Julio Cesar, quarantenne di origine colombiana, vive con sua madre in una casa sul Tevere. I due conducono un’esistenza quasi simbiotica che li porta a condividere tutto, dalla passione per i balli latinoamericani al lavoro come corrieri della droga. Un legame che verrà stravolto dall’arrivo di una giovane colombiana, Ines, coinvolta anche lei nel traffico, che scatenerà tensioni e gelosie.
schede
Prima della fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer
Uno storytelling emozionale ed innovativo del fatidico giorno della scomparsa di Enrico Berlinguer (7 giugno 1984), costruito con il solo utilizzo di materiale d’archivio (nessun commento, nessuna intervista, nessuna lettura postuma) per restituire la memoria collettiva di un evento che cambiò per sempre la storia repubblicana del nostro paese, un momento di passaggio e una fine.
Italia 2024 (75’)
Room 999
Facendo eco a Room 666 (1982) in cui Wim Wenders interrogava i suoi colleghi sul futuro del cinema, Lubna Playoust ripropone lo stesso quesito a una nuova generazione di registi: il cinema è un linguaggio che sta per perdersi, un’arte che sta per morire? Alla domanda rispondono lo stesso Wenders, e tanti altri nomi illustri: da Cronenberg a Sorrentino, da Joachim Trier a Ruben Östlund, Alice Rohrwacher, Asghar Farhadi…
film edito solo in Versione Originale Sottotitolata
Chambre 999
Francia 2023 (85′)
I dannati
Stati Uniti, Guerra di secessione. Un gruppo di volontari dell’esercito viene inviato a presidiare le terre inesplorate dell’Ovest. La missione avrà conseguenze soprattutto psicologiche, svelando loro il senso ultimo del proprio percorso personale. Oltre l’epica del western, uno sguardo sul cinema del reale.
The Damned
Italia/USA/Belgio 2024 (89′)
CANNES 77° – Un Certain Regard: premio per la miglior regia
Arrivederci Berlinguer!
Attraverso immagini tratte dal documentario L’addio a Enrico Berlinguer (1984) e da materiali provenienti dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, il film offre uno sguardo intimo e profondo sul commiato verso questa figura iconica. La narrazione è accompagnata dalla colonna sonora di Massimo Zamboni (chitarrista dei CCCP – Fedeli alla Linea), creando un cineconcerto coinvolgente e toccante.
Italia 2023 (50’)
Vincent deve morire
La vita scorre placida e senza sorprese per Vincent. Finché, d’un tratto e senza apparente motivo, dei perfetti sconosciuti iniziano ad attaccarlo con chiari intenti omicidi. Il numero dei suoi aggressori sale giorno dopo giorno… Costretto alla fuga, l’uomo si trova così coinvolto in una spirale di violenza inspiegabile e del tutto fuori controllo. Ma come puoi difenderti, se il tuo nemico è il mondo intero?
Vincent doit mourir
Francia 2022 (108’)
Anselm
Perfect Days
Hirayama è un uomo umile che lavora come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo. Oltre alla sua routine lavorativa, Hirayama riesce a coltivare ogni giorno le sue passioni: la musica, i libri, la fotografia e gli alberi. Ed è attraverso le sue fotografie, le sue letture e i suoi ascolti, che si rivela la sua sensibilità nei confronti dell’arte e del mondo che lo circonda.
Giappone/Germania 2023 (123′)
CANNES 76°: miglior interprete maschile
Chien de la casse
Dog e Miralès, due inseparabili amici d’infanzia, vivono in un piccolo villaggio del Sud della Francia, girovagando per le vie del borgo. Mirales esagera talvolta nel prendere in giro Dog, ma quando in paese arriva Elsa con la quale Dog vive una storia d’amore, il rapporto d’amicizia ha una svolta e ognuno si troverà a fare i conti con se stesso e a riconsiderare la propria identità.
film edito solo in Versione Originale Sottotitolata
Francia 2023 (93′)
premio CÉSAR 2024 – miglior film d’esordio e miglior attore esordiente
Il caso Goldman
Disperato senza fede né legge o testardo perseguitato da uno stato poliziesco e razzista? Il secondo processo a Pierre Goldman, nel 1976, divise la Francia: l’attivista di estrema sinistra andò alla sbarra per quattro rapine, una delle quali provocò due morti. Goldman negò sempre qualsiasi coinvolgimento in quest’ultimo caso. Kahn sceglie uno stile asciutto, e ragiona sulla labilità del concetto di “vero” e sul suo valore intrinsecamente politico.