Bones And All

Italia/USA 2022 (130′)
VE 79: Leone d’argento per la miglior regia
premio Mastroianni come attrice emergente a Taylor Russel

 

 VENEZIA – Nel ricevere il Leone d’argento Guadagnino, con evidente emozione, ha rivolto un particolare ringraziamento al pubblico, che “ha saputo adeguarsi all’altezza dello sguardo di chi non è conforme”Il suo sguardo, in questo film, e con esso quello dello spettatore, si sposta, sempre in orizzontale, dalle distese lombardo-venete di Chiamami col tuo nome e di We are who we are alle immense pianure dell’America rurale dell’Ohio degli anni Ottanta con i loro cieli infiniti, che appartengono al suo e al nostro immaginario cinematografico, per inseguire due adolescenti, Maren e Lee, due vagabondi in fuga alla ricerca di una propria collocazione, di una propria identità.

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When the Waves are Gone

 Kapag Wala Na Ang Mga Alon
Filippine/Francia/Portogallo/Danimarca (187′)

 VENEZIA – Una stanza spoglia della centrale di polizia di Manila, un ufficiale sta tenendo una lezione di metodo ai suoi allievi, la macchina da presa si sofferma su un manifesto con il volto di Poirot, che porta la scritta: “La verità va cercata all’interno e non all’esterno”. Così inizia When the Waves Are Gone con cui Lav Diaz torna, inspiegabilmente fuori concorso, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, per la sesta volta, di cui solo una in concorso quando, nel 2016 ,vinse un meritatissimo Leone d’Oro per The Woman Who Left..

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Tutta la bellezza e il dolore

La storia dell’artista e attivista di fama internazionale Nan Goldin, narrata attraverso diapositive, dialoghi intimi, fotografie rivoluzionarie e rari filmati, e segnata in modo profondo dalla battaglia per ottenere il riconoscimento della responsabilità della famiglia Sackler per le morti da overdose da farmaco.

All the Beauty and the Bloodshed
USA/Canada 2022 (114′)
VE 79: Leone d’oro

 VENEZIA – Inaspettato, ma meritatissimo oltre che coraggioso il Leone d’oro al documentario di Laura Poitras incentrato sulla battaglia condotta dalla nota artista Nan Goldin contro la famiglia Sackler e la Purdue Pharma, produttori dell’OxiContin, narcotico antidolorifico responsabile di un’epidemia di dipendenza che negli Usa ha causato oltre 400.000 vittime. Dall’incontro tra due donne, che, con linguaggi diversi, hanno scelto nella loro carriera artistica di porre il dito nelle piaghe della società contemporanea, è uscita quest’opera che supera la dimensione documentaristica per diventare una narrazione avvincente di una fetta di storia americana.

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The Whale

Charlie, un insegnante affetto da una grave obesità, vive recluso in casa accudito solo da un’infermiera, tenendo corsi universitari di scrittura online a webcam spenta. Dopo una diagnosi che gli da poco tempo da vivere, l’uomo decide di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente, deciso a scavare nei propri ricordi e nei traumi che hanno segnato la sua vita, cercando alfine un’ultima possibilità di riscatto.

USA 2022 (117′)
OSCAR: miglior attore protagonista

 VENEZIA – The Whale, ovvero la tortura del corpo per mostrare le ossessioni e le ferite dell’anima: con questo suo tema chiave Darren Aronofsky torna alla Mostra del Cinema di Venezia, dove nel 2008 aveva vinto il Leone d’oro per The Wrestler.

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Riget Exodus

Riget Exodus (The Kingdom: Exodus)
Danimarca 2022 (295′)

 VENEZIA – Un incipit e un finale strepitosi fanno da cornice a questa terza parte della serie Il regno, iniziata da Lars von Trier nel 1994 e proseguita nel 1997, presentata integralmente Fuori Concorso a Venezia (cinque puntate di circa un’ora l’una). Geniale l’aggancio alle stagioni precedenti: la prima puntata si apre con l’immagine di una retina su cui scorrono velocemente le ultime scene della seconda stagione della serie.

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Blonde

USA 2022 (167′)

 VENEZIA – Che Andrew Dominik sia un grande ripercorritore di opere-e-momenti chiave della storia del cinema non lo scopriamo oggi. Era già evidente nella rarefazione delle atmosfere in incipit di quello che è, forse, il suo risultato più alto: L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford. In quella osmosi tra personaggi e scenari naturali indotta per sola via di stile il debito malickiano era dichiarato senza reticenze, in maniera semplice e piana.a.

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Il maestro giardiniere

Narvel Roth (Joel Edgerton), un meticoloso orticoltore, cura i giardini e i terreni della magnifica e storica tenuta di Gracewood Gardens assecondando tutte le esigenze della sua datrice di lavoro, la ricca vedova Norma Haverhill (Sigourney Weaver). Quando questa gli chiede di prendere come apprendista sua nipote Maya (Quintessa Swindell), arrivata alla tenuta per sfuggire a una storia di droga, la tranquilla e mite esistenza di Narvel viene ben presto sconvolta, portando a galla oscuri segreti di un passato che sembrava sepolto per sempre…

USA 2022 (107′)

 VENEZIA – Dicevamo, un anno fa dal Lido di Venezia, dell’impossibilità di definire The Card Counter, allora presentato in concorso alla Mostra del Cinema, se non adoperando una perifrasi che lo incaselli nella dicitura “film di Paul Schrader”. Al di là delle canoniche classificazioni del noir, del film drammatico, del thriller, dell’opera psicologica, il cinema più recente del regista americano si muove per intero lungo le personalissime direttrici di un progetto che mira a sposare il rigore di Robert Bresson con la sacralità di Carl Theodor Dreyer, autori – insieme con Ozu, terzo vertice della triade e che ha fatto dell’equilibrio delle forme il principio fondante dell’inquadratura – cui il giovane Paul Schrader dedicò un memorabile saggio divenuto con gli anni un classico della critica (Il trascendente nel cinema, 1972)..

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Gli orsi non esistono

Due storie d’amore parallele in cui gli amanti vengono osteggiati dalle forze della superstizione, dalle meccaniche del potere e da ostacoli nascosti e inevitabili. Un film dentro il film, fatto di riprese impossibili, di prigioni materiali e immagini in libertà. Straordinario anche quando si aggroviglia.



Khers Nist – No Bears
Iran 2022 (106′)
Ve 79: Premio speciale della giuria
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 VENEZIA – Non La proiezione del nuovo film di Jafar Panahi alla Settantanovesima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia è accompagnata per l’ennesima volta da una poltroncina vuota, quella del regista, che – già da lungo tempo incorso nell’interdizione dalla pratica filmica per decisione delle autorità iraniane – nel luglio di quest’anno è stato dalle stesse posto in stato di fermo e iniquamente condannato (senza processo) a sei anni di reclusione per aver partecipato alle manifestazioni contro l’arresto dei due colleghi cineasti Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad.

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Dead for a Dollar

USA/Canada 2022 (114′)

 VENEZIA – Non è facile accostarsi al western di questi tempi. Pesano ancora le entrata a gamba tesa di Tarantino, ma è un buon segno che, dopo l’Old Henry di Venezia 78, anche quest’anno si ritrovi in rassegna un titolo che prova a riportarci alle atmosfere classiche del genere. Il fatto che la firma sia di Walter Hill (I cavalieri dalle lunghe ombre, Geronimo e una filmografia che ha spesso toni riconducibili al western) era già di per sé una garanzia, ma l’ottantenne regista osa reimmergerci nella tradizione e contraddirla al contempo puntando su personaggi apparentemente senza troppe sfumature psicologiche, su paesaggi bruciati dal sole dove l’erba delle praterie è un ricordo lontano e forzando la mano con una fotografia desaturata.

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L’amante indiana

Arizona 1870. Il minatore Tom Jefford soccorre un giovane Apache ferito e, avendo così conquistato la fiducia del grande capo Cochise, lo convince a non attaccare i corrieri del servizio postale. Per il resto la guerra tra bianchi e pellerossa continua e Tom, che viene additato come traditore, a Tucson rischia l’impiccagione. Interviene in suo favore il generaòee Howard il quale, dopo che il suo distaccamento è stato sterminato dagli Apache, lo incarica di organizzare un incontro con Cochise per stipulare un trattato di pace. Tom riesce nel suo intento e nel frequentare il villaggio conosce la giovane Sonseeahray. I due si innamorano e ben presto si sposano secondo il rito indiano. La tregua viene però spezzata a causa di un agguato da parte di un gruppo di infidi allevatori. Nello scontro Tom viene ferito e Sonseeahray muore nel tentativo di proteggerlo. È Cochise che deve frenare l’ira di vendetta di Tom e il sacrificio della donna viene così a sancire l’accordo di pace. A Tom non resta che lasciare l’Arizona orgoglioso del risultato raggiunto, ma con nel cuore il suo sogno d’amore infranto.

Broken Arrow
USA 1950 (133′)

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