The Brutalist

La storia dell’architetto ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947. Costretto dapprima a lavorare duramente e vivere in povertà, ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita…

Gran Bretagna (215′)
VENEZIA 81°:  Leone d’Argento – premio per la miglior regia

VENEZIA – Nello straordinario piano sequenza iniziale la macchina da presa con movimenti concitati e inquadrature sghembe insegue il volto iconico di Adrien Brody, fantasma polanskiano, che riprende vita da dove Il pianista l’aveva lasciato all’uscita dal campo di concentramento, mentre cerca di farsi strada tra una folla di immigrati nell’oscurità e nel caos di urla e voci di provenienze diverse. La sensazione claustrofobica si interrompe con l’apparizione della Statua della Libertà rovesciata, rivelazione allucinatoria di un incubo che non è ancora finito.

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Phantosmia

Hilarion Zabala, sergente dell’esercito in pensione, soffre di un misterioso problema olfattivo. Una consulente/psichiatra sospetta che si tratti di un caso persistente di fantosmia, un odore fantasma, probabilmente causato da un trauma, una profonda frattura psicologica. Un processo radicale raccomandato per curare il disturbo prevede che Hilarion torni ad affrontare i più oscuri abissi della sua carriera militare. Riassegnato alla remota colonia penale di Pulo, deve fare i conti con le orribili realtà̀ del luogo e con i fantasmi del suo passato.

Filippine (246′)

VENEZIA – Il film si apre con le splendide immagini in bianco e nero della foresta di mangrovie filippina, fotografata come solo Lav Diaz sa fare, riportando immediatamente lo spettatore “fedele” alla sua filmografia, all’interno di quell’ambiente che è stato protagonista di molti dei suoi film più belli (Death in the Land of Encantos, Melancholia, Norte, The End of History). La foresta, simbolo per eccellenza di ciò che resta della bellezza incontaminata del suo paese, viene però improvvisamente violata, divenendo teatro di una strage compiuta ai danni di una pacifica popolazione locale.

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Maria

Parigi, 1977. A quattro anni dal suo ritiro, Maria Callas riceve un giornalista per ripercorrere la storia della sua vita tumultuosa, tragica, bellissima. Gli ultimi giorni della vita della più grande cantante lirica del mondo, tra ricordi, rimpianti, fantasmi…

Italia/Germania (124′)

VENEZIA – Angelina è troppo Angelina – pare abbia detto Clint Eastwood quando la diresse in Changeling, intendendo che una faccia così, un personaggio (pubblico e privato) così, è sempre molto presente, troppo presente, non lo puoi separare dal personaggio. Angelina resta Angelina. L’osservazione di Eastwood, che non era una critica, ma un apprezzamento dell’attrice, fa riflettere sul motivo per cui Larraìn abbia scelto proprio la Jolie per interpretare un personaggio, un volto, che è stampato nella memoria collettiva di qualunque spettatore.

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Mond

Sarah, una ex professionista di arti marziali, lascia l’Austria per allenare tre sorelle di una ricca famiglia in Giordania. Quello che sembrava essere un lavoro da sogno non tarda a dimostrare lati inquietanti, perché le giovani sono tagliate fuori dal mondo e costantemente sorvegliate. Lo sport non sembra interessarle. Perché l’hanno ingaggiata allora?

Austria 2024 (92′)

LOCARNOKurwuin Ayubd, ventisettenne irachena trapiantata a Vienna, si era già fatta conoscere alla Berlinale 22 Sezione Encounters con il suo film Sonne incentrato su tre ragazze irachene che cercano di trovare la loro strada nella Vienna odierna..

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Youth – Hard Times

Storie individuali e collettive nei laboratori tessili di Zhili, sempre più drammatiche con il passare delle stagioni. Dall’alto di un passaggio, gli operai guardano il loro capo picchiare un fornitore. In un altro laboratorio, il capo scappa con tutti i soldi. Gli operai sono soli, derubati del frutto del loro lavoro. Dopo dure trattative, tornano a casa per festeggiare il nuovo anno.

Qingchun (Ku)
Francia/Lussemburgo/Olanda 2024

LOCARNOIl regista cinese Wang Bing, già vincitore del Pardo d’Oro al Locarno film festival del 2017 con Mrs. Fang, porta quest’anno in Europa la sua fluviale trilogia Youth, la cui prima parte, Spring, ha debuttato a Cannes, la seconda, Hard Times, è ora in gara a Locarno, mentre la terza, Home Coming, sarà in concorso alla mostra del cinema di Venezia.

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Invention

All’indomani della morte improvvisa del padre cospirazionista, la figlia eredita un suo brevetto per un farmaco sperimentale. Mostrando l’archivio del defunto padre di Callie Hernandez, Invention indaga il processo di elaborazione del lutto di un genitore complicato, e il film stesso diventa parte di questo processo.

USA 2024 (72′)

LOCARNODobbiamo alle giovani americane Callie Hernandez (già attrice affermata in La La Land e in altre produzioni “mainstream”) e all’amica Courtney Stephens, alla sua prima esperienza nel lungometraggio, il film più originale, spiazzante e allo stesso tempo profondo e divertente passato a Locarno quest’anno.

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L’ultimo dei Mohicani

1757, Guerra dei sette anni. Lo scontro per il predominio dei territori del Nord America vede Ottawa e Uroni alleati dei francesi mentre gli inglesi possono contare sull’appoggio dei Mohawk e sul reclutamento dei coloni dei villaggi attorno ad Albany. Chingachgook e i suoi figli Uncas e Nathan Hawkeye (un bianco adottato in terra età), che costituiscono quello che resta della tribù dei Mohicani, pur schierandosi a favore della Corona britannica rifiutano il reclutamento e si dirigono ad ovest, verso il Kentucky. Ben presto si imbattono in un distaccamento inglese sorpreso da un attacco degli Uroni. La colonna, guidata dal maggiore Duncan, stava accompagnando le due figlie del colonnello Munro, Cora (di cui Duncan è innamorato, ma non corrisposto) e Alice, a raggiungere il padre a Fort Henry, ma è caduta in un’imboscata tesa da Magua, un feroce Urone che li ha ingannati fingendosi una guida Mohawk: vuole infatti annientare la stirpe Munro per un implacabile desiderio di vendetta verso colui ha causato la morte della sua famiglia. Ma l’intervento dei tre Mohicani riesce a salvare la vita delle due ragazze e di Duncan e a farli arrivare a Fort Henry. È l’occasione per una parentesi sentimentale che sancisce lo sbocciare della love story tra Nathan e Cora (e si intuisce che anche Uncas è sensibile al fascino della giovane Alice), ma il presidio, assediato dai francesi del generale De Montcalm, è ormai allo stremo e la tensione del momento mette in evidenza la tracotanza imperiosa del colonnello Munro che si rifiuta di accoglie la richiesta dei coloni di poter rientrare a difendere i loro villaggi e si scaglia contro chi gli disobbedisce, arrivando a mettere in prigione Nathan con l’accusa di sedizione. Ben presto Fort Henry deve arrendersi ai francesi: agli sconfitti viene concesso l’onore delle armi, ma la popolazione che abbandona il Forte viene attaccata e sterminata dagli Uroni di Magua che infierisce sul colonnello Munro strappandogli il cuore. Non riesce però a catturare le due figlie che con Duncan e i Mohicani si mettono in salvo fuggendo sulle canoe. Superate le rapide i fuggiaschi si nascondono sotto le grotte della cascata ma quando si rendono conto che gli Uroni stanno per raggiungerli Nathan, Chingachgook e Uncas decidono di evitare la cattura tuffandosi nelle rapide, con il proposito di tornare poi sulle tracce dei loro compagni e di trovare il modo di liberarli. Quando però, concluso l’inseguimento, Nathan si presenta disarmato al campo degli Uroni dove si stanno decidendo le sorti di Duncan, Cora e Alice, più di tanto non riesce a fare: la decisione del consiglio indiano è che Alice resterà nelle mani di Magua mentre Cora sarà preda sacrificale per il capo Sachem. Poiché questi parla francese Nathan chiede a Duncan di tradurre le sue parole e si offre al posto di Cora, ma l’ufficiale propone invece in scambio se stesso facendo sì che Ethan e Cora possono tornare insieme liberi e raggiungere Chingachgook e Uncas. Prima di inoltrarsi nella boscaglia Nathan uccide con un colpo di fucile Duncan sottraendolo alla sofferenza di essere bruciato vivo; poi con gli altri si getta all’inseguimento del gruppo Urone di Magua che si è allontanato lungo il sentiero roccioso degli Appalachi portando con sé Alice. È Uncas, ansioso di salvarla, che raggiunge per primo gli Uroni, ma nello scontro con Magua ha la peggio. Di fronte alla sua uccisione Alice si sente perduta e si getta in un precipizio. Nel frattempo gli Uroni sono raggiunti anche da Nathan e Chingachgook che sfoga la sua ira per la perdita del figlio affrontando Magua e colpendolo a morte. Annientati gli avversari Nathan e Cora possono guardare fiduciosi verso l’orizzonte del loro futuro, a Chingachgook non resta che innalzare al cielo la sua mesta preghiera per essere rimasto l’ultimo sopravvissuto della sua tribù.

The Last of the Mohicans
USA 1992 (112′)

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Gli invincibili

1763. Sulla nave che la trasporta in America, dove un tribunale inglese l’ha condannata all’esilio come schiava in vendita, la giovane (e bella) Abigail ‘Abby’ incontra il malvagio Martin Garth che vorrebbe acquistarla ma non riesce poiché, in una combattuta gara d’asta, è il capitano Chris Holden ad aggiudicarsela. Holden è intervenuto per puro spirito umanitario verso la ragazza e subito la lascia libera allontanandosi verso gli impegni che lo aspettano a Norfolk (tra questi un matrimonio che poi non andrà a buon fine). Ne approfitta così Garth che fa carte false per appropriarsi di Abby e la costringe a seguirlo mentre si avventura nei suoi loschi traffici: l’uomo è in combutta con gli indiani (ha sposato Hannah la figlia di Guyasuta) fornendo le armi che serviranno loro per scendere in guerra. Delawares, Shawnees, Chippewas, Wyandots stanno infatti per radunarsi sotto la guida di Pontiac, capo degli Ottawa, ma a Peakestown sia Colonnello Washington che commissario per gli affari indiani, concentrati sulle problematiche geo-politiche dei confini in divenire di Virginia, Pennsilvania e Ohio, non percepiscono la gravità del pericolo incombente; solo il capitano Holden se ne rende conto e si fa avanti offrendosi volontario per portare dei dispacci di pace ai vari capi tribù. La sua missione viene però sabotata da Garth e anche il tentativo di riprendersi Abby (la accompagna orgogliosamente al ballo degli ufficiali a Pittsburg) è un totale fallimento perché i lacci burocratici danno ragione a Garth che alfine riesce a riavere la “sua” donna. La situazione precipita quando arriva la notizia che Clapham, a sole venti miglia, è stata distrutta dagli indiani; il Capitano Ecuyer ordina a Holden di organizzare la difesa, ma questi disobbedisce perché, venuto a sapere che Abby, abbandonata nelle mani dei pellerossa, è destinata a morte sicura, si precipita al campo indiano per salvarla. Ci riesce con un astuto stratagemma e dopo una rocambolesca fuga attraverso una cascata i due si dirigono verso Boston, ma scoprono che anche Venango è stata distrutta e che l’avanzata degli indiani, con il subdolo aiuto di Garth e del suo braccio destro Bone, è inesorabile; gli insediamenti inglesi vengono annientati perché chi si lascia convincere ad alza bandiera bianca viene barbaramente ucciso. Così Holden torna con Abby a Pittsburg per avvisare la comunità del pericolo incombente, ma (complice l’intervento traditore di Garth) non viene creduto e anzi è imprigionato per diserzione. Ben presto gli indiani arrivano a circondare Fort Pitt: l’attacco è cruento e la capitolazione si prospetta imminente. Holden riesce però a fuggire e raggiunge il colonnello Bouquet per chiedere aiuto, ma, quando si rende conto che la guarnigione non ha abbastanza uomini per muoversi in soccorso degli assediati, mette in atto un coraggioso piano guidando una colonna di rinforzi in cui quelli assiepati sui carri non sono altro che i soldati morti nell’ultimo precedente combattimento. All’arrivo a Fort Pitt il trucco funziona e gli indiani si ritirano, rinunciando all’assedio. Holden riesce anche ad arrivare in tempo per salvare Abby con la quale Garth e Bone stavano per fuggire; Holden uccide Garth e si riprende alfine la donna che ama. Sarà il Capitano Ecuyer a sposare Chris e Abby e ad affidare loro il compito di portare avanti il cammino dei pionieri verso l’Ovest.

Unconquered
USA 1947 (146′)

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Notte senza fine

New Mexico fine ‘800. Thor Callum raggiunge il pianoro Bute dove Jeb Rand, l’uomo che lei ama, si trova nascosto tra le macerie di un ranch. Ed è lì che Jeb inizia a raccontare… La notte in cui da bambino, come in un incubo, proprio in quella casa fu raccolto da una donna, ma’ Callum, che poi lo allevò insieme ai suoi due figli. Erano lei, Thorley, e suo fratello Adam. Jeb crebbe insieme a loro ma nel tempo la serenità si incrinò; qualcuno provò ad ucciderlo mentre cavalcava, i rapporti col Adam peggiorarono, e proprio quando Jeb e Thor stavano rendendosi conto del sentimento non solo fraterno che li univa, arrivò per Jeb la chiamata alle armi (guerra ispanico-americana). Tornato da eroe Jeb si trova ai ferri corti con Adam (sobillato dallo zio Grant Cullom che odia visceralmente Jeb, ultimo rimasto dei Rand, nemici giurati per una oscura faida tra le due famiglie) e quando il fratellastro gli tende un agguato sulla via di casa Jeb non può che reagire uccidendolo. La tragedia compromette definitivamente l’armonia familiare e ma’ Callum e Thor, piene di rancore, escludono Jeb dalla loro vita. Lui però non demorde nel suo amore per Thor (arriva anche a sparare ad un suo spasimante) e, dopo esser divenuto un ricco uno d’affari, prova a fare al farle la corte secondo i canoni del bon ton. Gelidamente lei accetta e arriva anche a sposarlo con l’intenzione però di vendicarsi uccidendolo proprio la notte di nozze. Ma all’ultimo momento la passione del loro amore riesplode in lei e la loro unione sembra possa essere felice. Peccato che l’odio dei Callum, capeggiati da Grant, non demorde: Jeb Rand era figlio di un uomo con il quale ma’ Callum aveva tradito il proprio marito e quella tragica notte che Jeb ricorda era stata la resa dei conti tra le due famiglie. Ora i Callum braccano l’ultimo Rand rimasto e ben presto arrivano a pianoro Bute e si accingono ad impiccarlo. Sarà però proprio ma’ Callum a chiudere la spirale di vedetta uccidendo Grant. Ora Jeb può finalmente chiudere col passato e, con Thor, guardare avanti.

 

Pursued
USA 1947 (101′)

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