movie connection
La mia vita da Zucchina
Zucchina è il soprannome di un bambino di 9 anni, la cui storia, sebbene singolare, è in realtà sorprendentemente universale. Dopo la morte improvvisa di sua madre, Zucchina fa amicizia con un agente di polizia gentile, Raymond, che lo accompagna in una casa famiglia, dove risiedono altri orfani della sua età. In un primo momento, Zucchina dovrà lottare per trovare il proprio posto in questo strano, e a volte ostile, ambiente. Tuttavia, con l’aiuto di Raymond e dei nuovi amici, Zucchina imparerà ad avere fiducia, troverà il vero amore e, finalmente, una nuova famiglia. L’antico fascino dello stop-motion! Claude Barras provvede a disegnare un mondo vero e stilizzato, cupo e “pastelloso” come visto con sguardo di bambino, così da amalgamare i contrastanti elementi dell’infelicità e della solitudine con gli antidoti dell’amicizia, di figure genitoriali “supplenti”, del primo amore… Delicato e complesso per gli occhi dei più piccoli, incantevole e commovente per il cuore degli adulti..
Animali notturni
Susan Morrow riceve il manoscritto intitolato Nocturnal Animals dal suo ex marito Edward Sheffield, con cui si era separata vent’anni prima, in cui sono raccontate le tragiche disavventure di Tony Hastings, un uomo in vacanza con la famiglia. Sentendosi chiamata in causa dal manoscritto, Susan sarà costretta a riflettere sul proprio passato e su alcuni lati oscuri della sua personalità. Alla seconda prova di cinema, lo stilista americano Tom Ford mantiene la predilezione per i toni drammatici e affonda ancora una volta il dito nelle piaghe delle solitudini e degli abbandoni. Un film potente che porta all’estremo la meta-narrazione con il vertiginoso ‘in&out’ da un libro che diviene nemesi per i protagonisti: la messinscena del romanzo attraversa gli stati d’animo, la malinconia di qualcosa che si è perduto, la sofferenza di una rottura, tutto quanto significa una scelta.
VENEZIA 2016 LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA
Austerlitz
Ci sono posti in Europa che sono sopravvissuti come dolorosi ricordi del passato: le fabbriche in cui gli esseri umani sono stati trasformati in cenere. Questi posti ora sono divenuti luoghi della memoria, aperti al pubblico e visitati da migliaia di turisti ogni anno. Il titolo del film si riferisce al romanzo omonimo scritto da Winfried Sebald e dedicato alla memoria dell’Olocausto. Concentrandosi sui visitatori di questo luogo della memoria fondato sul territorio di un ex campo di concentramento, il film cerca di rispondere a due quesiti. Perché la gente ci viene? Che cosa sta cercando?
La La Land
Storia sentimentale intensa e burrascosa quella tra Mia e Sebastian che si sono trasferiti a Los Angeles in cerca di fortuna. Lei è un’aspirante attrice che, tra un provino e l’altro, serve cappuccini alle star del cinema. Lui è un musicista jazz che sbarca il lunario suonando nei piano bar. Ben presto tra i due esplode una travolgente passione nutrita da sogni intrecciati e da una complicità fatta di incoraggiamento e aspirazioni comuni. All’arrivo del successo si dovranno però confrontare con delle scelte che metteranno in discussione il loro rapporto. Si avverano i sogni? L’amore è per sempre? Il fascino del musical sì! (e.l.)
VENEZIA 73 – Coppa Volpi Miglior Attrice [Emma Stone]
Miglior regia [Damien Chazelle]
Miglior attrice protagonista [Emma Stone]
Miglior fotografia [Linus Sandgren]
Miglior scenografia [Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco]
Miglior colonna sonora [Justin Hurwitz]
Miglior canzone [City of Stars]
USA 2016 – 2h 7’
La vendetta di un uomo tranquillo
Madrid, agosto 2007. Curro è l’unico di una banda di quattro criminali a essere arrestato per una rapina in una gioielleria. Otto anni più tardi, la sua fidanzata Ana e il figlio lo attendono all’uscita dal carcere.
José è un uomo solitario e riservato che sembra non adattarsi in nessun luogo. Una mattina si reca nel bar dove Ana lavora con il fratello e ben presto la sua vita inizia a intrecciarsi con quella delle altre persone che frequentano il posto, facendolo sentire come uno di loro. Soprattutto Ana, che vede il nuovo arrivato come una valvola di sfogo per la sua vita dolorosa… Su queste “tranquille” basi narrative l’esordiente Raúl Arévalo sa calibrare un gioco di tensioni che prevedono l’alternarsi di punti di vista in apparenza divergenti, ma infine perfettamente convogliati in un giudizio inesorabile sui comportamenti umani. Un thriller convincente e coinvolgente, ben costruito, diretto, teso ad una inaspettata, impietosa vendetta.?
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE ATTRICE A RUTH DÍAZ ALLA 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2016)
Orecchie
Un uomo si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie. Un biglietto sul frigo recita: “È morto il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa la macchina”. Il vero problema è che non si ricorda proprio chi sia, questo Luigi. Inizia così una tragicomica giornata alla scoperta della follia del mondo, una di quelle giornate che ti cambiano per sempre. Un film capace di uscire dai soliti temi della commedia italiana, sostenuto da una sceneggiatura scorrevole e ricca di scene esilaranti.
BIENNALE COLLAGE – 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2016)
Un padre, una figlia
Romeo Aldea, un medico che vive in una piccola città di montagna in Transilvania, ha cresciuto la figlia Eliza con l’idea che al compimento del diciottesimo anno di età lascerà la Romania per andare a studiare all’estero. Il suo progetto sta per giungere a compimento: Eliza ha ottenuto una borsa di studio per frequentare una facoltà di psicologia in Gran Bretagna. Le resta solo da superare l’esame di maturità, una mera formalità per una studentessa modello come lei. Ma il giorno prima degli esami scritti, Eliza subisce un’aggressione che mette a rischio la sua partenza. Adesso Romeo è costretto a prendere una decisione. Ci sono diversi modi per risolvere il problema, ma nessuno di questi contempla l’applicazione di quei principi che, in quanto padre, ha insegnato a sua figlia. Mungiu ha l’ampiezza di sguardo del grande romanziere e la semplicità di stile del grande regista. Quando filma è come se prendesse un bisturi e dissezionasse il suo paese – la Romania post-Ceausescu – con la precisione e la crudeltà dell’artista.
CANNES 2016 – PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA