Mister Universo

Il giovane domatore di leoni Tairo è scontento della sua vita. La perdita di un talismano gli è di pretesto per mettersi in viaggio attraverso l’Italia alla ricerca di Arthur Robin, carismatico Mister Universo degli anni ‘50, a cui vuole chiedere in regalo un nuovo portafortuna.
Uno sguardo amaro su un mondo, quello circense, che sta scomparendo, ma anche uno sguardo fiducioso sull’umanità di quanti vivono, solidali all’interno di quell’ambiente.
Il film infatti sa andare oltre la problematica “chiusa” della crisi del circo e si apre alla crisi esistenziale di un giovane che non trova più sicurezza nel suo lavoro, che si sente messo all’angolo dalla sfortuna ma che sa trovare come vero punto di riferimento gli amici, i genitori, la sua ragazza, fiduciosa e intraprendente. Un film che documenta la vita di personaggi nel loro ambiente naturale (tutti attori non professionisti) ma che scivola senza soluzione di continuità nella fiction:, la naturalezza con cui le persone parlano e si comportano davanti alla cinepresa aumenta la sensazione di realtà e di vicinanza. Tairo e Wendy, come i loro amici, colleghi e parenti che incontriamo strada facendo, hanno una grande presenza scenica e non recitano se stessi, ma si limitano ad essere quello che sono, con i loro pregi e difetti. È questa spontaneità che conquista, ed è nella loro verità che anche le scene scritte sembrano – attraverso dialoghi spontanei e improvvisati – del tutto naturali.

MENZIONE SPECIALE FESTIVAL DI LOCARNO

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Yo-Yo Ma e i musicisti della via della seta

Il potere universale della musica: un percorso che unisce i popoli oltre i limiti geografici, una strada che collega tutti i Paesi del Mondo, come una moderna Via della Seta. Il Silk Road Ensamble, il gruppo di musicisti e artisti fondato dal leggendario violoncellista Yo-Yo Ma, nasce proprio per esplorare questo potere che travalica ogni confine. Il regista premio Oscar Morgan Neville segue i pellegrinaggi di alcuni di questi artisti dando vita a un’intensa cronaca personale di talento e passione. Per dipingere il ritratto vivido di un esperimento musicale coraggioso e rivoluzionario, alla ricerca degli indissolubili legami che uniscono l’umanità intera. E che rendono evidente la futilità delle convenzioni che la vorrebbero divisa. Un saggio umanista sull’importanza di preservare musica, lingua, cultura, per scambiarle e continuamente arricchirle nell’incontro con l’Altro. Non c’è limite, e confine, quando a suonare è l’anima!

 

 

 

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Amore e inganni

Ispirato ad un racconto di Jane Austen, è la storia di una giovane e scaltra vedova Lady Susan Vernon che per scoprire nuovi pettegolezzi che circolano nell’alta società, decide di trascorrere una vacanza a Churchill, una lussuosa tenuta proprietà della famiglia del marito. Quale miglior modo di approfittare del soggiorno che scovare e assicurarsi, con la complicità della sua confidente Alicia, un nuovo marito ricco per se e un buon partito per la figlia? Ma l’arrivo a Churchill di  Reginald, un giovane uomo molto affascinante e di buona famiglia, e di Sir James Martin, uomo di poco fascino ma molto ricco, provocherà una serie di colpa di scena. Un perfetto congegno teatrale settecentesco con dialoghi scintillanti (incantevole Kate Beckinsale) dove verità e menzogne sono serviti in gran confezione. Costumi, arredi, carrozze, giardini e paesaggi suggellano il piacere della visione.

 

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Silence

XVII secolo. Padre Sebastian Rodrigues e padre Francisco Garupe, due giovani missionari gesuiti portoghesi, intraprendono un lungo viaggio, irto di pericoli, per raggiungere il Giappone e andare alla ricerca del loro insegnante e mentore scomparso, padre Christovao Ferreira. I due missionari sono inoltre incaricati di diffondere il cristianesimo, ma mentre esercitano il loro ministero tra gli abitanti di un villaggio, sono testimoni delle persecuzioni ai danni dei Cristiani giapponesi… II silenzio (apparente) è ovviamente quello di Dio, che (da sempre) mette a dura prova anche le fedi più rocciose. E “roccioso” è questo imponente film sul dramma della fede: Scorsese firma un’opera indubbiamente sentita e voluta per la quale opta per una messinscena lineare, lenta, dilatata, puntando molto sugli aspetti intimi. Se ne esce divisi fra opposte sensazioni. Quella di non aver capito tutto, e quella di aver afferrato fin troppo bene il messaggio. La severità di Silence sarebbe piaciuta a un maestro come Carl Theodor Dreyer

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Permanent Vacation

 

New York. Non riuscendo a prendere sonno, il giovane Allie decide di uscire e inizia a vagabondare per la città. Le sue peregrinazioni lo porteranno in vari luoghi, dove incontrerà personaggi più o meno bizzarri, fin quando, alle luci dell’alba, Allie si ritroverà addormentato su un tetto. L’incontro con un giramondo, poi, gli farà prendere un’importante decisione.

 

 

 

 

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Paterson

New Jersey, USA. Paterson lavora come autista di autobus nella città di Paterson, di cui condivide il nome. Ogni giorno, Paterson segue una semplice routine: conduce l’autobus lungo il percorso osservando la città che si riflette nel parabrezza e ascoltando frammenti di conversazione che circolano intorno a lui; scrive poesie nel suo notebook; porta fuori il cane Marvin; si ferma in un bar dove beve sempre la stessa birra; torna a casa da sua moglie, Laura. Il mondo di Laura, invece, è in continua evoluzione, con nuovi stimoli e nuovi sogni ogni giorno. Paterson e sua moglie si amano e si sostengono a vicenda: lui per le ritrovate ambizioni di Laura; lei per il dono per la poesia del marito. E insieme affrontano i trionfi e le sconfitte della loro vita quotidiana.
Non solo un film sulla bellezza delle «cose semplici» e sulla «poesia del quotidiano», ma quasi un sonetto post-stilnovista capace di fotografare l’interiorità , e l’interiorità di un artista.

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Crazy for Football

Un gruppo di pazienti che arrivano dai dipartimenti di salute mentale di tutta Italia, uno psichiatra, Santo Rullo, come direttore sportivo, un ex giocatore di calcio a 5, Enrico Zanchini per allenatore e un campione del mondo di pugilato, Vincenzo Cantatore, a fare da preparatore atletico. Sono questi i protagonisti di Crazy for Football, il … Leggi tutto

Gimme Danger

Dopo l’anteprima al Festival di Cannes, arriva finalmente in Italia Gimme Danger, il film con cui il regista Jim Jarmush ha voluto scrivere la propria “lettera d’amore per quella che probabilmente è la più grande band nella storia del rock ‘n’ roll”, ovvero gli Stooges della leggenda vivente Iggy Pop. La pellicola è un omaggio … Leggi tutto

Il cliente

Emad e Rana, sono una giovane coppia di attori costretta a lasciare il loro appartamento al centro di Teheran a causa di urgenti lavori di ristrutturazione. Un amico li aiuta a trovare una nuova sistemazione, senza raccontare nulla della precedente inquilina che sarà invece la causa di un “incidente” che sconvolgerà la loro vita. Con una messa in scena apparentemente minimalista Farhadi impartisce una «lezione» di comprensione umana e laica per niente scontata in un Paese come l’Iran, sapendo estrarre il meglio dai suoi straordinari interpreti.

PREMIO PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA E PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE (SHAHAB HOSSEINI) AL 69° FESTIVAL DI CANNES (2016)

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Dopo l’amore

Dopo aver passato 15 anni insieme, Marie e Boris separano. Lei ha comprato la casa in cui vivono con le loro due figlie; ma è lui che l’ha ristrutturata. I due sono costretti a vivere comunque ancora insieme perché Boris non ha i mezzi per trasferirsi. E giunti al momento di fare i conti, nessuno dei due vuole lasciar andare ciò che ritiene di aver portato. Uno scontro di umanità che mette a disagio per l’affilatezza della scrittura scenica e l’acutezza dell’analisi psicologica e sociale. Bérénice Bejo, sempre strepitosa, e Cédric Kahn, regista prima che attore, sono a dir poco perfetti. 

 

 

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