Sola al mio matrimonio

Pamela, giovane Rom insolente, spontanea e piena di ironia vive con sua nonna e la sua bambina, ma sogna la libertà e mondi da esplorare. Così, con la speranza di un matrimonio che cambi il suo destino e quello di sua figlia, parte per il Belgio con un vocabolario di solo tre parole (lapin, pizza, amour)… La realtà entra nel meccanismo della finzione con la voglia di ricreare un mondo di volontà e speranze, lineare nello stile, coinvolgente nel pathos.

Seule à mon mariage
Belgio 2018 (122′)

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Dillinger è morto

Glauco, designer industriale, torna a casa dopo il lavoro in un’azienda avveniristica. In casa, la moglie è a letto per il mal di testa. In salotto c’è una cena fredda che lo attende, la butta nella spazzatura e si mette a cucinare. Poi trova una pistola… Ferreri denuncia la disumanizzazione consumistica di un mondo alla deriva, tra rituali di stampo feticista e ossessioni che preludono all’ansia di una libertà irraggiungibile e al collasso morale. Un’opera definitiva e disturbante, tra i capolavori del cinema italiano.

Italia 1969 (95’)

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Georgetown

Basato su una storia vera, la prima regia di Christoph Waltz racconta di una coppia, lei ricca vedova anziana e lui trent’anni più giovane. I due organizzano lussuosi eventi nella loro casa a Georgetown, divenendo figure di spicco della mondanità di Washington DC. Ma quando l’anziana signora viene trovata morta, i sospetti ricadono sul giovane coniuge, accusato di essere uno arrampicatore sociale… Una curiosa e bizzarra storia dai risvolti macabri con una dose minima di sfumature e una serie di colpi di scena a effetto.

USA – 2019 (99′)

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Si muore solo da vivi

Orlando ha tutta l’aria del perdente: a quarant’anni vive alla giornata sulle sponde del Po, pigro, solitario e sulla via della resa. Finché il terremoto del 2012 non lo costringerà a mettersi di nuovo in gioco, tra nipoti a cui badare, vecchi amori che si riaffacciano dal passato e una band musicale da rimettere in piedi. Scenari romantici, momenti surreali e un’idea chiara di cinema. un esordio promettente.

Italia 2020 (95′)

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A Taxi Driver

Corea del Sud, 1980. Un cronista occidentale e il tassista che lo accompagna arrivano a Gwangju: qui è in corso una rivolta contro il governo guidata dagli studenti. A spingerli è il bisogno di libertà. Un momento epocale, a cui i due guardano con occhi diversi… Un inno civile che parla il linguaggio del blockbuster. Risate e commedia, lacrime e sangue!

Taeksi Woonjunsa
Corea del sud 2017 (137′)

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Dimmi chi sono

Nel 1990, un sesto della popolazione del Bhutan venne esiliato perché chiedeva maggiori diritti democratici al sovrano. Il film segue le vicende di Sarita, una ragazza di 13 anni nata in un campo profughi del Nepal dove vivono oltre 100.000 esiliati e il racconto combina con originalità musical e documentario. L’ironia diventa la sorprendente arma per raccontare una tragedia.

Italia/Germania 2019 (89′)

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Little Forest

Delusa sia sul piano professionale che sentimentale, Hye-won lascia Seoul per tornare in campagna dove era cresciuta assecondando il ciclo delle stagioni e imparando a cucinare dei piatti deliziosi in compagnia della madre prima che questa la abbandonasse. Hye-won ritrova gli amici di allora, l’irrequieta Eun-sook e il tenero Jae-ha, e insieme a loro ridà un senso alla propria esistenza. Tratto da un manga giapponese Little Forest è la storia di una fuga e di una rinascita narrata con sorprendente delicatezza.

Corea del sud 2018 (103′)

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Buio

Stella, diciassettenne, vive con le due sorelle più piccole, Luce ed Aria, in una casa dalle finestre sbarrate dove il tempo sembra essersi fermato. Ogni sera il padre rientra e aggiorna le figlie con i racconti di un’Apocalisse ancora in corso, che continua a decimare l’umanità. Una sera, però, l’uomo non torna… Una storia di resilienza, liberazione e libertà.

Italia 2019 (89′)

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Cléo dalle 5 alle 7

Una giovane cantante teme d’essere minacciata da un male incurabile. In attesa della diagnosi, per due ore, considererà in modo diverso i suoi rapporti con le persone e con la vita. Una delle opere chiave dell’opera della Varda, un racconto delicato e penetrante che vaga nella psiche della giovane seguendone passo dopo passo l’evoluzione nell’arco delle due ore.

Cléo de 5 à 7
Francia 1962 (90′)
edizione restaurata

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