1945

In un afoso giorno di agosto del 1945, mentre gli abitanti di un villaggio ungherese si preparano per il matrimonio del figlio del vicario, un treno lascia alla stazione due ebrei ortodossi, uno giovane e l’altro più anziano. Sotto lo sguardo vigile delle truppe occupazioniste sovietiche i due scaricano dal convoglio due casse misteriose e si avviano lentamente verso il paese. Il precario equilibrio che la guerra appena terminata ha lasciato sembra ora minacciato dall’arrivo dei due ebrei. In tutta la comunità si diffondono rapidamente la paura e il sospetto che i tradimenti, le omissioni e i furti, commessi e sepolti durante gli anni di conflitto, possano tornare a galla. In un affascinante, rigoroso bianco e nero il film procede con un ritmo al contempo quieto e incalzante. Una “poetica” di responsabilità universale.

PRIMO PREMIO DELLA CRITICA CINEMATOGRAFICA UNGHERESE

 

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The Woman Who Left

Horacia, dopo aver trascorso trentanni in prigione per un omicidio che non ha commesso, viene liberata e torna al suo villaggio, diventato nel frattempo una città caotica abitata da un’umanità di derelitti. In carcere Horacia, benvoluta da tutti, aveva trovato un suo ruolo soprattutto nel raccontare delle storie; ora si sente disorientata e, abbandonata la casa natale e, usando vari travestimenti, si mescola con quella società di disperati, ai quali si affeziona e che cerca di aiutare. Nel frattempo si mette anche sulle tracce dell’uomo che l’ha fatta finire in galera e del figlio di cui non si hanno più tracce…
Un film fatto tutto di storie: da quella principale a quelle lette e scritte da Horacia, a quelle raccontate dai personaggi che lei incontra. Lav Diaz parte dall’impianto del romanzo ottocentesco ma parla “il suo” linguaggio delle immagini, fatto di piani fissi, di profondità di campo, per provare a indicare una direzione di significato, sempre sfuggente…

VENEZIA 73  LEONE D’ORO

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I fantasmi d’Ismael

Ismael Vullard è un regista e sta per girare un film su Ivan, un atipico diplomatico ispirato da suo fratello. Insieme a Bloom, suo maestro e suocero, Ismael non ha ancora superato la morte del suo grande amore Carlotta, avvenuta vent’anni prima, nonostante una nuova storia con Sylvia, che per lui ora rappresenta tutto. Ma alla vigilia dell’inizio delle riprese, Carlotta ritorna dal mondo dei morti, rimettendo in discussione ogni cosa… Un film-summa in cui Desplechin chiama a ricomporre il puzzle della vita, non sono solo i personaggi ed i temi a lui più cari, ma anche i fantasmi dei suoi maestri: Bergman, Truffaut, Hitchcock, per scrivere insieme una vitalissima elegia del presente.

Film d’apertura-fuori concorso al 70° Festival di CANNES

 

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The Harvest

Migliaia di lavoratori stranieri sostengono oggi la più famosa eccellenza italiana: la produzione agroalimentare. The Harvest è un docu-musical che racconta la loro condizione di quotidiano sfruttamento. Una denuncia fieramente indipendente del caporalato nell’agro pontino: tra musical di bollywood, inchiesta, fiction.

Un docu-musical che, per la prima volta, unisce il linguaggio del documentario alle coreografie delle danze punjabi, raccontando l’umiliazione dei lavoratori sfruttati dai datori di lavoro e dai caporali. Due storie che si intrecciano nel corso di una giornata, dalle prime ore di luce in cui inizia il lavoro in campagna alla preghiera serale presso il tempio della comunità. Un duro lavoro di semina, fatto giorno dopo giorno, il cui meritato raccolto, tra permessi di soggiorno da rinnovare e buste paga fasulle, sembra essere ancora lontano.

Realizzato in collaborazione con COOPERATIVA InMIGRAZIONE

 

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Tonya

 

L’incredibile storia vera di Tonya Harding, pattinatrice artistica su ghiaccio salita alla ribalta internazionale non solo per le sue doti sportive, ma anche per il coinvolgimento nell’aggressione alla collega Nancy Kerrigan, nel gennaio 1994. Più che un film sportivo, la cronaca di un’America trash e amorale, con uno stile che fa tesoro del cinema e della televisione recente (racconti incrociati, sguardi in macchina, tappeto musicale rock) e un contributo interpretativo da oscar.

OSCAR miglior attrice non protagonista a Allison Janney

 

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Taking Off

 

Genitori borghesi (Lynn Carlin e Buck Henry) alle prese con l’adolescenza della figlia (Linnea Heacock) negli anni Settanta: tra sperimentazioni con le droghe, fughe, squallidi locali frequentati da beatnik e concerti, agli adulti non resterà che mettere da parte le proprie ritrosie e tornare a divertirsi…. Il primo film del ceco Miloš Forman girato in America, una memorabile satira, originale e graffiante.

 

 

 

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Interruption

Un teatro di Atene ai nostri giorni. In scena si sta rappresentando l’Orestea di Eschilo in un adattamento postmoderno. All’improvviso, in seguito a un breve blackout, un gruppo di giovani in abiti scuri ed armati di pistole sale sul palco invitando chi lo desidera a raggiungerli per prendere il posto degli attori. La recita prosegue ma ora le dinamiche sono profondamente mutate… Realtà o finzione? Il teatro, la tragedia, possono ancora salvarci? Interruption non è solo un grandissimo lavoro metafilmico ma è una riflessione sulle potenzialità del cinema, sulla sua capacità di farsi contemplare e di fondersi con la vita dello spettatore.

Grecia/Francia/Croazia 2015 – 1h 50′
versione originale sottotitolata

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Charley Thompson

Charley, 15 anni e alla ricerca di una vita stabile e tranquilla, può solo appoggiarsi su un padre troppo sbalestrato tra donne e guai. Quando si rende conto di poter contare solo su se stesso cerca di trovare la sua strada nell’ambiente “verace” di un galoppatoio… L’incontro con Lean on Pete, cavallo non più vincente e destinato al macello, lo convince a dare un svolta decisa al proprio futuro e ad incamminarsi col suo nuovo amico attraverso gli spazi desolati di un America marginale, capace di accogliere e di rifiutare con la stessa immediatezza. Una storia ispirata al cinema anni 70 ma calata con sensibilità nella realtà odierna dove il vuoto del cuore di un adolescente e quello degli spazi immensi delle praterie sembrano convergere.

 

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Visages, villages

Agnès Varda e JR hanno in alcuni punti in comune: la passione e la messa in discussione delle immagini in generale e più specificamente sui luoghi e sui dispositivi per mostrarle, condividerle ed esporle. Agnès ha scelto il cinema. JR ha scelto di creare delle gallerie fotografiche all’aperto. Quando Agnès e JR si sono incontrati nel 2015, hanno subito deciso di lavorare insieme per fare un film in Francia, lontano dalle città, attraverso un viaggio a bordo del camion fotografico (e magico) di JR, portando a termine una serie di progetti, a volte casuali a volte già preparati. Ma il film racconta anche la storia della loro amicizia, cresciuta durante le riprese, e il senso più profondo del film va cercato proprio nel legame che unisce due persone così distanti, un legame che accomuna lo spettatore e che restituisce al cinema la sua forza di invenzione e di poesia.


Francia 2016 – 1h 30′

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