Cile 2023 (110’)
VENEZIA – In una delle sequenze destinate a divenire letimotiv di questo film deforme – da intendersi nel duplice senso della sua struttura eccentrica e della deformità di cui si sostanzia la morale dei suoi protagonisti – e tutto di testa – ossia: marcatamente cerebrale – un minaccioso essere intabarrato getta in un frullatore cuori umani appena colti per trarne un liquore capace di donargli forza e giovinezza. Che il bevitore sia un vampiro, non v’è dubbio alcuno, ma il singolare abbassamento dell’immagine terrificante e consueta del mostro che azzanna la sua vittima a un gesto meccanico, da prodursi per mezzo di un elettrodomestico acquistabile nel vicino supermercato definisce in modo assai chiaro il tono dimesso che Pablo Larraìn ha inseguito per questo suo decimo lungometraggio.