Made in Hong Kong

UDINE – Tra i vari meriti del FarEastFilmFESTIVAL, ingiustamente e inspiegabilmente trascurato dalla critica nazionale, va ascritto anche un nuovo campo di attività, a cui i coraggiosi organizzatori si sono indirizzati: quello del restauro. Per festeggiare la 19° edizione è stato infatti presentato uno dei titoli clou della prima edizione, il capolavoro di Fruit Chan Made … Leggi tutto

L’altro volto della speranza

Khaled è un rifugiato siriano che, giunto a Helsinki dopo un viaggio clandestino a bordo di una nave da carico, chiede asilo senza grandi speranze di successo. Wikström è un rappresentante di camicie che decide di tentare la fortuna al tavolo da gioco e, avendo vinto, molla il suo lavoro per apre il ristorante La Pinta Dorata in un angolo remoto della città. I destini di questi due uomini si incrociano dopo che le autorità rifiutano la richiesta di asilo di Khaled. Insieme, forse, riusciranno a trovare nel mondo che li circonda una serena utopia di sopravvivenza… Quello di Kaurismäki è uno sguardo sorprendentemente illuminante, capace di farci vedere come le cose possono essere modificate con un sorriso o con l’improvvisa irruzione di un colpo d’ala surreale. Un cinema di una grazia contagiosa, capace di raccontare la realtà senza abdicare ai sogni.

 

ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIOR REGIA AL 67. FESTIVAL DI BERLINO (2017)

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Animali notturni

Susan Morrow riceve il manoscritto intitolato Nocturnal Animals dal suo ex marito Edward Sheffield, con cui si era separata vent’anni prima, in cui sono raccontate le tragiche disavventure di Tony Hastings, un uomo in vacanza con la famiglia. Sentendosi chiamata in causa dal manoscritto, Susan sarà costretta a riflettere sul proprio passato e su alcuni lati oscuri della sua personalità.  Alla seconda prova di cinema, lo stilista americano Tom Ford mantiene la predilezione per i toni drammatici e affonda ancora una volta il dito nelle piaghe delle solitudini e degli abbandoni. Un film potente che porta all’estremo la meta-narrazione con il vertiginoso ‘in&out’ da un libro che diviene nemesi per i protagonisti: la messinscena del romanzo attraversa gli stati d’animo, la malinconia di qualcosa che si è perduto, la sofferenza di una rottura, tutto quanto significa una scelta.

VENEZIA 2016  LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA

 

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Austerlitz

Ci sono posti in Europa che sono sopravvissuti come dolorosi ricordi del passato: le fabbriche in cui gli esseri umani sono stati trasformati in cenere. Questi posti ora sono divenuti luoghi della memoria, aperti al pubblico e visitati da migliaia di turisti ogni anno. Il titolo del film si riferisce al romanzo omonimo scritto da Winfried Sebald e dedicato alla memoria dell’Olocausto. Concentrandosi sui visitatori di questo luogo della memoria fondato sul territorio di un ex campo di concentramento, il film cerca di rispondere a due quesiti. Perché la gente ci viene? Che cosa sta cercando?

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La La Land

Storia sentimentale intensa e burrascosa quella tra Mia e Sebastian che si sono trasferiti a Los Angeles in cerca di fortuna. Lei è un’aspirante attrice che, tra un provino e l’altro, serve cappuccini alle star del cinema. Lui è un musicista jazz che sbarca il lunario suonando nei piano bar. Ben presto tra i due esplode una travolgente passione nutrita da sogni intrecciati e da una complicità fatta di incoraggiamento e aspirazioni comuni. All’arrivo del successo si dovranno però confrontare con delle scelte che metteranno in discussione il loro rapporto. Si avverano i sogni? L’amore è per sempre? Il fascino del musical sì! (e.l.)

VENEZIA 73 – Coppa Volpi Miglior Attrice  [Emma Stone]


Miglior regia [Damien Chazelle]
Miglior attrice protagonista [Emma Stone]
Miglior fotografia [Linus Sandgren]
Miglior scenografia [Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco]
Miglior colonna sonora [Justin Hurwitz]
Miglior canzone [City of Stars]

USA 2016 – 2h 7’

 

 

 

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La vendetta di un uomo tranquillo

Madrid, agosto 2007. Curro è l’unico di una banda di quattro criminali a essere arrestato per una rapina in una gioielleria. Otto anni più tardi, la sua fidanzata Ana e il figlio lo attendono all’uscita dal carcere.
José è un uomo solitario e riservato che sembra non adattarsi in nessun luogo. Una mattina si reca nel bar dove Ana lavora con il fratello e ben presto la sua vita inizia a intrecciarsi con quella delle altre persone che frequentano il posto, facendolo sentire come uno di loro. Soprattutto Ana, che vede il nuovo arrivato come una valvola di sfogo per la sua vita dolorosa… Su queste “tranquille” basi narrative l’esordiente Raúl Arévalo sa calibrare un gioco di tensioni che prevedono l’alternarsi di punti di vista in apparenza divergenti, ma infine perfettamente convogliati in un giudizio inesorabile sui comportamenti umani. Un thriller convincente e coinvolgente, ben costruito, diretto, teso ad una inaspettata, impietosa vendetta.?

 

PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE ATTRICE A RUTH DÍAZ ALLA 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2016)

 

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Orecchie

Un uomo si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie. Un biglietto sul frigo recita: “È morto il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa la macchina”. Il vero problema è che non si ricorda proprio chi sia, questo Luigi. Inizia così una tragicomica giornata alla scoperta della follia del mondo, una di quelle giornate che ti cambiano per sempre. Un film capace di uscire dai soliti temi della commedia italiana, sostenuto da una sceneggiatura scorrevole e ricca di scene esilaranti.

 

BIENNALE COLLAGE – 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2016)

 

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Un padre, una figlia

Romeo Aldea, un medico che vive in una piccola città di montagna in Transilvania, ha cresciuto la figlia Eliza con l’idea che al compimento del diciottesimo anno di età lascerà la Romania per andare a studiare all’estero. Il suo progetto sta per giungere a compimento: Eliza ha ottenuto una borsa di studio per frequentare una facoltà di psicologia in Gran Bretagna. Le resta solo da superare l’esame di maturità, una mera formalità per una studentessa modello come lei. Ma il giorno prima degli esami scritti, Eliza subisce un’aggressione che mette a rischio la sua partenza. Adesso Romeo è costretto a prendere una decisione. Ci sono diversi modi per risolvere il problema, ma nessuno di questi contempla l’applicazione di quei principi che, in quanto padre, ha insegnato a sua figlia. Mungiu ha l’ampiezza di sguardo del grande romanziere e la semplicità di stile del grande regista. Quando filma è come se prendesse un bisturi e dissezionasse il suo paese – la Romania post-Ceausescu – con la precisione e la crudeltà dell’artista.

CANNES 2016 – PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA

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Neruda

1948: guerra fredda in Cile. Al congresso, il Senatore Pablo Neruda accusa il governo di tradire il Partito Comunista e rapidamente viene messo sotto accusa dal Presidente Gonzalez Videla. Il Prefetto della Polizia, Oscar Peluchonneau, viene incaricato di arrestare il poeta. Neruda tenta di scappare dal paese assieme alla moglie, la pittrice Delia del Carril, e i due sono costretti a nascondersi. Nel frattempo, in Europa, cresce la leggenda del poeta inseguito dal poliziotto, e alcuni artisti capitanati da Pablo Picasso iniziano a invocare la libertà per Neruda. Ciononostante in questa vicenda del poeta perseguitato e del suo avversario implacabile, Neruda intravede per se stesso dei risvolti eroici: la possibilità, cioè, di diventare un simbolo di libertà, oltre che una leggenda della letteratura. L’impresa temeraria di un film che si fa poesia senza essere banalmente poetico in cui Larraìn cerca più l’essenza che l’esistenza di Neruda, costruendo una caccia all’uomo come percorso interiore in cui il gioco al gatto e al topo con il prefetto di polizia trascende i fatti e diventa un percorso metafisico.

 

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