossessioni personali del regista si fondono con quelle di un paese intero. 


Italia/Franca 1993 (101′)
CANNES 47°: Premio per la miglior regia

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