Con una storiografia romanzata il film racconta tre epoche della Germania del ‘900 partendo dalla follia hitleriana e arrivando alla fine degli anni ’60: tutto attraverso l’intensa vita dell’artista Kurt Barnert, dal suo amore appassionato per la zia Elisabeth, a quello maturo per Ellie, figlia di un ex medico nazista che è riuscito a ridarsi una rispettabilità nella nuovo corso comunista, ma che non ha perso la recondita malvagità. La vivacità dell’ambiente artistico di Düsseldorf Kurt troverà la quadra per la sua carriera, per la sua vita sentimentale e per un respiro umano rasserenante nel ricordare il passato e affrontare il futuro.
Werk ohne Autor
Germania 2018 – 3h 8′
VENEZIA – Con Opera senza autore il tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, dopo la sfortunata incursione nel thriller con The Tourist, torna al melo su sfondo storico, genere in cui è più a suo agio e che gli aveva portato un Oscar nel 2007 con Le vite degli altri.
Anche questo è un film che lo spettatore può amare, a partire dalla vicenda, così ricca di colpi di scena da sfiorare in qualche momento il feuilleton: si ispira invece a fatti reali della vita di uno dei più famosi e quotati artisti contemporanei, Gerhard Richter (classe 1932).
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