La ragazza del treno

Rachel, devastata dal recente divorzio, passa il tempo a fantasticare sulla coppia apparentemente perfetta che vive in una casa che vede ogni giorno dal treno che la porta al lavoro, fino a quando una mattina vede qualcosa di sconvolgente e si trova improvvisamente coinvolta in un caso misterioso e inquietante. Melò thriller che intreccia flashback e labirinti mentali, false verità e colpi di scena. L’ambizione è quella di miscelare Henry James e Hitchcock…

 

 

 

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Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse

Samuel conduce un’esistenza senza legami o responsabilità in riva al mare, nel soleggiato sud della Francia, vicino alla gente che ama e con cui lavora, senza troppa fatica. Questo fino a quando una delle sue ex conquiste gli lascia una bimba di pochi mesi: sua figlia Gloria. Incapace di prendersi cura della piccola e determinato a riportarla alla madre, Samuel si precipita a Londra per cercare la donna, ma senza successo. Otto anni dopo, mentre Samuel e Gloria ormai vivono a Londra e sono diventati inseparabili, una sorpresa inaspettata cambierà le loro vite… Il centro, naturalmente, è il rapporto padre-figlia e il giovane Gélin riesce a commuovere senza eccedere in moine. Leggerezza, buon ritmo seppur con qualche volo pindarico di troppo: nel complesso la ricetta funziona.

 

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Indivisibili

Viola e Dasy sono due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere perché il loro sogno è la normalità… Sotto il cielo plumbeo di un hinterland senza speranze, al centro di un film potente e affascinante, le protagoniste (Angela e Marianna Fontana, gemelle, due talenti), compiono il miracolo di un esordio straordinario. Tutti gli elementi della commedia drammatica «napoletana», con le sue componenti di umorismo e dialetto, canzoni, citazioni ne fanno un film di gusto inaspettato.

6 DAVID DONATELLO

 

 

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Codice criminale


Da generazioni i Cutler vivono al di fuori di ogni legge tra rapine, corse d’auto e inseguimenti con la polizia. Ma Chad, fuorilegge dal fascino magnetico e figlio del capobanda Colby, decide di cambiare vita per amore di sua moglie e dei suoi figli, a cui vuole offrire un futuro diverso. Questa decisione lo porterà a uno scontro con la rabbia del padre autoritario e con un sistema che non sembra permettere alternative. Il titolo italiano è fuorviante perché non si tratta dell’ennesimo thriller, bensì di un epico apologo sulla speranza di riscatto da un contesto di brutale illegalità. Energiche e mai noiose le prove attoriali di Brendan Gleeson e Michael Fassbender, personaggi sgangherati, moralmente riprovevoli, in cerca di una redenzione che sembra non arrivare mai.

 

 

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Civiltà perduta

L’incredibile storia vera dell’esploratore britannico Percy Fawcett, che agli albori del XX secolo intraprese un avventuroso viaggio in Amazzonia imbattendosi nelle vestigia di un’antica e avanzata civiltà, fino a quel momento sconosciuta. Convinto di aver trovato i resti della misteriosa “Città di Z” e nonostante lo scetticismo della comunità scientifica, che considerava le popolazioni indigene come meri “selvaggi”, l’ostinato Fawcett – sostenuto dalla devota moglie Nina, da suo figlio Jack e dal suo aiutante di campo Henry Costin – tornò più volte nella giungla brasiliana per dimostrare la veridicità delle sue ipotesi, fino a scomparire misteriosamente nel 1925. Un film d’avventura come non se ne fanno più che con un’accurata ricostruzione storica sa tenere viva l’emotività, celebrando etica ed epica, famiglia e sortita, assolo e coralità. Un cinema all’antica e insieme nuovissimo.

 

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Sully


Il 15 gennaio del 2009, il mondo assiste al “Miracolo sull’Hudson” quando il capitano “Sully” Sullenberger compie un ammaraggio d’emergenza col suo aereo nelle acque gelide del fiume Hudson, salvando la vita a tutti i 155 passeggeri presenti a bordo. Tuttavia, anche se Sully viene elogiato dall’opinione pubblica e dai media, considerando la sua come un’impresa eroica senza precedenti, alcune indagini sulla decisione presa, minacciano di distruggere la sua reputazione e la sua carriera. Classicamente perfetto, Sully monta, smonta e rimonta – accorciando solo la distanza temporale tra l’ammaraggio e le audizioni – una vicenda nota per guadagnare pathos e suspense. Uno di quei film capaci di portare la gente al cinema e di regalare fiducia in una umanità pronta a dare il meglio di se stessa semplicemente facendo il proprio lavoro con dedizione e competenza.

 

 

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Le cose che verranno – L’avenir

Nathalie insegna filosofia in un liceo di Parigi. Per lei la filosofia non è solo un lavoro, ma un vero e proprio stile di vita. Un tempo fervente sostenitrice di idee rivoluzionarie, ha convertito l’idealismo giovanile “nell’ambizione più modesta di insegnare ai giovani a pensare con le proprie teste” e non esita a proporre ai suoi studenti testi filosofici che stimolino il confronto e la discussione. Sposata, due figli, e una madre fragile che ha bisogno di continue attenzioni, Nathalie divide le sue giornate tra la famiglia e la sua dedizione al pensiero filosofico, in un contesto di apparente e rassicurante serenità. Ma un giorno, improvvisamente, il suo mondo viene completamente stravolto: suo marito le confessa di volerla lasciare per un’altra donna e Nathalie si ritrova, suo malgrado, a confrontarsi con un’inaspettata libertà. Con il pragmatismo che la contraddistingue, la complicità intellettuale di un ex studente e la compagnia di un gatto nero di nome Pandora, Nathalie deve ora reinventarsi una nuova vita…. Isabelle Huppert gioca la partita sul filo di una straniata malinconia sempre controbilanciata dall’ironia e La Hansen-Løve nel un leggiadro tocco di regia sa trovare quella credibilità e quella semplicità che sanno rendere autentico questo mélo senza melodramma, dove la forza della verità vince su tutto.

ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIOR REGIA AL 66. FESTIVAL DI BERLINO (2016)

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Moonlight


Miglior film
Miglior attore non protagonista [Mahershala Ali]
Miglior sceneggiatura non originale [Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney]

Storia della vita, dall’infanzia all’adolescenza alll’età adulta di Chiron, un ragazzo di colore cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, che cerca faticosamente di trovare il suo posto del mondo. Una riflessione intensa e poetica sull’identità e sul senso di appartenenza, sulla famiglia, l’amicizia e l’amore. Un film visivamente sontuoso, narrativamente spericolato, socialmente incandescente. Almeno 2 Oscar meritati!

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Alamar

Natan, un bambino di cinque anni, è figlio di padre messicano e madre italiana. I suoi genitori stanno per divorziare e lui seguirà sua madre a Roma, ma prima che questo avvenga suo padre Jorge decide di fargli conoscere la tradizione messicana, in modo che costituisca per sempre un legame con lui. Così un giorno, i due lasciano la loro casa a Playa del Carmen e prendono un autobus diretti a Sud, dove li aspetta una piccola barca a nolo. La loro destinazione è la scogliera Chinchorro, distante 30 chilometri da Majahual. I due però vengono presi da un forte mal di mare e accolgono l’incontro con Matraca, un vecchio pescatore della zona, come una benedizione. Matraca li accoglie nella sua baracca in riva all’oceano e nei giorni successivi, li trascina con sé lungo paesaggi mozzafiato. A bordo della sua piccola nave a motore, padre e figlio andranno a pesca, si divertiranno a fare snorkeling, instaureranno un rapporto con gli animali e si riempiranno gli occhi di uno degli ultimi paradisi naturali rimasti al mondo. Per Natan si avvicina il momento di partire, ma non potrà mai più dimenticare quegli ultimi giorni trascorsi con suo padre… Pedro González-Rubio riesce ad assumere lo sguardo di un bambino per costruire un film asciutto e privo di retorica: splendidi paesaggi, dialoghi essenziali, tanta poesia!

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Collateral Beauty

Dopo aver subito una grave perdita, un manager della pubblicità di New York perde ogni interesse per la vita che conduceva. Mentre i suoi amici preoccupati tentano disperatamente di ristabilire un contatto, lui cerca risposte dall’universo scrivendo lettere all’Amore, al Tempo e alla Morte. Ma quando le sue annotazioni ricevono risposte inaspettate e personali, inizia a comprendere come queste costanti siano legate ad una vita vissuta appieno, e di come anche la perdita più triste possa rivelare significativi momenti di bellezza. Nonostante gli schizzi di ridicolo (e finché Smith non si abbraccia tout court la retorica da mélo), la storia alla Frank Capra è godibile essenzialmente per merito del cast: Helen Mirren, Kate Winslet, Edward Norton, tesi a diventare “paranormali” fra le vie di Manhattan…

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