Uno sguardo sull’approccio estroverso e anticonvenzionale di Schnabel nei confronti del lavoro e della vita: l’amato pigiama di seta, la dimora di Montauk a Long Island e quella nel palazzo in stile veneziano nel West Village di Manhattan.
Uno sguardo sull’approccio estroverso e anticonvenzionale di Schnabel nei confronti del lavoro e della vita: l’amato pigiama di seta, la dimora di Montauk a Long Island e quella nel palazzo in stile veneziano nel West Village di Manhattan.
Dieci storie che ripercorrono il dramma del terremoto con gli occhi di chi l’ha vissuto dall’interno. Dieci punti di vista diversi per ricordare gli eventi del maggio 2012, riuniti in un film collettivo.
Bradley, un ex pugile, perde il lavoro come meccanico, e anche il suo tormentato matrimonio è in pericolo. In questo momento difficile, non vede davanti a sé altre scelte se non quella di lavorare come corriere per un trafficante di droga, sua vecchia conoscenza. La situazione migliora fino al giorno tremendo in cui si trova coinvolto in una sparatoria tra un gruppo di poliziotti e i suoi spietati alleati. Bradley è gravemente ferito e finisce in prigione, dove i suoi nemici lo costringono ad atti di violenza che trasformeranno quel posto in un brutale campo di battaglia.
VENEZIA – All’identità del genere, al cinema, è convenzionalmente attribuita una prassi dell’attesa e dell’aspettativa, un richiamo strutturale nel quale movere le carte del gioco e dunque le aspettative. Il genere sposta i propri confini in zone poco protette, coperte dal buio, spesso doloranti e inzuppate di liquidi corporei. Ed è per questo che ogni volta è come far ritorno in un luogo in cui non si è mai stati, insicuro come un’ossessione, attraente come il peccato, rischioso come una profonda passione.
Elle Marja, 14 anni, è una ragazzina della comunità Sami, i “nativi” dell’estremo nord svedese. Cresciuta tra gli allevatori di renne ed esposta al razzismo coloniale degli anni ’30 e alla emarginazione della razza a cui è sottoposta a scuola, Elle Maria è decisa a costruirsi una vita diversa, all’insegna della dignità e del rispetto che merita, ma per ottenerla dovrà tagliare i ponti con la sua famiglia e con la cultura della sua gente. Tanti anni dopo, ormai anziana, Elle Marja ritorna alla sua terra d’origine… Ricordi carichi di dolore che si confondono, nella memoria, con l’amore per la propria terra, per quei panorami indimenticabili, immensi e indomiti. Una regia e una recitazione misurate e al tempo stesso esplosive.
PREMIO LABEL EUROPA CINEMA
PREMIO FEDEORA AD AMANDA KERNELL COME MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
(13° GIORNATE DEGLI AUTORI-VENEZIA 2016)
PREMIO LUX 2017 DELLA COMUNITÀ EUROPEA
Il racconto che Canaletto (1697-1768) fece di Venezia viene percorso attraverso le opere conservate al Windsor Castle e a Buckingham Palace e grazie a uno splendido tour cinematografico attraverso la laguna. La storia della vita dell’artista tra calli, piazze e canali che ne furono il principale scenario e che Canaletto seppe immortalare come nessun altro pittore al mondo. Grazie ai commenti e agli approfondimenti dei curatori del Royal Collection, il film rivela anche la storia intrigante di come le opere di Canaletto siano giunte da Venezia sino alle collezioni regali inglesi.
L’avventuroso e carismatico Robin Cavendish ha tutta la vita davanti quando si ritrova paralizzato a causa della poliomielite che contrae mentre è in Africa. Contro il parere di tutti, sua moglie Diana lo fa dimettere dall’ospedale e lo porta a casa dove la sua dedizione e la sua intelligente determinazione sapranno trascendere la disabilità. Insieme, si rifiutano di diventare prigionieri della sofferenza di Robin e incantano gli altri con il loro umorismo e la loro sete di vita. Ispirata alla vera storia dei genitori del produttore, Ogni tuo respiro è una commovente celebrazione del coraggio e della forza dell’amore: edificante ma senza retorica “insegna” a vivere ogni respiro come se fosse l’ultimo.
Dopo che una maldestra rapina in banca fa finire in prigione il fratello minore, Constantine “Connie” Nikas intraprende una complicata odissea nei bassifondi della città nel tentativo, sempre più disperato e pericoloso, di fare uscire di prigione Nick. Nel corso di una nottata carica di adrenalina, Connie si trova a lottare contro il tempo per salvare il fratello ma anche se stesso, consapevole che le loro vite sono ormai appese a un filo. Con una regia frenetica e una sceneggiatura cupa e dissacrante, i Safdie Bros sembrano gli eredi perfetti dello Scorsese più pulsionale, tra ironia e violenza in una Grande Mela che non perdona disfunzioni e marginalità. Parola d’ordine ‘ipercinetico’!
Estate del 43. Milton, ragazzo introverso e riservato, e Giorgio, allegro e solare, amano Fulvia. Lei si lascia corteggiare da entrambi, giocando con i loro sentimenti. I tre ragazzi nell’estate del 43 si incontrano nella villa estiva di Fulvia per ascoltare e riascoltare il loro disco preferito: “Over the Rainbow”. E nonostante la guerra, sono felici. Un anno dopo tutto è cambiato. Milton e Giorgio sono ora partigiani. e quando Giorgio è catturato l’unica speranza è trovare un prigioniero fascista per uno scambio, prima della fucilazione imminente… I Taviani si ispirano al romanzo di Fenoglio come a sfogliare quelle pagine già quasi pronte a fornire una sceneggiatura (prevale il racconto epico nel monologo interiore del protagonista), ripescando le parole a volte un po’ attempate che diventano movimenti di macchina, scene struggenti col loro marchio inconfondibile. Uno stile che incanta!
Un documentario su uno dei pittori più visionari della storia dell’arte e sulla sua opera più celebre. Bosch è l’artista che più di ogni alto seppe fondere mostruoso e macabro, fantastico e demoniaco. Ci sono ancora molti misteri che circondano il trittico delle delizie, ma allo stesso tempo alcuni elementi rimangono inequivocabili: colori brillanti, un’azione complessa, la fusione tra commedia e tragedia, e ancora un mix di intrigo, suspense, peccato, vita, morte e, forse, anche redenzione. Un documentario dedicato ai misteri di un dipinto che non può non toccare nel profondo, anche se non si puoi arrivare a comprenderlo completamente.
VENEZIA – Mentre in molti Paesi in giro per l’Europa (e il mondo) l’animazione è ormai un genere dai contorni indefiniti, un mezzo che il cinema ha per esplorare storie irraccontabili con attori in carne ed ossa, in Italia ancora questa tendenza stenta a riprendere il volo. Se si eccettua Enzo D’Alò, non sembravamo avere, insomma, dei Sylvain Chomet o dei Michael Dudok de Wit, e la lezione di Bruno Bozzetto sembrava essere stata assimilata soprattutto all’estero. Anche per questi motivi Gatta cenerentola è un film sorprendente e preziosissimo.