Libere, disobbedienti, innamorate – In Between


Cosa fanno tre ragazze arabe a Tel Aviv? Fanno quello che farebbero tutte le ragazze del mondo: cercano di costruire il perimetro dentro cui affermare la propria identità. Amano, ridono, piangono, inseguono desideri, s’inciampano, si rialzano. Amano e ridono ancora, magari bevendo, fumando canne e ballando, in attesa dell’alba. Tre amiche divise dalle pulsioni e rese gemelle dalla necessità di essere forti. Più forti di chi le tradisce, più forti di chi le giudica, più forti di chi le umilia. La regista, conterranea e complice, vi si riflette e costruisce una coraggiosa battaglia verso un’emancipazione vera e profonda: In Between mette in scena tipi femminili diversi dai soliti modelli, caratteri potenti e facce indimenticabili.

 

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Water

 

REGIA: Yael Perlov, Nir Sa’Ar e Maya Sarfaty, Yona Rozenkier, Mohammad Bakri, Ahmad Barghouti, Pini Tavger, Tal Haring

Palestina/Israele 2012 – 2h
arabo/ebraico/inglese – sottotitoli: italiano

5 registi israeliani e 3 palestinesi raccontano in modo diverso l’acqua, ma soprattutto la difficile convivenza dei due popoli. Un film di 7 cortometraggi, tra documentario e fiction, dramma e grottesco:

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Maurizio Cattelan: Be Right Back

MAURIZIO CATTELAN: BE RIGHT BACK racconta uno dei personaggi più ironici dell’arte del nostro tempo, intervistando curatori, collezionisti, luminari del mondo dell’arte (ed ex-fidanzate) su ciò che rende unico l’autore di opere come La nona ora (che mostra Papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite) e Him (che ritrae Hitler in ginocchio, come uno scolaretto intento a pregare). Dopo un periodo in cui si è specializzato in opere basate sulla tassidermia, Cattelan ha cominciato infatti a creare statue di cera a grandezza naturale dedicate a personaggi famosi: da qui sono nati alcuni dei suoi pezzi più celebri, come la sua Untitled, in cui da un buco nel pavimento esce l’autoritratto dell’artista. Il docu-film  ci accompagna in un viaggio vertiginoso in compagnia dell’uomo che, dalla fine degli anni Ottanta ad oggi, ha scosso il mondo dell’arte contemporanea con una serie di installazioni dirompenti a partire dalla celebre Torno subito, che prende il nome dal cartello che Cattelan aveva attaccato al muro della galleria che doveva ospitare la sua esposizione. Per arrivare sino ai manichini di bambini impiccati a un albero a Milano, a L.O.V.E (una mano aperta con un solo dito, il medio, che si staglia davanti alla Borsa di Milano) e a Daddy Daddy, un coloratissimo Pinocchio di Walt Disney affogato in una piscina.

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Il giardino degli artisti

UK 2016 – 1h 30′

Il documentario racconta le vicende dell’Impressionismo americano e del suo rapporto con il Garden Movement, fiorito tra 1887-1920. Entrambi i movimenti hanno risposto al rapido cambiamento sociale causato dall’industrializzazione americana. La crescente urbanizzazione stava infatti spingendo l’emergente classe media a cercare rifugio in periferia, dove nel tempo libero era possibile coltivare piccoli e grandi giardini privati.

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Il segreto

Irlanda. Roseanne McNulty è una donna molto anziana che ha passato più di cinquant’anni della sua vita in manicomio, a causa di un drammatico evento avvenuto nel suo passato. Durante gli anni vissuti in istituto, la donna ha affidato i propri ricordi in alcuni scritti dove accenna alla morte del figlio appena nato e al suo amore impossibile con l’aviatore Michael McNulty, caduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Ora Rose deve essere dimessa dall’istituto che sta per essere demolito, e per valutare le sue condizioni viene chiamato il Dott. Green che, non convinto della motivazione ufficiale che ha portato la donna a essere rinchiusa nella casa di cura, decide di condurre delle ricerche per suo conto… Un film strutturato in alternanza tra presente e passato in cui Sheridan si avventura lungo le sponde di un mélo che racconta le contraddizioni dei sentimenti e gioca con i flashback nel più classico stile bon ton, componendo immagini di grande eleganza e chiedendo aiuto emotivo alla musica.

 

 

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Libere

Qual è stato il ruolo delle donne nella Resistenza italiana? Cosa ha significato per loro quel periodo di lotta ed emancipazione e cosa hanno ottenuto al termine della guerra? Libere è un racconto che si fonda sulle voci delle stesse donne, grazie al recupero di testimonianze originali e immagini storiche. Attraverso il montaggio dei materiali d’archivio e gli estratti delle interviste di venti partigiane, realizzate negli ultimi quarant’anni dall’ANCR e da altri istituti di ricerca, emerge una nuova visione del periodo della Resistenza e del primo dopoguerra, a cui si fa risalire la prima vera nascita del femminismo. La lotta è vista dalle protagoniste come strumento di emancipazione e ricerca della libertà: scoprono una sessualità “liberata”, chiedono parità nel lavoro e nella famiglia. Dopo la guerra molte partigiane continuano a fare politica ma le loro voci raccontano di una “restaurazione”, di un ritorno forzato alla dimensione privata. Le promesse non sono state mantenute? Le riflessioni, a volte amare, delle protagoniste di Libere ricordano un pezzo dimenticato della storia italiana.

Italia 2017 – 76’

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Elle

 

Michèle è una donna decisa e rigorosa, nella propria attività professionale – è a capo di una grande azienda di videogiochi – così come nella vita privata e sentimentale. Tutto cambia dopo l’aggressione subita in casa sua da parte di uno sconosciuto misterioso. Imperterrita, Michèle si sulle tracce dell’aggressore, dando vita a un gioco che può diventare molto pericoloso…  La violenza latente è temperata da un umorismo nero qua e là folgorante: Verhoeven sa costruire un raffinato noir alla Chabrol (innervato di morbosità e pieno di ironia) facendo emergere, al centro di una cornice alto-borghese disegnata con tagliente divertimento, un complesso personaggio femminile a cui solo una straordinaria Isabelle Huppert poteva dare volto, anima e corpo.

 

 

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La meccanica delle ombre

 

Duval, contabile ex alcolista di mezza età, da tempo disoccupato, viene contattato da una misteriosa organizzazione per trascrivere alcune intercettazioni telefoniche. Senza porre domande e sull’orlo del lastrico, Duval accetta l’incarico. In fondo è un lavoro semplice che gli permetterà di ritrovare un equilibrio nella vita, ma “tra le ombre” il complotto politico è in agguato…  Ben scritto, girato e interpretato il film sa accorpare le tradizioni del genere noir (‘à la français’) in un contesto umano problematico e un mondo contemporaneo assai tecnologico. Da scoprire!

 

 

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Virgin Mountain

 

Fusi è un quarantenne che fatica a entrare nel mondo degli adulti, trascinandosi in una realtà fatta di monotonia e routine. Quando una donna iperattiva e un bimbo di otto anni piombano improvvisamente nella sua vita, è costretto a saltare le tappe e assumersi le sue responsabilità. La favola di Fusi è “umana”, poetica e agrodolce, con quel giusto tocco di sfumature malinconiche che rendono il tutto realistico e verosimile. Un delicato ritratto di estraneità, a tratti, surreale.

 

 

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Il viaggio – The Journey

Dopo 40 anni di conflitti in Irlanda del Nord, i partiti politici britannici e irlandesi si incontrano a St. Andrews, in Scozia, per cercare di stabilire un accordo definitivo di pace. Il successo dei colloqui dipende dal focoso leader del Partito Democratico lealista Ian Paisley e l’ex comandante dell’IRA Martin McGuinness. Per una serie di circostanze i due nemici giurati, che dovranno accettare di condividere il potere, si trovano costretti a fare un breve viaggio insieme, nella stessa macchina. Durante il percorso, all’iniziale diffidenza e scambio di battute amare, seguirà una conversazione che farà emergere spiragli nelle rispettive armature. Una commedia per ricordare quanti sforzi richieda la pace, due attori straordinari per per far (ri)vivere un’amicizia che cambierà il corso della Storia.

 

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