Horacia, dopo aver trascorso trentanni in prigione per un omicidio che non ha commesso, viene liberata e torna al suo villaggio, diventato nel frattempo una città caotica abitata da un’umanità di derelitti. In carcere Horacia, benvoluta da tutti, aveva trovato un suo ruolo soprattutto nel raccontare delle storie; ora si sente disorientata e, abbandonata la casa natale e, usando vari travestimenti, si mescola con quella società di disperati, ai quali si affeziona e che cerca di aiutare. Nel frattempo si mette anche sulle tracce dell’uomo che l’ha fatta finire in galera e del figlio di cui non si hanno più tracce…
Un film fatto tutto di storie: da quella principale a quelle lette e scritte da Horacia, a quelle raccontate dai personaggi che lei incontra. Lav Diaz parte dall’impianto del romanzo ottocentesco ma parla “il suo” linguaggio delle immagini, fatto di piani fissi, di profondità di campo, per provare a indicare una direzione di significato, sempre sfuggente…
VENEZIA 73 LEONE D’ORO